La Lubiana di Plecnik e delle palafitte Unesco di Ljubljansko barje

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Condividi Lorenzo Lovato

27/07/2011

Non si riuscirebbe mai a indovinare che semplici case preistoriche, costruite su colonne di legno, potessero avere qualcosa in commune con la futuristica biennale di arti grafiche. In realtà ce l’hanno! Esse rappresentano due aspetti della capitale della Slovenia, nota anche come la “Lubiana di Plecnik”.

L’architetto Joze Plecnik lasciò un impatto così grande sull’aspetto della città che potremmo facilmente dire che lo spirito di Lubiana gli appartiene. Tuttavia, la città ha affrontato molti cambiamenti e in questi giorni è una capitale moderna, sebbene sia una delle più piccole in Europa. Ogni due anni a Settembre un altro spirito conquista Lubiana, quando per due mesi la città ospita una biennale di arti grafiche nota a livello internazionale.

6.000 anni fa nel bacino di Lubiana la gente sicuramente non aveva idea di cosa fosse un’arte grafica. In compenso avevano delle idee architettoniche niente male, che ammiriamo ancora ai giorni nostri. L’Unesco ha riconosciuto anche i resti di un insediamento preistorico, situato nel Parco Regionale pochi chilometri fuori Lubiana (Ljubljansko barje) . Quest’anno lo hanno aggiunto alla List dei patrimoni dell’umanità, insieme ad altri insediamenti simili delle Alpi, noti come “palafitte”.  La caratteristica di base di questo tipo di case è che sono costruite su colonne di legno fissate nel terreno umido di una palude o simili ambienti aquatici.

È come una sorta di Venezia, solo in versione molto più antica e più semplice! Le scoperte archeologiche possono essere viste nel Museo cittadino di Lubiana e nel Museo nazionale della Slovenia. Tra gli oggetti trovati negli scavi il più interessante è una ruota di legno con un asse, che con la sua età di oltre 5000 anni è considerata la ruota di legno più antica al mondo.
È passato qualche migliaio di anni, i Romani hanno marciato attraverso questa regione, gli Sloveni vi si sono insediati, la famiglia Asburgo vi ha regnato e Napoleone vi ha combattuto-e tutti questi eventi hanno lasciato dei resti a Lubiana.

Ma probabilmente chi ha avuto la maggiore influenza è stato un architetto sloveno all’inizio del ventesimo secolo. Joze Plecnik è stato il primo post-modernista all’inizio dell’era modernista e l’ultimo architetto classico. A pochissimi architetti viene data l’opportunità di progettare vaste aree urbane: immaginate di avere la possibilità di ricostruire quasi interamente la città! Una passeggiata attraverso le principali attrazioni turistiche di Lubiana vuol dire soprattutto un tour dei più importanti tra gli oltre 50 edifici e gli spazi pubblici di Plecnik. Si possono notare principalmente il Ponte Triplo in pieno centro, unico nel suo genere, e vicino ad esso il Mercato, la Biblioteca Universitaria Nazionale con la sua insolita facciata, lo Stadio classico, il cimitero di Zale e il principale parco cittadino noto come “il cammino di Tivoli”.

Due anni prima della morte di Plecnik, la prima esibizione della Biennale di Arti Grafiche venne stabilita a Lubiana. È una delle più antiche tra le oltre 3000 biennali del mondo al giorno d’oggi. Quando iniziò negli anni cinquanta l’esposizione biennale di arte non era sicuramente ancora così affollata. Infatti fu alquanto rivoluzionario organizzare un evento con un tale significato in quell’epoca. La sua particolarità risiedeva nella filosofia di riunire artisti da tutto il mondo, nonostante la frattura creata dalla cortina di ferro dopo la seconda guerra mondiale.

L’obiettivo della biennale è sempre stato quello di scoprire e ricompensare le più nuove tendenze e i più recenti mutamenti stilistici nel mondo dell’arte. Oggi la biennale non è solo un’esposizione grafica, include anche altri mezzi di espressione artistica. Art event è il tema centrale della 29a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana, che aprirà le sue porte il 23 settembre 2011. L’esposizione e i dibattiti mostreranno come questo evento artistico ha attraversato un notevole sviluppo nel corso del ventesimo secolo e oggi ha l’apparenza di un mezzo privilegiato.
Verrà data un’attenzione speciale a temi tipici dell’arte contemporanea come la violenza, la generosità, il vuoto e la ricerca del sacro e del ritualistico.
La violenza non è sicuramente un problema per la Slovenia. Nel Global Peace Index 2011 risulta come il decimo paese più sicuro al mondo. Ma manteniamo il segreto su come gli altri temi della biennale sono espressi nella vita di una città a poche centinaia di chilometri dall’Italia – è ancora da scoprire!


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