Tour a Mantova: itinerario tra i palazzi monumenti dell'UNESCO

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Condividi Enrico Montanari

28/10/2010

Tutti conoscono Mantova per la “Camera degli Sposi”, all’interno di Palazzo Ducale. Ma il capolavoro assoluto di Andrea Mantegna, è solo il punto di partenza per un viaggio, nella terra dei Gonzaga. Oggi, la città cantata da Torquato Tasso, amata da Virgilio, definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “la più romantica del mondo”, esaltata dal recente prestigio Unesco (luglio 2008), per l’internazionalità del suo nome, divide la sua anima tra passato e presente guardando al futuro, sospinta da un vento di novità e da un desiderio di farsi conoscere al di fuori di eventi eccezionali (come il Festivaletteratura).

Mantova, con la sua enigmatica eleganza, seduce per la sua storia millenaria. Le migliori testimonianze del suo ricco e glorioso passato sono conservate all’interno dei suoi numerosi palazzi, rimasti intatti, nei musei, e nei vari itinerari che conducono alla scoperta dei suoi monumenti. E’ perfetta da visitare a piedi, in bicicletta, o in barca sui laghi (formati dal Mincio), che la circondano nella parte settentrionale, come ebbe a dire Baudelaire “un mondo addormentato in una calda luce”.

Ognuno può trovare il suo luogo, il suo spazio, in base alla propria curiosità o al proprio interesse, perché ovunque si ha l’occasione di stare nel flusso della storia e a contatto con un’opera d’arte. Un patrimonio indiscutibile di fascino ed opportunità che deve essere scoperto.

Ad iniziare proprio da Palazzo Ducale (in piazza Sordello, tanto maestoso, con trentaquattro mila metri quadri e oltre cinquecento stanze, da sembrare una metropoli) e dalla Camera degli Sposi, anche se, a dispetto del nome, non era una camera nuziale ma un locale di alta rappresentanza della corte dei Gonzaga. La vera sorpresa, poi, è scorgere, tra le foglie di una finta colonna, la testa del Mantegna, un autoritratto al posto della firma. L’impronta del grande maestro rinascimentale si ritrova anche su un palazzo (ora un negozio di cappelli), a due passi da piazza Mantegna, la cui facciata è interamente dipinta, tra putti, tralci, nastri. Come ha detto lo storico dell’arte, Arturo Carlo Quintavalle, “ha la forza, la tensione, la qualità che ritroviamo nei Trionfi di Cesare”.

E la copia, quasi perfetta, dei Trionfi (gli originali sono a Hampton Court a Londra) che il Mantegna realizzò per Ludovico II Gonzaga sono visibili a Palazzo San Sebastiano, il museo della città. Conserva notevoli cicli d’affreschi, come le imprese gonzaghesche del Crogiolo, del Porcospino, del Sole. Da non perdere, la Camera dei Brevi: al centro campeggia un mazzo di biglietti che sembrano gettati dall’alto, a simboleggiare la fortuna.

Tra gli altri tesori da scoprire della città lombarda ci sono la Rotonda di San Lorenzo, in piazza delle Erbe, la più antica chiesa cittadina (edificata alla fine del XI secolo) di forma circolare, sul modello di quella che Costantino aveva fatto realizzare a Gerusalemme, nel luogo del sepolcro, dal quale il Cristo resuscitò. E ancora Palazzo D’Arco (oggi Sede della Fondazione omonima), un elegante palazzo neoclassico. E’ quasi come se fosse ancora abitato in un contrappunto perfetto tra mobili antichi, strumenti musicali fuori dal comune: la Tiorba a 18 ordini di corde datata 1647 (se ne conoscono attualmente solo tre esemplari in tutto il mondo).
Palazzo Te, progettato da Giulio Romano, è un altro capolavoro di architettura, in perfetta armonia con i giardini, le decorazioni plastiche e pittoriche. La Sala dei dei Giganti, dei Cavalli e di Psiche sono le più conosciute, ma la chicca è “l'Appartamento del Giardino Segreto”, luogo privato di contemplazione e di riposo, ornato da dipinti e rilievi allusivi alla cultura e alle virtù del mondo classico.

E come tralasciare i luoghi legati al grande Tazio Nuvolari, l'imprendibile Mantovano Volante. Dalla Chiesa di Sant’Andrea (sorta su progetto di Leon Battista Alberti) dove si celebrano i suoi funerali con una folla immensa, passando per la casa dove visse gli ultimi anni di vita, il cui muro esterno s’ispira ai vecchi box del Nurburgring, dove il campione automobilistico vinse nel 1935. Il viaggio alla ricerca di curiosità continua con il Teatro Scientifico del Bibiena che fu inaugurato da Mozart, appena quattordicenne e porta la firma di Antonio Galli Bibiena. E ancora la Casa di Rigoletto, buffone di corte Gonzaga, il cui piccolo cortile interno accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi.

Mantova Tourism (un’ATI che raggruppa imprese di gestione alberghiera, agenzie di viaggio incoming, trasporti, ristorazione, guide turistiche) propone tour originali, anche quelli meno scontati, con un occhio sempre attento alla storia, all’arte e alla buona tavola. La tendenza è quella di creare itinerari personalizzati ed esclusivi, tra soggiorni brevi, week end lunghi, ma anche mordi e fuggi per una full immersion vissuta con i ritmi rallentati dell’Italia più recondita ma anche più bella.
Mantova Tourism è impegnata in una diversificazione del prodotto, con un costante aggiornamento delle tappe e delle mete più insolite, ed una rinnovata ricerche di strutture di nicchia ma anche di ristoranti dove degustare i prodotti tipici del territorio (il lambrusco, il riso vialone nano).
Il tutto non solo a Mantova ma anche nei dintorni come la vicina Sabbioneta, anch’essa inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità, che non ha perso il fascino del tempo e conserva preziosi monumenti come il Teatro Olimpico, la Galleria degli Antichi e il fastoso Palazzo Giardino, consacrato all’otium.

Info
www.mantovatourism.it
www.cittadimantova.it
www.comune.sabbioneta.mn.it
www.mantovasabbioneta-unesco.it

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