L'archeologia subacquea: i 10 siti sommersi più interessanti del mondo

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Condividi Enrico Montanari

06/12/2017

Se i relitti di antiche navi sommerse, custodi di forzieri pieni d’oro, ci sembravano delle testimonianze affascinanti e avventurose, figurarsi quando si scopre sotto il blu del mare un’intera città, con i suoi palazzi e le sue strade.... e non stiamo parlando della mitica Atlantide. L’archeologia subacquea, relativamente giovane, ci ha portati negli ultimi anni a importantissime scoperte storico-artistiche, rese ancora più magiche dal silenzio profondo e avvolgente degli oceani e dei mari: ecco una top ten dei dieci siti sommersi più interessanti del mondo.

1) Alessandria, Egitto
Di Alessandria molti conoscono una leggenda che ha a che fare con il mondo greco e il mondo egizio, ed è nota l’assidua ricerca della tomba di Cleopatra da parte di Zahi Hawass e Kathleen Martinez: c’è chi pensa che il sepolcro si trovi nel villaggio di Taposiris Magna, altri credono che la regina sia sepolta sotto la sabbia del porto… e infine c’è chi dubita della sua stessa esistenza. Ciò che si conosce di certo della mitica città è che tuttora ci sono frammenti consistenti del suo famoso Pharos (un faro, appunto) sia in terra che sotto il mare: buona parte di quelle pietre sono state utilizzate nel XV secolo per creare la fortezza del Sultano, e se ne possono ancora distinguere delle parti sommerse durante un’escursione con maschera e pinne.

2) Pavlopetri, Grecia
Pavlopetri, al largo della costa meridionale greca, è uno dei più importanti siti subacquei del mondo, nonché la città sommersa in assoluto più antica, popolata fino a 5 mila anni fa. Un tempo la città micenea era un nodo commerciale pulsante di vita, di cui i moderni ricercatori hanno riscoperto le strade, le abitazioni, i sepolcri e anche i resti di un megaron: si tratta di un enorme edificio rettangolare che probabilmente, nel periodo neolitico, fungeva da luogo del mercato. La scoperta della città è stata accolta come un evento grandioso dagli abitanti attuali, che si sono mostrati subito entusiasti e desiderosi di conoscere da vicino uno spaccato del loro passato.

3) Ventotene, Italia
La piccolo isola italiana di Ventotene, al largo delle coste laziali, a prima vista potrebbe non sembrare adatta a una simile classifica: non è immediato riconoscervi un panorama drammatico, un sito archeologico sublime, un paesaggio decadente inghiottito dai flutti… fino a che, lo scorso giugno, la società Aurora non è inciampata sui relitti di cinque navi romane, tutte ricolme di tesori e pregevoli manufatti antichi. In passato l’isola era un paradiso sicuro per le imbarcazioni che cercavano riparo dalle tempeste, ma a quanto pare alcune navi non raggiunsero mai la riva: nei corpi legnosi delle navi affondate sono state trovate provviste e addirittura bottiglie di vino.

4) Campi Flegrei, Italia
A ovest di Napoli si estende un tesoro che gli italiani, soprattutto i campani, conoscono bene: sono i Campi Flegrei, una vasta area di origine vulcanica larga ben 13 km. Probabilmente si tratta del sito sommerso più attivo e frequentato del mondo, infatti vanta oltre 20 punti di immersione e comprende un parco archeologico sommerso vero e proprio. Non mancano le testimonianze di elevato valore storico: questa era la prima colonia greca sulla terraferma italica, e tra le attrazioni più prestigiose c’è un anfiteatro Flavio. Notevoli anche il Porto Giulio, la Villa dei Pisoni e Villa Protiro.

