Il 2011 potrebbe essere ricordato come l'anno del risveglio dei vulcani, dato che in queste ore è partita una nuova fase eruttiva di uno dei tanti vulcani dell'Indonesia. Se ricordate abbiamo già avuto varie eruzioni nel corso dell'anno, in Islanda, in Cile, in Africa e in Asia.
Questa volta sé toccato al Vulcano Lokon, ubicato sull'isola indonesiana di Sulawesi, grossomodo al centro-nord della nazione dell'indonesia, che nella notte ha cominciato vomitare lava, gas e fumi creando una colonna piroclastica alta circa 1,5 km. L'eruzione ha avuto due fasi: una verso le 22:30 della notte con esplosioni, e lancio di ceneri e piroclastiti, poi una seconda fase eruttiva dopo la mezzanotte. Fortunatamente non si registrano vittime, anche se l'eruzione ha innescato degli incendi su erba ed arbusti in un raggio di circa 500 m dal cratere del vulcano. Le autorità indonesiane hanno esortato ad evacuare la zona, e intorno al vulcano abitano all'incirca poco meno di 30.000 persone.
Il monte Lokon era comunque un “sorvegliato speciale”, già dal 9 giugno scorso c'era stato un significativo incremento dell'attività vulcanica, e il livello di attenzione sul vulcano era stato innalzato al livello più alto di allarme rosso dopo che erano stati vomitati cenere e lapilli durante il fine settimana prima dell'eruzione. Grazie a questi segni premonitori non si sono registrate scene di panico, e l'evacuazione procede con grande tranquillità
Il Monte Lokon, alto 1580m è uno dei più attivi vulcani tra i 129 dell' Indonesia, ed aveva già eruttato nel 1991, uccidendo anche un turista svizzero. L'arcipelago indonesiano ha decine di vulcani attivi dato che si trova a cavallo di importanti linee di faglia tettoniche, lungo l'importante Anello di fuoco tra gli oceani Pacifico e Indiano. Il vulcano più attivo del paese, rimane comunque il Monte Merapi nella isola di Giava, che recentemente, l'anno scorso,. ha causato la morte di oltre 350 persone in una serie di violente eruzioni. Al momento non si può dire se il risveglio del vulcano Lokon potrà avere ripercussioni sul traffico aereo.