È una brezza allegra e tiepida quella che, in pieno inverno, stempera l’aria gelida che avvolge la Marmolada. Ed è lì, alle pendici di un ghiacciaio millenario che protegge storie e segreti antichi, che si “deslea carnascèr”, ovvero si sciolgono le briglie al carnevale. Tutto questo capita da secoli, ogni 17 gennaio, ad Alba di Canazei dove, in occasione della festa del patrono Sant’Antonio Abate, si dà il via al momento più atteso dell’anno. Ed è un corteo di maschere che nel clima ovattato di un paesaggio invernale “risveglia” il paese al suono di allegri campanacci.
Tre giorni dopo, San Sebastiano, è a Penia che esplode la festa. Da quel momento la Val di Fassa è attraversata fino al martedì grasso, l’8 marzo 2011, da sfilate, feste, rappresentazioni all’aperto e nei teatri. Ma è in questi due piccoli centri dell’alta Val di Fassa che si consumano i riti più antichi, grazie alla presenza del “Gròp de la Mescrès de Delba e Penia” (“Il gruppo delle maschere di Alba e Penia” costituito ufficialmente 43 anni fa), che rinnova le usanze come se il tempo si fosse fermato. A quest’associazione, in seguito, si è affiancato il “Gròp de la Mescrès de Cianacei e Gries” (gruppo di Canazei) che ha ampliato e arricchito le scorribande, le feste e gli appuntamenti più spassosi.
Così in questi giorni di pura allegria compaiono per le strade dei paesi Laché, Bufon e Marascons, le coloratissime maschere guida, immancabili in ogni corteo. Si moltiplicano le “mascherèdes” (rappresentazioni comiche in lingua ladina) nei piccoli teatri della valle, i cortei e le feste di piazza come quella divertentissime di Campitello. Quasi due mesi d’euforia, in cui si rinnovano con formule moderne i riti atavici di passaggio dall’inverno alla rinascita della primavera. Un momento che per secoli ha rappresentato il periodo più allegro dell’anno atteso con gioia dagli anziani, che potevano ritornarne bambini tra scherzi e battute spiritose contando anche sulla “copertura” delle “faceres” maschere lignee di eccezionale fattura oggi realizzate dagli scultori più celebri di Fassa, e soprattutto dai giovani, che tra febbraio e marzo si univano in matrimonio. Quel gusto dello scherzo e quel piacere di mascherarsi d’un tempo si ritrovano ancora oggi nei diversi eventi del “Carnascèr de Fascia”, considerato ancora in Val di Fassa il periodo più bello dell’anno.
I principali eventi del carnevale di Fassa
Le mascherate di Penia 20 gennaio, 5 e 19 febbraio, 3 e 8 marzo
Farse che, secondo un preciso cerimoniale, vedono con l’entrata in scena di maschere e personaggi buffi e irriverenti. Queste sono le “mascherèdes”, messe in scena, alle ore 20.30, nel suggestivo palco delle vecchie scuole elementari di Penia. Al termine delle rappresentazioni, inizia la baraonda finale delle maschere che si dividono in “belli e brutti”, raggiungendo il culmine dello scherno nel “Bal del barbier”, a cui segue il ballo generale fino a notte fonda. Il tutto con la regia del “Grop de la Mescrès de Delba e Penia” (www.mescresdelbaepenia.com).
Il carnevale invade le strade di Canazei 20 e 28 gennaio, 3, 10, 17, 24 febbraio e 7 marzo ore 20.30
Si diffonde attraverso le vie del paese, entra negli alberghi, nei pub e nelle case la trascinante allegria del “Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries”. Le maschere tradizionali al suono della fisarmonica e dei campanacci dei Marascons, trasformano gli angoli del borgo in palcoscenici per danze coinvolgenti e originali.
Lunedì 7 marzo alle ore 21.00, per chiudere in bellezza il Carnascèr, a Canazei nella centrale Piaz Marconi si fa una grande festa con un esilarante spettacolo delle maschere tradizionali che si esibiscono in balli e soprattutto in divertentissimi sketch.
A Campitello scherzare fa rima con scivolare 6 marzo
Sci di tutti i tipi e di ogni epoca, slitte, bob, “leses da corni” (antiche slitte utilizzate dai contadini dalla forma che ricorda le corna d’animali). Domenica 6 marzo, alle ore 14.30, la piazza di Campitello si trasforma nel parterre di una pista dove frenano la loro folle corsa moltissime maschere a bordo di qualsiasi mezzo in grado di slittare.
Una pazza sfilata tra scherzi, sketch e risate. Accanto a Laché, Bufon e Marascons il corteo “scivoloso” si arricchisce di maschere che raffigurano ironicamente i mestieri tradizionali, assieme a “facères da bel e da burt”, i “strions” e “la stries” (stregoni e streghe) e personaggi della tradizione e delle leggende di Fassa.
Mazzin brucia il carnevale 8 marzo
Suggestivo l’appuntamento con un rito antico che segna la fine del periodo più pazzo dell’anno. “A Mazin brujon carnascèr’’ è la manifestazione che, complice l’oscurità della notte, la sera del martedì grasso alle ore 21.00, con una bella sfilata, musica e danze attorno al falò, conclude tra le fiamme il carnevale nel grande piazzale del mercato.
Maschere e carri in corteo per le vie di Pozza
3 e 8 marzo Giovedì grasso, 3 marzo alle ore 14.30, tanti carri ben realizzati e addobbati da diversi gruppi del paese sfilano nel centro di Pozza di Fassa aprendo un irresistibile corteo di maschere. La sfilata prende il via dalle scuole elementari, raggiunge lo Skistadium Aloch e, quindi, il Padiglione manifestazioni dove esplode la festa.
Martedì grasso, invece, l’appuntamento è tutto dedicato ai bambini con il divertente ritrovo mascherato sulla neve, alle ore 14.30, al campetto da sci di località Fraine.
Gara mascherata di sci sulle piste di Vigo 8 marzo
Se il pomeriggio di martedì grasso, a partire dalle ore 14.00, sarà dedicato ai bambini con una divertente festa in Piaz de Vich, la sera alle ore 21.00 sarà data la possibilità a agrandi e piccini di prendere parte ad una spassosa gara di sci in maschera. Al termine della simpatica sfida, che si svolgerà lungo il tratto finale della pista Thöni, musica e vin brulé per tutti.
Carri in festa a Moena 3 e 8 marzo
In Piaz de Ramon, alle ore 17.00, giovedì grasso appuntamento per i bambini con la “Disco Dance” di dj Silvio e sotto un grande “ragno” gonfiabile con clown Giorgy e la Mascotte Castorino. Gadget gratis per tutti, zucchero filato, sculture con i palloncini e soprattutto mille bolle di sapone.
Martedì grasso alle ore 14.30, invece, torna il classico appuntamento con i carri allegorici e la, festa con musica e premiazione dei migliori costumi, e dolci e bevande per tutti. Curiosa la partecipazione degli abitanti del rione Turchia, che attraversano il centro in abiti da sultani e odalische ricordando l’origine dal sapor di leggenda di questa parte del paese. Tra queste maschere si mescolano anche Lonc e Arlechign. A chiusura della manifestazione e del carnevale, si brucia la “strìa” (una strega di paglia), esorcizzano il male e scacciano l’inverno in attesa della rinascita della primavera.
Fotografie di A. Campanile, W. Cainelli e N. Angeli
Per ulteriori informazioni: www.fassa.com