5) Havana, Cuba
Tutti hanno sentito nominare, almeno una volta, la misteriosa città di Atlantide; qualcuno si è spinto a ipotizzare che possa nascondersi al largo della costa cubana… Ma la piccola isola dell’America Centrale, più famosa per le sue rivoluzioni e i suoi sigari, ha pensato di concentrarsi su un progetto più realistico e decisamente accattivante. Il tema è sempre quello delle rovine sommerse: numerosi esperti, provenienti da istituti prestigiosi, stanno studiando le megalitiche rovine nel Canale dello Yucatan, e qualcuno sostiene che i risultati potranno fornire informazioni sulla più antica civiltà precolombiana della regione. Per ora è stata effettuata soltanto una mappatura a computer, ma i lavori promettono bene…

6) Assuan, Egitto
Il Nilo ha recuperato buona parte degli antichi tesori egizi di Assuan dopo la costruzione della famosa diga, a metà del secolo scorso. Persino il grande Tempio di Abu Simbel venne scomodato per fare spazio alla gigante struttura ideata da Gamal Abdel Nasser. Ma oggi, grazie alle moderne tecnologie, altri interessanti tesori di Assuan iniziano a fare capolino dall’acqua, sotto l’occhio vigile del capo dello SCA, Zahi Hawass.

7) Mare del Nord, tra la Gran Bretagna e l’Europa continentale
Oggi il Mare del Nord è un tratto d’acqua di 600 miglia che separa la Gran Bretagna dai Paesi Bassi, la Germania e la Scandinavia. Ma non è sempre stato così: circa 60 mila anni fa si trattava di un’enorme tavola ghiacciata, popolata dall’Uomo di Neanderthal e da animali preistorici. Ecco perché qualche mese fa è stato possibile, per una squadra svedese, trovare il teschio di un neandertaliano insieme ad altri scheletri antichissimi nelle reti da pesca. A detta di Chris Stringer, del Museo di Storia Naturale, il ritrovamento potrebbe avere una grande risonanza: “Questo esemplare potrebbe appartenere al tipo di Neanderthal che vagava per le terre del Norfolk in quel tempo: potrebbe aiutarci a capire la storia della nostra specie, ecco perché è importante realizzare una mappa di ciò che si nasconde sui fondali del Mare del Nord.”

8) Stretto di Solent, Gran Bretagna
Un sito archeologico piuttosto giovane, ma che potrebbe rivelarsi la chiave per comprendere la storia neolitica della Gran Bretagna: nascosta lungo una scogliera sottomarina a Bouldner, al largo dell’Isola di Wight, giace una struttura vecchia di 8 mila anni, che ha letteralmente stregato Garry Momber, direttore della Società per l’Archeologia Marina dell’Hampshire e dell’Isola di Wight. Ma per la sopravvivenza del sito archeologico sono necessari dei finanziamenti immediati: diversamente si rischia che presto tutto venga spazzato via.

9) Capo Greco, Cipro
Chi crede che il vino sia un vezzo moderno dovrà ricredersi: presso Capo Greco, al largo della costa orientale di Cipro, 1800 anni fa affondò una nave romana che trasportava ben 130 anfore della divina bevanda. Ma l’aspetto più interessante del ritrovamento sono gli oggetti contenuti nelle navi: testimonianze preziose sulla vita quotidiana che i marinai conducevano durante l’Impero Romano, tra cui oggetti da cucina e per la conservazione dei cibi.

10) Maljevik, Montenegro
Ecco il sogno di ogni esploratore che si rispetti: il sedicenne Michael Le Quesne assaporava un’immersione nei pressi della città montenegrina di Bar, nello scorso novembre, quando notò qualcosa di strano tra le onde dell’Adriatico. Ciò che poteva essere un semplice scoglio si rivelò una porzione di antiche colonne scanalate, probabilmente appartenute a un porto Greco-Romano. I cervelloni della Southampton University stanno studiando con attenzione la scoperta: se si rivelerà importante come sembra, il giovane Michael potrebbe diventare presto un vero eroe dell’archeologia!

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