Trekking, alle Cinque Terre: bandite le bottiglie d'acqua di plastica

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Condividi Lorenzo Lovato

23/09/2010

Trekking, nuove regole alle Cinque Terre: gli escursionisti e i turisti che si recheranno qui in uno dei tratti più belli d'Italia di costa, non potranno più portare con sé scorte d'acqua in bottiglie di plastica, questo per il timore che la zona venga letteralmente sepolta dalla spazzatura dei vuoti. In alternativa i turisti dovranno pagare 1 euro per l'utilizzo di borracce di metallo, riutilizzabili, contenitori che potranno essere riempiti in fontanelle pubbliche, recentemente installate lungo i percorsi principali.

I villaggi pittoreschi, abbarbicati tra vigneti terrazzati e scoscese rupi delle Cinque Terre, attraggono circa tre milioni di visitatori l'anno. Tuttavia, oltre che godere del vino della regione, dei superbi cibi e della splendida vista, le orde di turisti approfittano dell'occasione per disfarsi di due milioni di bottiglie di plastica, alcune delle quali rotolano lungo le scogliere e finiscono per sporcare le spiagge locali oltre che inquinare il mare. Una tristezza infinita.

Il mese peggiore è ovviamente agosto, quando una media di 400.000 bottiglie di plastica vengono “abbandonate” lungo questa stretta striscia di costa pittoresca, tra l'altro inclusa nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO. Secondo le nuove disposizioni i turisti che entrano nel parco nazionale delle Cinque Terre verranno incoraggiati ad usare i recipienti riutilizzabili dalla capienza di 1 litro, tutti marchiati con il logo del Parco Nazionale. Dotati del contenitore ci penseranno poi le fontane automatizzate con acqua refrigerata ad offrire acqua, anche frizzante! Questi punti acqua saranno installati nei prossimi mesi lungo il sentiero costiero che in 15 km collega le cinque terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Queste ultime due, assieme a Riomaggiore saranno le prime località in cui partirà l'installazione delle fontanelle, dal prossimo mese di ottobre.

Si tratta di un provvedimento drastico ma anche innovativo, non esente da polemiche. Ad esempio i commercianti non vedono di buon occhio il provvedimento dato il mercato di centinaia di migliaia d'euro di bottigliette di plastica che viene così a sparire. Ma d'altra parte è interesse comune preservare la selvaggia bellezza delle Cinque Terre, che altrimenti rischierebbero di diventare un'enorme discarica nel giro di pochi anni, visto la resistenza della plastica agli agenti atmosferici. Infatti il lungo tempo necessario alla plastica per decomporsi la rende uno dei rifiuti più problematici del mondo.

Ad esempio lo scorso anno gli scienziati avevano confermato l'esistenza di un enorme vortice di tonnellate di plastica che galleggia da tempo nel cuore dell'oceano Pacifico Settentrionale. In questo caso quattro grandi correnti oceaniche hanno convogliato milioni di tonnellate di rifiuti in questa zona remota, quasi tutti rifiuti di plastica che coprano ora una superficie circa 3 volte più grande dell'Italia. Ma anche il monte Everest soffre di questo tipo di inquinamento, con diverse spedizioni che sono state organizzate fin sulla vetta del tetto del mondo per eliminare la mole di detriti di plastica, a cui vanno ad aggiungersi le tende, bombole di ossigeno, sacchi a pelo, e vari tipi di barattoli di latta.

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