Alcuni giornali e telegiornali hanno recentemente riportato la notizia e mostrato immagini dell’avvistamento di “mamma orsa e i suoi tre piccoli”. L’avvistamento è avvenuto in circostanze del tutto particolari, anche se ormai abbastanza frequenti nel territorio del Parco e dell’Area contigua. Sempre più spesso, infatti, gli automobilisti si imbattono in animali selvaggi che attraversano le strade. Soprattutto di notte. Occorre per questo fare molta attenzione e rispettare i limiti di velocità dove sono indicati e la segnaletica mostra i tratti nei quali questi attraversamenti sono più comuni. Ma è bene essere sempre prudenti percorrendo le strade del Parco.
Quando poi si ha la fortuna di incontrare questi animali, e specialmente l’orso, in simili situazioni, dice il Presidente del Parco Giuseppe Rossi, l’automobilista deve avere un comportamento attento e rispettoso, facendo in modo da disturbarli il meno possibile e permettere loro di superare tranquillamente la barriera stradale. Insomma, non ci si deve comportare come quell’automobilista che, mentre quattro orsi marsicani –madre e tre cuccioli – attraversano la strada, non trova di meglio che inseguirli con l’automobile, spaventandoli (ma meglio sarebbe dire terrorizzandoli, viste le reazioni di mamma orsa) al solo scopo di filmarli con il telefonino, magari con già in mente il pensiero di “sfruttare” questa fortunata circostanza.
Cosa peraltro molto probabilmente avvenuta per gli orsi di Villalago-Scanno, considerato che l’automobilista-operatore non ha voluto consegnare alla Guardia del Parco, che lo chiedeva per conto dell’Ente, il video prodotto perché intenzionato a “venderlo”. Questo aggrava ovviamente molto il già scorretto comportamento dell’uomo, che poteva causare gravi danni alla bella famigliola di plantigradi, i quali soffriranno comunque di questa brutta esperienza di incontro con lui e la sua macchina-mostro.
E’ certamente vero che i pericoli per gli orsi marsicani - per rimuove i quali peraltro il Parco pone in essere ogni possibile azione di prevenzione e repressione - risiedono anche e soprattutto in ben altre situazioni, quali turismo sregolato, strade montane, caccia invasiva, pascolo intensivo, bracconaggio, aggressioni varie al territorio (qualcuno aggiunge anche ricerche e studi invasivi), ma è indispensabile che gli uomini siano educati e rispettosi degli animali in tutte le loro espressioni e forme di vita e , quindi, anche in incontri fortuiti con essi, quando è bene e molto bello goderne la visione; ma occorre farlo in piena responsabilità, rispettando la loro tranquillità e i loro movimenti.
Nella situazione data l’automobilista, magari frenando il proprio istinto “predatore”, avrebbe dovuto fermarsi, come dinanzi a dei normali “pedoni”, lasciare loro attraversare la strada (filmarli anche, perché no? Ce ne sarebbe stato tutto il tempo!) e ripartire con calma; informando poi dell’accaduto, da buon cittadino, le locali guardie del Parco e, possibilmente, consegnare il filmato, utilizzabile per le attività del Parco, con citazione dell’autore. Quello che non è accettabile, aggiunge il Presidente del Parco, oltre al comportamento poco corretto tenuto, è soprattutto la successiva tentata e , forse, riuscita commercializzazione e speculazione “economica” delle immagini. Ovviamente il Parco assumerà ogni iniziativa possibile per evitare che ciò si ripeta.
Il Parco fa perciò appello a tutti i cittadini, residenti e visitatori, affinchè in ogni incontro “ravvicinato” con gli animali protetti, il comportamento sia sempre rispettoso e attento ad evitare loro pericoli e danni. Si tratta di animali unici di grandissimo e inestimabile valore che tutto il mondo invidia all’Italia, conclude il Presidente dell’Ente.
PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE 22 NOVEMBRE 2010
Comunicato Stampa n. 90/2010