“Non mi lasci fare ciò che voglio (anche se va contro il regolamento dell’hotel o le regole di civile convivenza)? E io ti scredito diffamandoti sul web. Te e tutto il tuo albergo”. Suonano più o meno così le sfide rivolte da certi turisti, a voce o via mail, ad alcuni albergatori del nostro litorale. Succede sempre più spesso, come sta succedendo un po’ in tutto il mondo, e in questi giorni anche lungo la costa veneta. “Un ricatto globale”, lo definisce Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, la Federazione più rappresentativa delle imprese alberghiere della regione, con circa 2600 strutture rappresentate su un totale regionale di poco più di 3mila. Che proprio in questi giorni sta ricevendo da diversi associati segnalazioni di soprusi da parte di alcuni turisti in vacanza nel litorale veneziano.
Forti dell’arma del web, i vacanzieri in questione promettono ripercussioni nei blog turistici se le loro pretese non dovessero essere soddisfatte. L’iter inizia con le richieste impossibili, passa per l’insolenza e si conclude con le minacce.
“È un ricatto di quelli che mandano in bestia – dichiara il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli – Se siete abituati a vedere i consumatori nel ruolo delle vittime, dovete ricredervi: è un luogo comune che alcuni turisti stanno utilizzando per estorcere all’albergatore ciò che egli per legge non potrebbe concedere. E alcuni siti web, che stiamo cercando di combattere anche a livello nazionale, in tutto questo ci sguazzano. Tanto da spingere le associazioni nate in difesa dei consumatori a dirsi pronte a tutelare gli imprenditori-titolari di alberghi dai loro stessi clienti, poiché l’informazione scorretta lede tutti gli utenti del web”.
Tripadvisor, ad esempio, il calderone-web in cui i turisti segnalano, anonimamente, pregi e difetti delle strutture nelle quali (forse) hanno soggiornato, non consente di conoscere i nomi dei detrattori, né di sapere se la loro esperienza sia reale o inventata, mentre pubblica nomi, cognomi e tanto di particolari della struttura in questione e di chi la gestisce. Ed è inutile ogni tentativo dell’albergatore di scomparire dal sito: potrà farlo solo se il suo albergo chiuderà definitivamente. “In questo sito e in quelli simili entra di tutto – lamentano gli albergatori del litorale – anche storie inventate di sana pianta. Nel bene e nel male”.
“Il web è democrazia dell’opinione, ma può diventare presto dittatura della menzogna, perché molto spesso manca il controllo sulle affermazioni che vengono immesse on-line. è ora che i gestori di questi siti si assumano qualche responsabilità – conclude il presidente di Federalberghi Veneto – purtroppo alcuni colleghi, pur avendo agito in difesa e nel rispetto delle regole, sono costretti a subire la gogna del web e un conseguente, incalcolabile danno. Ben vengano internet e la libertà di parola, ci mancherebbe, ma la libertà di insulto e il caos sono un’altra cosa”.