Batterio EHEC, allerta per i viaggioatori in Europa?

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Condividi Lorenzo Lovato

31/05/2011

Si chiama EHEC, sigla del batterio Escherichia coli, e sta mettendo un po' in agitazione i viaggiatori e i lavoratori che per diletto o necessità devono recarsi in centro Europa in questi giorni. Si tratta di un batterio piuttosto aggressivo, e che in questo giorni ha fatto registrare un migliaio di casi di infezioni emorragiche con 15 vittime accertate (14 in Germania e 1 in Sapgna), un valore preoccupante dato che normalmente vengono riconosciuti circa 900 contagi all'anno: si tratta di contaminazioni centinaia di volte più aggressive. Le cattive notizie vengono dal Robert Koch Institute, importante centro di ricerca che è convinto si possano verificare molti più casi di contagi nelle prossime ore: il periodo di incubazione della malattia arriva fino a 8 ma possibilmente 10 giorni, quindi il picco potrebbe essere ancora da registrare.

Da Stoccolma,dove si trova il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l'epidemia è stata descritta come "una delle maggiori in tutto il mondo e la più grande mai registrata in Germania". L'Escherichia coli può provocare una sindrome emolitico-uremica (SEU), una malattia che provoca sangue nelle feci e danni gravi al fegato potenzialmente anche mortali.

Anche in Olanda, una squadra crisi sta seguendo lo sviluppo dell'infezione, il punto chiave saranno i rislutati delle indagini tedesche, dato che l'impatto del focolaio, relativo alla vendita di ortaggi è molto grande. Pertanto, è importante che le autorità tedesche siano rapidamente chiare sull'identificazione delle cause che hanno causato la contaminazione delle verdure con i batteri di tipo EHEC. E' circolata di fatti una voce di un possibile coinvolgimento di una azienda olandese, che avrebbe importato dei cetrioli dalla Spagna, il paese originario della partita di verdure sotto inchiesta, ma è stata smentita-

Tra le varie ipotesi la Germania pensa che i cetrioli inquinati, come anche l'origine della contaminazione, provengano da aziende spagnole ma questa ipotesi non è ancora stata confermata da un laboratorio. La Commissione europea aveva annunciato in precedenza che due società di Almeria e Malaga erano stati chiuse temporaneamente, perché forse responsabili della distribuzione dei cetrioli, ma il Ministero della Salute in Siviglia non conferma. Una prima vittima in Spagna però viene segnalata proprio oggi.  Questa incertezza sta però minando la stabilità dell'industria agroalimentari di molte nazioni europee: molte catene di negozi tedeschi hanno già cancellato gli ordini di cetrioli olandesi oltre che diffidare dei prodotti provenienti dalla Spagna. Ma secondo le organizzazioni agricole, gli acquisti tedeschi di lattuga più e fragole si sono dimezzati in questi giorni. I coltivatori di cetriolo olandese insieme producono ogni anno 1,65 miliardi cetrioli e circa 780 milioni sono solo per il mercato tedesco, e questo valore spiega bene il grande impatto che le notizie errate possono avere sui commerci.

I sintomi delle malattie causate da EHEC includono crampi addominali e diarrea, ma che possono in alcuni casi trasformassi in diarrea ematica (colite emorragica). La febbre e vomito possono anche accompagnarsi ai sintomi. Il periodo di incubazione può variare da tre a otto giorni, con una mediana di tre o quattro giorni. La maggior parte dei pazienti guarisce entro dieci giorni, ma in una piccola percentuale di pazienti (bambini in particolare i giovani e gli anziani), l'infezione può portare ad una malattia pericolosa, come la sindrome emolitico-uremica. Questa è caratterizzata da insufficienza renale acuta, anemia emolitica e trombocitopenia. Si stima che fino al 10% dei pazienti con infezione da EHEC può sviluppare la sindrome emolitico-uremica, con un tasso di letalità che vanno dal 3% al 5%. L'incidenza di infezioni da EHEC varia per fasce di età, con la più alta incidenza di casi segnalati che si verificano nei bambini di età inferiore ai 15 anni.

Fonti di infezione
Il serbatoio di questo patogeno sembrano essere principalmente bovini e altri ruminanti come i cammelli. Viene trasmessa all'uomo principalmente attraverso il consumo di alimenti contaminati, come i prodotti crudi della di terra o carne poco cotta o con il latte fresco non bollito. Anche la contaminazione fecale dell'acqua e di altri alimenti, come pure la contaminazione incrociata durante la preparazione degli alimenti può portare ad infezioni.

Esempi di alimenti implicati in epidemie includono gli hamburger poco cotti, i salami essiccati con stagionatura, sidro di mele fresco pressato e non pastorizzato, yogurt, formaggio e latte. Un numero crescente di focolai sono associati con il consumo di frutta e verdura (germogli, lattuga, insalata di cavolo, insalata, cetrioli) in cui la contaminazione può essere dovuta al contatto con feci di animali domestici o selvatici, o avvenuta in alcune fasi di coltivazione o di manipolazione.

Il consiglio è quindi quello di vedere come evolveranno le indagini di laboratorio, ma per il momento a chi si viene a trovare nelle zone coinvolte dall'epidemia è consigliabile avere una alimentazione di cibi cotti, evitando le verdure crude.

Fonte: Eturbonews

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