Il Baden-Württemberg dedica il 2010 alla storia sulle tracce della Casa di Svevia (gli Hohenstaufen o anche Staufer), che per circa due secoli dominò in Europa occidentale.
Dalle modeste origini feudali e cavalleresche essa assurse in Germania e in Italia all’apice della potenza in virtù dell’abilissima attività politico-diplomatica di Federico I (Barbarossa) e di suo nipote Federico II (vero stupor mundi) per poi declinare ed estinguersi con Corrado V di Svevia (detto Corradino), ultimo degli Hohenstaufen regnanti. Per tutto l’anno nelle località lungo la Strada degli Staufer e non si celebra la famosa casata con rievocazioni storiche, feste in piazza e due mostre: una a Mannheim e una a Heidelberg.
Il Baden-Württemberg è più vicino all’Italia di quanto si pensi non solo dal punto di vista geografico, ma da anche quello storico e culturale. A unire la regione tedesca a sud-ovest della Germana al Bel Paese è la storia della casata degli Staufer (o Hohenstaufen), la dinastia sveva che ha plasmato in modo considerevole la storia dell’impero romano-germanico, dell’Italia e dell’Europa tra il XII e il XIII secolo.
Un po’ di storia
La vicenda politica del casato Hohenstaufen inizia nel 1079 con il conferimento a Federico I del titolo di duca di Svevia. Tra i nove sovrani della dinastia sveva che hanno plasmato in maniera decisiva la storia europea dell’Alto Medioevo ce ne sono due con lo stesso nome: Federico I Barbarossa, fondatore dell’impero ed erede della tradizione romana e Federico II, colto e illuminato. Entrambi hanno intrecciato il loro destino con l’Italia. Federico Barbarossa, nel suo scontro contro i comuni del nord Italia, Federico II con lo splendore della corte siciliana, più mediterranea che tedesca e aperta verso il mondo islamico e con la serie di castelli costruiti lungo le coste pugliesi. Nominati duchi di Svevia prima, eletti re romani poi e, infine, elevati al rango di imperatori romani, gli Staufer hanno aumentato la loro potenza, mantenendosi per circa due secoli ai vertici delle gerarchia medioevale, fino alla tragica conclusione con l’ultimo degli Staufer, Corradino di Svevia, decapitato a Napoli nel 1268. Elegantissimo è lo stemma degli Staufer con tre leoni neri su sfondo dorato. È un’immagine ancora presente nel logo odierno del Baden-Württemberg, per ricordare l’importanza di questa dinastia, come simbolo di unità.
Lungo la Strada degli Staufer
Dai bastioni del castello si apre all’orizzonte un paesaggio ondulato e verde, costellato qua e là da altri castelli, rovine arroccate, cittadine pittoresche. È questo il territorio dove secoli fa hanno dominato gli Staufer e dove oggi è possibile seguire le orme dell’antica casata di Svevia, un tempo regnante su gran parte dell’Europa dal Mar Baltico alla Sicilia. La Strada degli Staufer (Straße der Staufer) è un itinerario turistico facilmente percorribile che attraversa la regione del Baden-Württemberg con la maggiore concentrazione in Europa di rocche e castelli: il Giura Svevo. Il percorso si snoda per circa 300 km nel territorio degli Svevi (Stauferland), culla della casata e tocca località di importanza storica, artistica e politica. Ovunque si incontrano testimonianze del periodo in cui il centro del potere del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica risiedeva ancora nella regione e le tracce degli Svevi confermano l’importanza che la casata ebbe durante l’Alto Medioevo.
Il fulcro (se non altro simbolico) dell’itinerario è senza dubbio l’altura Hohenstaufen, da più di 800 anni eletta a luogo d'origine e sede della nobile famiglia sveva, da cui ha preso il nome. Dell’antico castello oggi restano solo delle rovine ma ai piedi del rilievo, nell’omonima località, si trovano la Chiesa di Barbarossa e l’archivio storico degli Svevi. Sempre legato alle origini della casata è il castello Wäscherschloss a Wäschenbeuren, dove vissero i signori di Büren prima di trasferirsi nell’XI secolo sul monte Hohenstaufen. Un’altra tappa fondamentale alla scoperta della storia degli Staufer è il monastero di Lorch. Le prime testimonianze storiche sul monastero benedettino, voluto da Federico I di Svevia, risalgono al 1102. Concepito principalmente come mausoleo di famiglia, rappresentò per anni il centro spirituale della famiglia Hohenstaufen. Nella chiesa del monastero si trova la tomba della regina Irene di Bisanzio, la Staufer più famosa sepolta qui più di 800 anni fa. Nella Sala dei capitelli, invece, è possibile ammirare lo Staufer-Rundbild, un dipinto circolare che in 30 m di lunghezza 4,5 m d’altezza racconta la storia e le gesta degli Staufer. A pochi chilometri da Lorch si incontrano due delle località tra le più suggestive della Strada degli Svevi: Schwäbisch Gmünd, la più antica città degli Hohenstaufen e Göppingen, dove la chiesa di Oberhofen conserva un affresco che testimonia la più antica veduta del castello di Hohenstaufen. E ancora Schwäbisch Hall, la città fondata dagli Staufer, che racchiude una delle più belle piazze della Germania del sud o Ulm, la città imperiale di Barbarossa sul Danubio, che conserva ancora oggi le imponenti fortificazioni Staufermauer e Stauferwand.
Le testimonianze della casata degli Hohenstaufen non si trovano, però, solo nel Giura Svevo. Seguendo le tracce degli Svevi si arriva per esempio fino in Foresta Nera, per l’esattezza a Rottweil, la più antica città del Baden-Württemberg, sul Lago di Costanza a Meersburg, il cui castello ha ospitato, tra gli altri, Federico II e Corradino o nella valle del fiume Neckar a Bad Wimpfen, antica residenza imperiale degli Hohenstaufen, oppure a Neckarmühlbach con il castello Guttenberg, uno dei meglio conservati dell’epoca degli Staufer. Al suo interno si viaggia nel tempo: il Museo e la taverna del castello riportano al Medioevo, mentre la Deutsche Greifenwarte, il centro di addestramento dei falconi, offre un viaggio fantastico nella falconeria dell’imperatore Federico II Hohenstaufen.
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