Di nuovo un vulcano islandese, di nuovo una montagna dal nome difficilmente pronunciabile, di nuovo timore per il traffico aereo europeo? Da qualche giorno è ripresa l'attività del vulcano Grimsvoetn, più precisamente da sabato scorso quando il più grande vulcano di Islanda si è svegliato da un sonno che durava da circa 7 anni. Un pennacchio di quasi 18 km di altezza si è levato in cielo, con le cenerei che in primo momento si erano dirette verso la Groenlandia. Oggi invece, mutate le correnti atmosferiche, una nube di cenere si sta muovendo in direzione del Regno Unito e dell' Europa continentale, e si prevede che raggiungerà la costa orientale dell'Irlanda e il Nord della Russia entro la fine di oggi.
Lo spazio aereo sopra l'Islanda dovrebbe quindi rimanere chiuso almeno per oggi, ma certo fare previsioni in queste situazioni è molto difficile. Il Grimsvoetn è sicuramente un vulcano importante, anche se solitamente le sue eruzioni hanno una evoluzione decisamente meno pericolosa rispetto al caso dello scorso aprile, quando Eyjafjallajökull creò una crisi internazionale del volo per la nube di ceneri da lui creata. Secondo Gunnar Gudmundsson, dell'ufficio meteorologico d'Islanda , questo vulcano non avrà gli stessi effetti del suo predecessore, anche perchè le sue ceneri non sono così fini come quelle eruttate dall' Eyjafjallajökull, e quindi tendono a sedimentare più velocemente. Tuttavia il destino del traffico aereo dei prossimi giorni dipenderà dai mutamenti delle condizioni meteorologiche e i venti potrebbe spazzare la cenere in aree in cui potrebbero causare qualche disagio ai voli.
La primavera scorsa l'ultima eruzione di Eyjafjallajökull aveva causato la chiusura degli spai aerei in 34 nazioni, causando il più grande blocco dei voli dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. La International Air Transport Association (IATA) aveva stimato una perdita per l'industria aerea mondiale pari a circa 200 milioni di euro al giorno, durante l'interruzione.
Il vulcano Grimsvoetn ha eruttato ben nove volte tra il 1922 e il 2004. Quando accadde l'ultima eruzione, era il novembre del 2004, la cenere vulcanica arrivò fino ad alcune aree della Europa continentale e causò alcune interruzioni minori di voli da e per l'Islanda. Secondo un portavoce dell'aviazione civile islandese il fenomeno è ancora in fase iniziale, ma al momento i modelli climatici prevedono una situazione piuttosto favorevole. Normalmente i venti sull'Island tendo a portare le ceneri in una direzione opposta a quella dell'Europa. Gli unici problemi potrebbero quindi nascere per qui passeggeri diretti verso l'Islanda, senza conseguenze per il resto del traffico europeo.
Fonte: www.breakingtravelnews.com