Gli Emirati Arabi Uniti sfoggiano davanti al mondo intero creatività e spregiudicatezza, e Dubai, la città più importante di questa nazione della penisola araba, è sempre la prima nell’elenco di chi non solo progetta, ma anche realizza innovazioni ingegneristiche e architettoniche di proporzioni faraoniche. L’ultima, in ordine di tempo, è la costruzione, che si prevede terminata nel 2010, di un canale lungo ben 75 km, che trasformerà il volto della parte meridionale della città.
Partendo dalla zona degli isolotti artificiale di Waterfront, e raggiungendo poi il quartiere costiero di Jumeirah, il Canale Arabico trasformerà la zona di Jebel Ali in un’isola, e “creerà la vita nel deserto”, come afferma Saeed Ahamd Saeed, il Capo Esecutivo del progetto, quasi a dover giustificare i 61 miliardi di investimento che questo progetto richiederà nel suo complesso.
La costruzione del canale (11 miliardi di dollari) è infatti affiancata all’ambizione di costruire una “città nella città”, su un’area di 20mila ettari di terra sul fianco meridionale del canale stesso (50 miliardi di dollari). Tale progetto è affidato ad una branca immobiliare della ditta Dubai World, dal nome Limitless (senza limiti)…e non facciamo fatica a credere che sia il nome giusto!