Dopo aver parlato in predecedenza, del pericolo di degrado che corrono i Moai dell'Isola di Pasqua, in seguito al boom turistico, ancora un altro sito è in percolo. La famosa cittadella Inca di Machu Picchu nel Perù potrebbe costringere l'UNESCO ad aggiungere le famose rovine avvolte dalla giungla alla lista dei siti del patrimonio mondiale in pericolo.
Le visite annuali a Machu Picchu sono più che raddoppiate negli ultimi anni (da 800.000 a quasi 2 milioni all’anno), e gli ambientalisti avevano avvisato l’Unesco che rischi di frane, fuochi e vandalismi stavano minacciando il sito.
I funzionari UNESCO discuteranno tali constatazioni questa settimana ad una riunione del comitato World Heritage di Quebec City, che è stato chiamato a determinare quali tesori culturali di tutto il mondo dovrebbe essere aggiunti alla sua lista, oltre a quelle già incluse, delle realtà a rischio.
Il portavoce Roni Amelan della commissione UNESCO ha rifiutato di confermare che Machu Picchu, che è stato nominato Patrimonio dell'Umanità nel 1983, sarebbe addirittura classificato come minacciato di estinzione, ma però ha detto che "è comunque una possibilità."
Con una crescita urbanistica non regolamentata, tra cui un boom di hotel e ristoranti costruiti nelle vicinanze della vicina cittadina montana di Aguas Calientes, si sta creando una pressione statica su degli argini inclini all’erosione, cosa che potrebbe minare la stabilità del sito, ha affermato il rapporto. Secondo la relazione il paese manca di adeguate strutture igienico-sanitarie e il governo del Perù ha fatto ben poco per affrontare le preoccupazioni dei rischi di frana della tortuosa strada di fango che conduce alla cittadella,. Inoltre i funzionari segnalano che non esiste alcuna possibilità di individuare incendi nella cittadella di pietra o nei suoi dintorni, aree in realtà fortemente boschive.
I residenti della vicina città di Cuzco, antica capitale Inca, hanno bruciato pneumatici e bloccato le strade per protestare, all'inizio di quest'anno, contro lo stato che prevede di estendere lo sviluppo privato nei pressi del sito.
Qualche nota positiva comunque c’è: i funzionari peruviani del parco nazionale di Machu Picchu fanno notare che, mentre ci possono essere margini di miglioramento per quello che succede in Aguas Calientes, il sito archeologico di Machu Picchu si presenta intatto. L’archeologo Piedad Champi, che sovrintende agli sforzi di conservazione, ha osservato che l'UNESCO aveva lodato lo stato di conservazione dei monumenti giusto l’anno scorso. Resta però il fatto che lo sviluppo incontrollato del turismo potrebbe far degradare ancora le rovine, come ha ribadito Luis Lumbreras, archeologo indipendente di base a Lima, che ha studiato il Machu Picchu per più di 40 anni.
Fonte: abcnews.go.com