La filosofia del movimento Slow Food applicata non solo al cibo, ma anche alla qualità della vita, continua a fare proseliti a nord delle Alpi. Sono già dieci le località tedesche affiliate a "cittaslow", un’associazione nata ad Orvieto nel 1999 che si sta diffondendo in Europa e persino agli antipodi. Ne fanno parte località impegnate a perseguire principi come la tutela dell’ambiente e della tipicità dei prodotti, la qualità della vita e delle strutture urbane, la difesa del paesaggio e l’ospitalità, con lo scopo dichiarato di arginare gli effetti della globalizzazione e della massificazione che caratterizzano la nostra epoca.
A oggi la rete delle "cittaslow" comprende 111 località perlopiù europee, tra cui le italiane Bra, Orvieto e Positano, mentre altre si trovano in Australia e in Nuova Zelanda. Le "cittaslow" della Germania sono tutte piccoli centri di grande fascino con cui è possibile costruire interessanti itinerari: la romantica Deidesheim sulla Strada tedesca del vino, nel Palatinato, Überlingen sulle rive del Lago di Costanza, la bavarese Hersbruck, vicino a Norimberga, che possiede un museo dedicato alla pastorizia, Lüdinghausen in Westfalia, Marihn nella regione dei laghi del Meclemburgo e la graziosa Schwarzenberg nei Monti Metalliferi.
Waldkirch, nella Foresta Nera, un tempo era famosa per la fabbricazione di organi e organetti, Wirsberg è immersa in una verdissima valle della Franconia e la medioevale Nördlingen, sulla Strada Romantica, conserva intatta la sua cinta muraria e la pianta urbana perfettamente circolare. Ultima ad entrare nell’associazione, pochi mesi fa, è stata Bad Schussenried, pittoresca località dell’Alta Svevia dove hanno sede il museo dialettale del Württemberg e una ricca collezione di boccali da birra.