Una fase acuta di violenze in strada, la peggiore in Thailandia in 16 anni da questa parte, ha già iniziato a danneggiare il redditizio settore turistico oltre che non aiutare un'economia in difficoltà gli effetti della crisi globale del credito. Due persone sono morte e oltre 400 sono rimaste ferite martedì quando si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti intenti a richiedere la caduta del governo. Già nel settembre si erano verificate altre tensioni, sfociate nella dichiarazione di stato d’emergenza, a cui era seguita una calma apparente bruscamente interrotta due giorni fa.
"Le prenotazioni erano riprese da quando era stato revocato lo stato di emergenza, ma ci sono già state alcune nuove cancellazioni da parte dei viaggiatori asiatici a seguito dell'incidente di ieri", ha detto Apichart Sankary, presidente della Associazione delle Agenzie di Viaggio tailandesi.
"L'impatto è inevitabile, ma l'entità del danno dipende da come la situazione finisce ... Sarà un lieto o un doloroso fine? Naturalmente, un altro colpo di stato sarà negativo", ha soggiunto. La Thailandia ha avuto un colpo di stato militare nel settembre 2006. Un governo eletto si è insediato all'inizio di questo anno ma è stato contestato nelle strade dal mese di maggio.
La compagnia Thai Airways International ha dichiarato ieri che avrebbe tagliato i voli dai paesi asiatici la prossima settimana a causa del calo del numero di passeggeri derivato dai disordini politici e dalla crisi finanziaria mondiale. Gli stessi cittadini Thailandesi sono anche meno disposti a viaggiare all’estero a causa dei problemi interni.
"Gli eventi di martedì sono stati realmente tristi", ha dichiarato Maiyarat Pirayakoset, presidente della Associazione Nazionale Viaggi. "Il turismo domestico aveva recuperato fino al 60 per cento del normale, dato che l'emergenza era stata revocata. Ma il livello delle prenotazioni dopo gli scontri è davvero un preoccupazione, soprattutto perché ci troviamo nella redditizia alta stagione".
La Thailandia ha ottenuto un flusso di 600 miliardi di baht (12,5 miliardi di euro) di entrate grazie ai 15,5 milioni di arrivi di turisti quest'anno. Il settore impiega direttamente 1,8 milioni di persone e porta nelle casse dellp stato un equivalente del 6 per cento del prodotto interno lordo.
Sede di alcune dei migliori spiagge dell’Asia, la Thailandia è rimasta una delle massime mete turistiche mondiali, nonostante la SARS, lo tsunami dell'Oceano, l'influenza aviaria e il colpo di stato del 2006. Ma è certo che il prolungarsi di una tale situazione di instabilità politica non può che danneggiare il mercato turistico tailandese. Già gli investimenti esteri in Thalandia dei primi 8 mesi del 2008 sono calati del 44% rispetto ai livelli dell’anno precedente.
Fonte: EturboNews