Nagpur in India, capitale della tigre

Condividi Lorenzo Lovato

11/04/2011

Il governo dello stato di Maharashtra, in India, ha proposto di evidenziare la città di Nagpur come la 'capitale della tigre' allo scopo di promuovere l'arrivo di più visitatori nella regione. come si prepara per la promozione dello stato sulla cartina turistica dell'India. Lo stato del Maharashtra condivide con quello del Gujarat il primato della popolazione di tigri più numerosa dell'India. La stima attuale indica che, nel Maharashtra, si trovi una popolazione di 169 tigri di cui, secondo il censimento del 2010, 148 di esse si trovino nel solo distretto di Nagpur. Altra nota positiva è che il numero totale di tigri in torno a Nagpur sia salito da 103 a 169 in un periodo di quattro anni, niente male per un animale a rischio di estinzione!

Questo risultato nasce proprio dalla volontà dell'India di proteggere questa importanze ricchezza faunistica, ed anche a livello nazionale il numero delle tigri è passato dalle 1411 del 2006 alle 1706 del 2010. Una delle tecniche vincenti è stata quella di creare delle aree cuscinetto attorno alle riserve e santuari naturalistici. Questi anelli dalla profondità di circa una decina di km consente di limitare le interazioni tra abitanti e tigri, limitando i conflitti e il bracconaggio, limitato anche grazie al potenziamento del personale addetto alla sorveglianza delle zone protette.

Vedere le tigri comunque non è facilissimo, sono animali elusivi, diffidenti ed è necessario affidarsi a delle guide veramente esperte del territorio e del comportamento di questi bellissimi animali. Oltre alla presenza dei grandi felini lo stato di Maharashtra possiede altre importanti attrattive: le celebri grotte di Ajanta, anch'esse comunque in pericolo come le grandi tigri. Nella fattispecie i dipinti al suo interno, vecchi di 1000 anni devono affrontare gravi problemi di perdite di acqua e sbiadimento del colore.

L'architettura buddista, che conta di 30 grotte era stato riscoperto da un Ufficiale dell'Esercito britannico, John Smith nel 1819. Su 30 cave, 12 sono stati chiuse proprio a causa di perdite d'acqua, mentre una cattiva gestione dell'illuminazione interna ha provocato una perdita dei colori originali dei dipinti. Il governo del Maharashtra sta quindi sostituendo le luci con fibre ottiche, che non producendo calore sembrano perfette per illuminare l'ambiente ipogeo. I dipinti sono importanti dal punto di vista storico e raffigurano l'intera vita del Buddha.

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