Non è sicuramente un caso se le metropoli australiane come Sydney, Melbourne, Adelaide e Perth occupano sempre le prime posizioni nelle graduatorie tra le grandi città del mondo per la qualità della vita, trattandosi di moderni centri urbani costruiti tutti negli ultimi due secoli senza soffocare mai la natura e tanto meno i suoi abitanti, a misura d’uomo come si usa dire in questi casi, anche perché in quest’angolo del pianeta non mancano certo né la natura né i grandi spazi. A scarseggiare, piuttosto, sono proprio gli uomini, per cui quelli che ci sono possono ritagliarsi tutti gli spazi che vogliono.
Maggiore isola della terra, e al tempo stesso anche continente più piccolo, l’Australia è grande infatti ben 32 volte l’Italia, ma abitata soltanto da 20 milioni di persone, concentrate per la maggior parte sulle coste orientali e sud-orientali, con una delle più basse densità in assoluto, appena 2,6 individui per kmq. Ubicata nell’emisfero meridionale poco a sud di Indonesia e Papua-Nuova Guinea, si presenta come un rettangolo poco frastagliato lungo 4.000 km da ovest ad est e 3.200 da nord a sud tagliato dal tropico del Capricorno, a separare l’oceano Indiano da quello Pacifico; l’interno offre enormi bassopiani aridi e spesso desertici, movimentati da sporadici rilievi montuosi che di rado superano i 2.000 m, mentre le coste più umide e fertili vantano uno sviluppo di ben 36.735 km, costellate al lago da parecchie isole. La copertura forestale ammonta appena al 5 %, mentre le oltre 500 aree protette coprono oltre il 13 % del territorio. Pur trattandosi di una terra assai antica per geologia, da cui discende l’enorme ricchezza e varietà di risorse minerarie, è stata l’ultimo continente ad affacciarsi sulla scena della storia. Per decine di milioni di anni la natura ha dominato incontrastata, elaborando l’esistenza di specie animali e vegetali uniche ed endemiche come canguri, koala, emù, ornitorinco, opossum e dingo oppure come l’albero della gomma e le 700 varietà di eucalipti, prima che alcune decine di migliaia di anni fa vi approdassero i primi esseri umani preistorici, gli attuali aborigeni provenienti dal sud-est asiatico, certamente non in grado di alterarne le peculiarità.
L’uomo moderno la scoprì soltanto nel 1770 con il capitano inglese James Cook, il quale non trovò di meglio che farne una colonia penale per galeotti britannici. Anche se tardiva, la colonizzazione europea fu rapida e accelerata, attratta dalle enormi potenziali risorse e dalla scoperta dell’oro, tanto che già nel 1824 sorse la prima città, Brisbane, nel 1850 divenne una colonia e mezzo secolo dopo uno stato federale autonomo, il sesto per estensione sulla terra. La sua genesi ne fa oggi una delle nazioni più ricche e progredite da tutti i punti di vista, con una società aperta basata totalmente sulla multicultura dovuta ai 140 diversi gruppi etnico-linguistici che la compongono, dove gli unici svantaggiati risultano soltanto gli aborigeni.
Oltre alle moderne metropoli dall’animo coloniale vittoriano (l’Opera House di Sydney, capolavoro di architettura moderna, è patrimonio Unesco), in quest’enorme isola continente dagli spazi infiniti c’è ovviamente parecchio da vedere, con parecchi primati e peculiarità offerti dalla natura. Da non perdere, ad esempio, il deserto dei pinnacoli nel parco nazionale di Nambung, una selva di resti fossili di un’antica foresta, oppure le scogliere a picco sul mare nel parco di Otway. Kangaroo Island, un’isola lunga 150 km, è un vero santuario faunistico dove canguri, opossum, emù, foche, leoni marini e pinguini vivono allo stato libero. Fraser Island, altro sito Unesco, possiede la spiaggia più lunga del mondo, oltre 100 km. La Barriera Corallina australiana, ubicata al largo della costa orientale del Queensland e ovviamente protetta dall’Unesco, è la più estesa del mondo con 2.000 km. Il grande deserto rosso australiano racchiude un gran numero di tesori: il King Canyon nel parco di Watarrka, le bizzarre conformazioni rocciose delle “montagne dalle molte teste”, il monolite di Uluru, il maggiore della terra e sacro per i nativi, famoso con il nome di Ayer Rock e per le sue mutevoli colorazioni rosse. Il maggior parco australiano, il Kakadù, protegge un elevato numero di siti di arte rupestre degli aborigeni, oltre ad una grande varietà di flora e fauna endemica, ed è per questo tutelato dall’Unesco, mentre la stupenda laguna di Yellow Water consente il contatto con un gran numero di coccodrilli.
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