Virgin Oceanic, Richard Branson esplora gli abissi

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Condividi Enrico Montanari

08/04/2011

Richard Branson sarebbe stato un personaggio perfetto per i romanzi di Jules Verne, infatti dopo essersi lanciato nel progetto di raggiungere lo spazio con la sua Virgin Galactic, eccolo nei panni di un nuovo Capitano Nemo nell'intento di esplorare gli abissi terrestri.

Sir Richard ed il suo compagno di avventure Chris Welsh si alterneranno nei prossimi due anni in cinque immersioni, inclusa una nella famosa Fossa delle Marianne nell’Oceano Pacifico, il punto più profondo della Terra; con i suoi 11000 metri, essa è di gran lunga più profonda di quanto non sia alto l’Everest.

Il miliardario ha presentato il sottomarino, bianco e blu, lungo 6,5 metri e molto simile ad un aereo, in uno yacht club di Newport Beach, California. La fibra di carbonio ed il titanio con cui è costruito consentiranno di viaggiare per circa 10 km e con un’autonomia d’immersione di 24 ore. Il sottomarino fu inizialmente commissionato dall’amico e compagno d’avventura Steve Fossett, scomparso nel 2007 durante un volo aereo sulla Sierra Nevada. Fossett aveva intenzione di effettuare la prima immersione solitaria della storia nella Fossa delle Marianne.

La missione verrà condotta in collaborazione con Google: il colosso di Mountain View non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione da avere una mappatura di questi luoghi così misteriosi, da condividere poi con il grande pubblico. Usando le tecnologie di Google, le immagini registrate dal sottomarino di Branson e Welsh verrebbero trasformate in mappe tridimensionali, offrendo visioni inedite mai prima avute dall'uomo, se non dalla storica, ed unica immersione di Picard negli anni '60. Per la cronaca, la Fossa delle Marianne era stata raggiunta solo una volta dall’uomo, dal tenente Don Walsh e dall’oceanografo Jacques Piccard a bordo del sommergibile della Marina Americana “Trieste”. Il batiscafo aveva scricchiolato ma resistito all'enorme pressione di quelle profondità, più di 1000 atmosfere!

Sir Richard Branson ha dichiarato che in futuro potrebbe creare un sottomarino più grande che possa contenere diverse persone, per offrire immersioni a pagamento negli abissi; per lui è una sfida quella di poter dimostrare che ciò che la gente ritiene normalmente impossibile è invece possibile. Entro la fine dell’anno il suo socio Chris Welsh s’immergerà nella Fossa delle Marianne, mentre Richard esplorerà la Fossa di Puerto Rico, nell’Atlantico.

Secondo lui i maggiori pericoli derivano dalle navi, dalle reti da pesca o da qualunque cosa che possa intrappolare il mezzo; in questi casi non esiste assolutamente niente e nessuno che possa scendere a soccorrere l’equipaggio. E’ tuttavia in corso di sviluppo un sonar che possa mostrare la presenza di navi o galeoni eventualmente da evitare. Brenson ha inoltre dichiarato che la sfida tecnologica per andare nello spazio è stata relativamente più facile rispetto a quella per raggiungere il fondo del mare; l’intenzione dell’eccentrico miliardario è quella di superare i confini dei limiti umani ed arrivare a scoprire “nuove” forme di vita mai viste e conosciute.

La sua nuova imbarcazione, sponsorizzata Virgin, potrà in futuro offrire viaggi turistici a clienti privati, detti acquanauti, che potranno magari vedersi intitolate le montagne sottomarine che essi stessi scopriranno. Sir Richard ha reso noto che circa la metà delle centinaia di persone che si sono già registrate per i viaggi spaziali con la navicella Virgin Galactic hanno già espresso anche l’interesse per raggiungere il fondo degli oceani.

Per il futuro sono previste immersioni nella fossa del South Sandwich nell’Atlantico, la fossa Diamantina nell’Oceano Indiano e l’abisso di Molloy, nel Mar Glaciale Artico.

L’anno passato Sir Richard ha presentato un sottomarino a tre posti denominato Necker Nymph, noleggiabile presso il suo resort privato nei Caraibi, in grado di viaggiare ad una profondità di oltre 30 metri.

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