Levanto, la situazione dopo l'alluvione delle Cinque Terre

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Condividi Lorenzo Lovato

31/10/2011

Dopo essersi salvata dalla tragedia umana e dalle devastazioni che hanno colpito le Cinque Terre, la Val di Vara e la Lunigiana, Levanto, pur duramente segnata dall’alluvione nelle sue infrastrutture pubbliche e private, continua ad essere impegnata su più fronti per riportare la situazione alla normalità e ripartire.

Le squadre del Comune, supportate dai mezzi di ditte private e da volontari, lavorano costantemente per completare i sopralluoghi e mettere in sicurezza le innumerevoli situazioni a rischio lungo le strade che conducono ai borghi della vallata.
Il grosso dei volontari, una marea umana di giovani e giovanissimi, è concentrato a portare aiuto nei paesi della riviera e dell’entroterra maggiormente colpiti dalla furia del maltempo, facendo capo al centro di raccolta aiuti allestito nella sala mostre al piano terra del palazzo comunale.

Ma nello stesso tempo l’amministrazione comunale sta operando per scongiurare un’eventuale seconda emergenza che potrebbe scaturire dalle piogge previste nel prossimo fine settimana su terreni già abbondantemente intrisi di pioggia.
“Fortunatamente avevamo i torrenti sostanzialmente puliti dalla vegetazione, cosa che ci ha permesso di limitare le situazioni più critiche alla periferia del paese – spiega il sindaco, Maurizio Moggia – A San Gottardo e al bivio per Fontona, dove l’acqua è stata trascinata a valle dalla strada e non dai torrenti, e sul ponte di Albero d’Oro. Peraltro, in quest’ultima zona speriamo di poter attuare quanto previsto nel Piano urbanistico: la costruzione di un nuovo ponte, che attraverserebbe il torrente Ghiararo senza deviare bruscamente, collegando la provinciale per Monterosso con la strada di Madonna della Guardia che conduce all’autostrada”.

Così a Levanto, l’emergenza durante le piogge torrenziali è sostanzialmente consistita nel mettere al sicuro gli alunni della scuola materna (che si trova a ridosso del torrente Ghiararo), delle elementari e delle medie che abitano fuori del centro e che in quelle ore non potevano
essere trasportati a casa, né raggiunti dai genitori. Dopo aver trascorso due ore all’interno del palazzo comunale, sono stati consegnati alle famiglie.
Le piogge hanno comunque messo in ginocchio le strade comunali che collegano i 16 borghi collinari, provocando frane anche di considerevole portata, che hanno isolato e lasciato senz’acqua alcune frazioni per alcune ore.
Attualmente rimane ancora interdetto il traffico veicolare nei pressi di Lavaggiorosso, ma grosse frane sono scese anche lungo la strada Vignana-Pastine, a Fontona e lungo la comunale tra il convento dell’Annunziata e Lavaggiorosso.
Oltre un metro di fango e detriti portati a valle lungo la provinciale per Monterosso hanno invaso l’area artigianale tra il bivio di Fontona e il bivio di Gallona, con la rottura dell’argine del Ghiararo in località Pié di Legnaro.
Allagamenti hanno colpito la periferia del paese e raggiunto i negozi del centro storico attorno a via Garibaldi.

“E’ chiaro che, fronteggiata l’immediata emergenza a Levanto, ci siamo concentrati nel portare aiuti a chi stava peggio di noi, e ringrazio tutti coloro, soprattutto i giovani, che hanno operato senza sosta in questi giorni laddove c’era più bisogno. Ora, però, preso atto delle mutate condizioni climatiche e dell’aumento della possibilità che simili bombe d’acqua colpiscano i nostri territori, dobbiamo anche pensare ad un nuovo modo di fronteggiare le emergenze: un piano operativo che coinvolga anche i privati, perché è inimmaginabile che con le sole risorse umane del Comune si possa intervenire per prevenire disastri o situazioni critiche in tutto il paese. Chiederemo quindi agli abitanti delle zone più a rischio, privati e commercianti, di mettere in atto le più elementari norme di protezione delle loro proprietà: ad esempio tornando a dotarsi di quelle barriere anti-acqua da posizionare davanti agli ingressi, così come di scoprire i tombini in occasione di acquazzoni particolarmente violenti”.
Insomma, una sorta di patto tra pubblico e privato che si attivi automaticamente alle prime avvisaglie di pericolo. Intanto, proprio per affrontare più attrezzati le piogge in arrivo, da questa mattina si stanno riempiendo sacchi di sabbia da collocare laddove il rischio allagamenti è maggiore.

Levanto, 31 ottobre 2011

Fonte www.comune.levanto.sp.it

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