A laboriosità, creatività, genialità e inventiva del popolo ceco rendono onore e omaggio anche numerosi musei. Ce n’è di tutti i generi e per tutti i gusti. A cominciare dai musei all’aperto, testimoni di come si viveva, lavorava, coltivava in campagna. I più belli, dove rintracciare anche le prime strutture produttive organizzate (mulini, segherie, fucine, tessiture ecc.) sono il Museo di Valacchia a Roznov pod Radhostem, in Moravia settentrionale, con la già citata Valle del Mulino; quello di Straznice, in Moravia meridionale, che offre uno spaccato sulla vita e l’opera dei vinai; quello di Zubrnice in Boemia settentrionale, di cui fa parte anche il museo naturale della ferrovia.
A Letohrad, in Boemia orientale, c’è il più grande museo dell’artigianato tradizionale e dei mestieri antichi dell’intera Repubblica Ceca. In un antico granaio del ‘700, le esposizioni fotografano numerosi mestieri di ieri, da quelli piuttosto comuni come il falegname, il fabbro, il sarto, il mugnaio, il panettiere o l’intagliatore, ma anche più specialistici o insoliti come quello del bottaio, del fumista, del mattonaio, del funaio, dell’armaiolo o dello scandolaio. Tra le ricostruzioni, tutte fedelissime, una segheria, un’officina meccanica, una stamperia, un mulino, un’aula scolastica ecc. Da visitare anche il museo tecnico e artigianale di Kolovec, in Boemia. Nelle singole esposizioni sono rappresentate diverse botteghe: macelleria, panificio, pasticceria, calzolaio, tessitura, falegnameria, carrozzeria, barbiere, taverna, orologeria, latteria… C’è anche una caserma dei pompieri. La visita termina nell’atelier di ceramica della famiglia Volf, alla settima generazione.
Alla nascita e allo sviluppo del corpo dei vigili del fuoco è dedicato uno speciale museo a Cechy pod Kosirem, vicino a Olomuc, che punta i riflettori soprattutto sull’aspetto sicurezza. Sempre nell’area anche il Museo del Formaggio Tvaruzky, prelibato prodotto caseario tipico di Olomuc.
Tra i maggiori talenti cechi, l’arte vetraia. Lavoratori, soffiatori, designer si ammirano all’opera nei numerosi laboratori che aprono al pubblico e che offrono anche una panoramica sulla storia e l’evoluzione di quest’arte antica.
Tra i tanti: il Museo del Vetro e dell’Oreficieria di Jablonec nad Nisou, il Museo del Vetro di Kamenicky Senov e quello di Novy Bor. A Karlovy Vary, poi, c’è il tempio del cristallo di Boemia: Moser. La storica casa pluripremiata e preferita da pontefici, teste coronate, presidenti e vip, apre non solo le sale del suo Museo del Vetro ma anche i laboratori per la soffiatura. Tra i capolavori artistici della Cechia spiccano poi i presepi. Il Museo di Trebechovice pod Orebem, in Moravia settentrionale, tra gli esemplari più preziosi vanta una Natività animata –il celebre presepe di Probost- vecchia di oltre un secolo e costituita da oltre duemila elementi meccanici.
Nel Museo di Jindrichuv Hradec, in Boemia nord-orientale si ammira il capolavoro di Tomas Kryza che con le sue 1400 statuine è entrato nel Guinness dei Primati in quanto presepe meccanico più grande del mondo. A Zabrdi u Husince, in Boemia meridionale, c’è invece il Museo dei Presepi di Carta che raccoglie circa 800 esemplari.
Quanto alla birra, altro capolavoro ceco, oltre ai numerosi birrifici-museo, è da visitare il Museo del Luppolo di Zatec, ospitato in un ex magazzino del luppolo appunto.
Per quanto concerne i mezzi di trasporto ricordiamo il Museo delle ferrovie industriali di Zbysov, quello delle ferrovie a cavalli di Bujanov, quello dei vagoni ferroviari a Studenka, quello delle Ferrovie Ceche a Luzna, la sezione dei trasporti municipali al Museo della Tecnica di Brno e naturalmente quello dell’Aviazione a Kbely non lontano da Praga.