International Mountain Summit: escursioni e conferenze sulle Dolomiti

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Condividi Enrico Montanari

12/10/2009

Sui sentieri delle Dolomiti inondate dei nitidi colori dell’autunno in compagnia dei più famosi alpinisti al mondo, come Reinhold Messner, Hans Kammerlander, Simone Moro, sir Chris Bonington, Lynn Hill, Steve House, Peter Habeler, Manolo, Heinz Zak, Stephan Siegrist, Roger Schäli, Ines Papert, Doug Scott, Alexander Huber, Christoph Hainz, Hanspeter Eisendle. Ben 16 escursioni con i top alpinisti… ‘live’ sono l’opportunità inedita ed esclusiva dell’evento dell’anno dedicato al mondo della montagna: l’International Mountain Summit® (IMS) in programma a Bressanone (Alto Adige) dal 3 all’8 novembre 2009. Un’iniziativa che appunto fa di un nuovo e più forte coinvolgimento del pubblico il suo momento qualificante. Alpinisti famosi, quindi, non lontani su un piedistallo, ma con la gente e in mezzo alla gente per l’intera settimana dell’International Mountain Summit®, prima e unica piattaforma di discussione sulla montagna aperta a tutti...esperti e semplici appassionati. Oltre a seguire un articolato programma di conferenze e multivision show con tutti e 16 gli alpinisti, visitare un expo di materiali tecnici, partecipare a contest e stage di arrampicata, boulder e slackline, l’International Mountain Summit® (IMS) permette una presenza attiva, per focalizzare e approfondire l’evoluzione dell’alpinismo (ma anche outdoor ed escursionismo) con chi ne ha fatto la storia e ne sta disegnando il futuro. Non a caso il motto dell’IMS è: vicino, near, nahe. Vicino (in 3 lingue, a sottolineare lo spessore internazionale dell’iniziativa) alla montagna, vicino ai protagonisti, vicino ai temi caldi. Ma anche vicino a se stessi e alla natura.

Il programma ‘Walk’…
Da mercoledì 4 a domenica 8 novembre nell’ambito di IMS sono in programma 4 diversi itinerari di escursione (per un totale di 16 uscite) accompagnati a turno dalle varie star dell’alpinismo: le spettacolari e aguzze guglie dolomitiche delle Odle, con i dolci pascoli e boschi sottostanti, la idillica e perfettamente preservata val di Funes con i suoi masi, la Plose, montagna di Bressanone nota anche per lo sci, e le Alpi Sarentine, che consentono una vista impagabile di tutta la cerchia dolomitica, sono i ‘terreni’ di confronto tra alpinisti e pubblico. Le escursioni sono tutte su prenotazione a numero chiuso (prezzo 48 euro con partenza alle 8.30 dalla stazione autobus di Bressanone, rientro alle 15.30).

La prima escursione, mercoledì 4/11, è una camminata circolare sulla Plose (2.486 m) con vista mozzafiato…guida d’eccezione niente meno che Sir Chris Bonington, l’alpinista britannico più famoso. Sugli stessi sentieri, il 5/11 ci saranno Simone Moro, straordinario rappresentante dell’alpinismo himalayano, il 6/11 Hans Peter Eisendle, famoso alpinista altoatesino, e sabato 7/11 Manolo, funambolico e carismatico arrampicatore trentino. Dalla stazione a monte della cabinovia della Plose, a 2.050 m, si prende il sentiero panoramico delle Dolomiti (tratto dell’Alta Via) lungo il versante meridionale della montagna fino al rifugio Schatzer, a 1.984 m: le appuntite e sfacciatamente belle Odle dall’altro lato della val di Funes sembrano così vicine da poterle toccare! Dalla vetta del Monte Forca, a 2.576 m, invece si gode di una vista panoramica sulle Dolomiti meridionali. A nord, all’orizzonte si vedono i ghiacciai delle Alpi dello Zillertal, in Austria, alte fino a 3.500 m e le Vedrette di Ries. Dopo una sosta al rifugio Schatzer, si ritorna in discesa per il percorso di andata.

La seconda escursione porterà invece nella patria natale di Reinhold Messner, nel cuore della val di Funes, laterale della Valle Isarco, sempre al cospetto delle Odle: il 4/11 guida di Simone Moro, il 5/11 Roger Schaeli, fortissimo alpinista estremo svizzero, il 6/11 Reinhold Messner in persona, il 7/11 Peter Habeler. Si parte dal fondovalle a 1.370 m e si sale attraverso un paesaggio dolomitico primordiale e selvaggio fino al sentiero Adolf Munkel, che passa direttamente sotto al Sass Rigais e taglia la parete nord del Forchetta. Qui è stato scritto un capitolo importante della storia dell’alpinismo: nel 1925 Emil Solleder e Fritz Wiessner superarono per la prima volta la parete nord, estremamente ripida e alta 800 m, ma sopratutto questa fu la ‘palestra’ di un giovanissimo Reinhold Messner, che nel 1967 riuscì nella ‘prima’ invernale. Sosta al rifugio delle Odle, a 1.996 m. Il percorso circolare prosegue sotto le pareti rocciose per finire sui pascoli alpini della malga Zanser, a 1.685 m.

L’escursione numero 3 porta alla scoperta delle Alpi Sarentine mercoledì 4/11 con Peter Habeler, giovedì 5/11 con Stephan Siegrist, sabato 7/11 con Doug Scott e domenica 8/11 con Steve House, il più forte alpinista degli Stati Uniti. Si parte da Latzfons a 1.160 m su una strada forestale e poi per pascoli alpini si raggiunge il simbolico punto della Croce di Lazfons presso l’omonimo rifugio. Da qui, spiccano a est tutte le vette dolomitiche famose: Odle, Sella, Sassolungo, Catinaccio. Dall’altra parte, lontano a ovest, si notano l’Ortles-Cevedale (3.905 m, la più alta vetta delle Alpi Orientali e dell’Alto Adige), Gruppo del Brenta, Adamello Presanella, Silvretta. Dopo una sosta al rifugio Santa Croce di Lazfons, sulla via del ritorno si hanno sempre le Dolomiti davanti agli occhi. L’escursione 4 porta ancora sulle Dolomiti delle Odle, ma questa volta dal versante della val Gardena: il 4/11 con Alexander Huber, il 5/11 con Christoph Hainz, il 6/11 con Ines Papert, più volte campionessa del mondo di arrampicata su ghiaccio, il 7/11 con Heinz Zak, arrampicatore tirolese ma anche famoso fotografo di montagna. Da Santa Cristina val Gardena, a circa 1.500 m, salita in cabinovia al Col Raiser, 2.107 m, con affaccio formidabile sulle erte pareti sud delle torri del Fermeda. Superando i pascoli alpini si raggiunge la conca proprio sotto alle pareti. Un canalone conduce fino alla profonda forcella de Mesdì, tra Sas de Mesdi e Sas Rigais, mentre in basso si vede la val di Funes con i suoi pascoli verdi e i larici già ingialliti. Durante la discesa, per l’itinerario di ritorno, la vista è dominata dallo slanciato Sassolungo, 3.181 m. Questa è anche l’escursione più impegnativa, in cui non s’incontrano rifugi. Si tratta comunque in generale di percorsi non difficili, ma per maggiore sicurezza saranno presenti anche guide dell’Alpenverein Alto Adige e in caso di brutto tempo saranno adeguati alle condizioni.

Maggiori informazioni: www.ims.bz

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