Coniugare natura e progresso, ambiente e high tech non è impossibile come si potrebbe pensare. A provarci, con un esperimento felice, è il Parco Regionale delle Prealpi Giulie, che ha intravisto nelle tecnologie di ultima generazione una nuova possibilità di contatto con la natura. Un contatto più verde e sostenibile. Compreso fra i comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone, il parco copre un’area incontaminata e di straordinaria bellezza che si spinge fino al confine con la Slovenia. Un vero e proprio tesoro naturale che si è deciso di valorizzare e proteggere avvalendosi della tecnologia.
Dallo scorso agosto è stato infatti aperto il Foran dal Mus, un sentiero geologico che attraversa la parte alta del massiccio del Canin e che i visitatori possono percorrere con l’ausilio di un palmare con GPS integrato. Niente cartelli, frecce, tabelle che deturperebbero questo paradiso incontaminato nel cuore delle nostre montagne. Al loro posto, alcune discrete targhette metalliche segnalano i punti in cui attivare il palmare per ottenere informazioni. Informazioni fornite via audio, così da lasciare gli occhi liberi di godersi lo spettacolo eccezionale del paesaggio. Il Foran dal Mus si snoda infatti su un territorio carsico intarsiato dai ghiacci e dall’acqua, un paesaggio lunare quasi totalmente privo di vegetazione, un giardino di roccia suggestivo, carico di fascino e di echi spirituali.
La zona è di straordinario interesse geologico, naturale e faunistico. Le piogge frequenti e il clima mite sono infatti l’ideale per lo sviluppo di una vegetazione estremamente diversificata: in tutto ben 1200 specie, fra cui alcune varietà endemiche come la campanula di Zoys, la genziana di Froelich, il geranio argenteo e il papavero delle Alpi.
Il parco offre l’occasione di incontri inattesi. Con un po’ di fortuna si possono avvistare caprioli, cervi, camosci, stambecchi, cinghiali e gatti selvatici. E, volgendo lo sguardo in alto, il cielo può riservare sorprese davvero mozzafiato: oltre ai rapaci notturni (gufo reale, civetta, allocco, caporosso) più difficili da intercettare, la zona è abitata da grifoni, aquile reali, poiane, astori. Fra le specie di avifauna locale, infine, anche galli cedroni, galli forcelli, pernici bianche, francolini di monte e, simbolo stesso del parco, coturnici.
Unico esempio italiano di ecoregione a cavallo del confine, nell’ottobre del 2009 il Parco delle Prealpi Giulie, insieme al parco sloveno di Triglav, è stato insignito di un importante riconoscimento europeo: “Parchi transfrontalieri – seguendo il disegno della natura”. Un titolo prestigioso concesso solo a otto realtà europee, che italiani e sloveni si sono conquistati grazie alla collaborazione intessuta negli ultimi anni e ai numerosi progetti comuni su sviluppo sostenibile, protezione ed educazione ambientali e turismo compatibile.