Visitare il promontorio dell'Argentario e le isole dell'Arcipelago Toscano

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Condividi Lorenzo Lovato

15/11/2009

Il promontorio dell'Argentario era in realtà un'isola dell'Arcipelago Toscano, prima che i depositi di sabbia che hanno formato i tomboli di Orbetello non la saldassero alla terra ferma in un abbraccio eterno. L'azione che ha trasformato l'isola nel moderno promontorio è dovuta al fiume Albegna, le cui sabbie sono state rimaneggiate nei due tomboli di Feniglia e Giannella, con in mezzo la laguna di Orbetello. La morfologia complessiva rimane comunque simile a quella delle isole vicine, con certe analogie evidenti all'isola del Giglio (ma non nella composizione delle rocce) di cui ne condivide i tratti di alcune zone rocciose, alquanto impervie. Se non fosse per i due tomboli l'Argentario sarebbe la seconda isola dell'arcipelago per dimensioni, superata unicamente in superficie dall'isola d'Elba.

L'Argentario raggiunge la considerevole altezza di 635 m della Punta Telegrafo, da cui si domina un vasto panorama che abbraccia le vicine isole di Giannutri e del Giglio, e più in lontananza gli inconfondibili profili di Montecristo e dell'Elba. Nelle giornate limpide lo sguardo spazia fino a raggiungere le montagne della Corsica, che da novembre a giugno si presentano innevate. L'attrattiva principale del promontorio sono comunque le sue splendide calette, con rocce spettacolari che si tuffano in acque cristalline, dove in estate è un vero piacere fare snorkeling. Una strada che collega Porto Santo Stefano a Porto Ercole consente di vedere scorci di suprema bellezza, specialmente in corrispondenza di alcuni isolotti e scogli, come ad esempio quelli dell'isola Rossa, dell'Argentarola e dell'Isolotto, che sono anche ottimi luoghi di immersione per i subacquei. Lungo la costa dell'Argentario si trovano torri di avvistamento rinascimentali, che facevano parti di quel network di fortificazioni erette lungo tutta la penisola per proteggere le città costiere dalle scorribande dei pirati saraceni, a cui si univano dei veri e propri forti. Tra essi sono da segnalare Forte Stella, vicino a Porto Ercole, Torre Ciana, Torre Avvoltore e Torre Capo Uomo, oltre che le fortificazioni che culminavano nella Torre Punta Telegrafo, un tempo denominata come “Semaphore Saint André”, ma di cui oggi si sono perse le tracce.

I due centri abitati più importanti del Monte Argentario sono Porto Ercole ad est e Porto Stefano ad Ovest. Porto Ercole è il minore dei due centri, ed è quello in cui si respira una atmosfera più rilassata, ma anche più sofisticata. Possiede due marine dove vengono ospitate imbarcazioni da diporto, che qui trovano la loro base ideale per le escursioni lungo le magnifiche coste del promontorio e per recarsi alle isole di Giannutri e del Giglio. I collegamenti pubblici per le due isole si possono trovare a Porto S. Stefano, da dove regolari servizi traghetto (in estate) consentono di raggiungere in poche decine di minuti le due isole.

Giannutri si trova a sud dell'Argentario mentre l'Isola del Giglio ad ovest del promontorio. Il Giglio è davvero spettacolare per il suo profilo montuoso e le splendide rocce granitiche si tuffano a precipizio tra le acque limpide del Tirreno. In alto domina il borgo di Giglio Castello, una villaggio che presenta le carattestiche d'un tempo, piacevole da passeggiare e dove si respira un'atmosfera unica. Le coste del Giglio sono un paradiso per bangnati e sommozzatori, come del resto le acque di Giannutri celebri per la loro limpidezza, e per i due relitti molto conosciuti tra gli appassionati, il Nasim e l'Anna Bianca. Quest'ultima isola possiede una morfologia meno aspra, ed è caratteristica per la sua forma a mezza luna. Da segnalare i resti di una villa romana, nei pressi di Cala maestra, mentre il grosso del turismo si concentra su Cala Spalmatoio delle baie più protette dell'isola.

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