Un borgo isolato e suggestivo, dove fino a pochi anni fa “finiva” l’Occidente, diventa uno snodo di incontri, sperimentazioni, scambi culturali: questa è Stazione di Topolò-Postaja Topolove, sulla cima di una valle che nel fitto del bosco, sopra il paese, diventa Repubblica di Slovenia, vent’anni fa Repubblica di Jugoslavia o “Est” e, prima ancora, Impero Asburgico. Topolò, da sempre frontiera, è ancora Italia, comune di Grimacco, per poche centinaia di metri e la lingua che si parla da sempre è un arcaico dialetto sloveno.
Non ci sono bar né negozi, qui finisce l'asfalto, non ci sono collegamenti con il fondovalle e vi risiedono solo 30 abitanti. Eppure, oggi qui c'è un aeroporto, benché per soli arrivi, un ufficio postale per Stati di coscienza, quattro ambasciate, un Istituto di Topologia, un ostello per i suoni trascurati, resti di terme e di gloriose sinagoghe, il quartier generale dell'Officina Globale della Salute. Non è un festival la Stazione-Postaja. Non è un contenitore di spettacoli itineranti. Vengono realizzati progetti
ispirati direttamente dal contatto, dalla conoscenza del luogo, che diventa così il motore e non lo scenario passivo degli accadimenti; la sperimentazione che si innesta sulla tradizione. Gli incontri avvengono nelle piazzette, nei vicoli, nei fienili, nei boschi che assediano il paese, senza palchi, senza quinte, senza separazione tra abitanti, artisti e pubblico tanto da ricavarne un'impressione di quotidianità e di partecipazione corale. Si svolgono, inoltre, "cantieri"-laboratorio dedicati a bambini e ragazzi e c'è, come in ogni stazione, una Sala d'Aspetto per incontrare poeti e scrittori in transito. E il tutto è gratuito.
Data: da sabato 3 a domenica 18 luglio
Tipo evento: rassegna
Luogo: Grimacco (UD)
Informazioni: www.stazioneditopolo.it