Il vertice Onu sul clima si è aperto il 24 settembre a New York, con la presentazione di un rapporto dell’Unesco agghiacciante…un termine poco appropriato, ma che rende l’idea della gravità della situazione in cui versa il nostro pianeta, a causa del surriscaldamento dello stesso. Il rapporto denuncia il rischio di sparizione di ben 26 siti iscritti alla Lista dell’UNESCO, fra i quali località come Venezia, la cui laguna continua a subire allagamenti, Londra, che a causa delle alluvioni del fiume Tamigi vede minacciate l’abbazia di Westminster e la chiesa medievale di St. Margaret, o Praga e il suo centro storico. Ma non solo il vecchio continente rischia di subire questa sorte; anche la Tanzania vede a rischio il suo Parco Nazionale del Kilimangiaro, e in Perù ad essere a rischio è il sito archeologico di Chan Chan.
Tra i maggiori oppositori a qualsiasi misura di intervento per rimediare a questa situazione, figurano notoriamente gli Stati Uniti, e probabilmente non è un caso che proprio la loro storia rischi di venire sommersa dalle acque: il primo insediamento americano di Jamestown, ad esempio, o la rampa di rancio in Florida da cui partì il primo viaggio in orbita di un americano. Ironia della sorte, o meritata “ricompensa”?! Immagine tratta dal film-documentario "Una scomoda verita" che tratta il problema mondiale del riscaldamento del pianeta e di come invertire il fenomeno: https://www.climatecrisis.net/