Grandiosa, spaziosa, monumentale: gli aggettivi si sprecano nel tentativo di descrivere nella maniera più esaustiva possibile la Plaza de España di Siviglia, la piazza a pianta circolare abbellita da fontane e canaletti d’acqua situata all’interno del Parque de María Luisa. L’enorme spazio pubblico fu progettato a partire dal 1914 dall’architetto Annibale González, direttore responsabile dell’organizzazione della grande Esposizione Iberoamericana tenutasi in città tra il 1929 ed il 1930. Oltre che per le dimensioni, la piazza stupisce per la meticolosa cura dei particolari, le decorazioni e soprattutto la qualità architettonica degli edifici che la delimitano, rendendola uno dei simboli più conosciuti della capitale andalusa.
Plaza de España si trova a sud della cattedrale di Siviglia, da cui dista una ventina di minuti di cammino. La piazza è parte del grande Parque de María Luisa, un luogo incantevole dove isolarsi dal rumore e dal traffico, nonché il polmone verde della città. La progettazione del parco, e di tutti gli edifici costruiti entro il suo perimetro, risale all’inizio del Novecento, quando Siviglia si preparava ad affrontare un grande banco di prova internazionale: l’Esposizione Iberoamericana del 1929. A prendervi parte furono soprattutto paesi dell’America centro-meridionale, quali Brasile, Argentina, Messico, Cile, Cuba, Uruguay e Perù, oltre naturalmente alla Spagna e ad altri stati tra cui Portogallo, Marocco e Stati Uniti. Il disegno del parco, caratterizzato dalla presenza di bei sentieri sinuosi immersi tra gli alberi e punteggiati da specchi d’acqua popolati di anatre, è opera dell’architetto-paesaggista francese Jean Claude Forestier, ma imboccando il lungo paseo de las Delicias avrete modo di apprezzare il lavoro di tante altre firme internazionali ammirando gli straordinari padiglioni dell’Esposizione.
Per raggiungere Plaza de España da paseo de las Delicias potete prendere avenida Rodriguez de Casso, immergervi nel parco e sbucare proprio di fronte alla grande fontana posta al centro del semicerchio allungato di 200 metri di diametro della piazza. Le dimensioni ragguardevoli sono giustificate dall’esigenza di dover ospitare eventi, spettacoli e manifestazioni di massa nel corso della durata dell’Esposizione, un evento capace di richiamare in città decine di migliaia di turisti da tutto il mondo.
Lungo il perimetro un edificio porticato emblema dell’architettura regionalista cinge il vasto piazzale lastricato, la cui pavimentazione è posata in modo tale da generare un morbido disegno bicromatico. Per quanto riguarda i materiali, la struttura in pietra e mattoni della maggior parte del complesso è rivestita dagli azulejos, le piastrelle ceramiche policrome da sempre emblema della Spagna e dell’Andalusia. Il risultato è un’immagine dal sapore vagamente barocco, seppur ispirata a forme rinascentiste, imperniata su una pianta simmetrica disegnata intorno a quattro grandi torri e un grande corpo di fabbrica centrale. Quest’ultimo è decorato da una serie di banchi ricoperti da formelle ceramiche disposte a simboleggiare le 48 province spagnole, con tanto di mappe, stemmi e descrizione dei principali accadimenti storici per ciascuna di esse. Proprio in questo tratto di portico è stata girata una scena del film “L’attacco dei cloni”, secondo episodio della celeberrima saga Guerre Stellari diretta da George Lucas Star Wars, ma anche in passato Plaza de España aveva ispirato altri registi tra cui David Lean nell’ambientazione del suo capolavoro “Lawrence d’Arabia” e il più recente "Il Dittatore" di Larry Charles.
Se pensate di proseguire la passeggiata oltre Plaza de España verso l’estremità meridionale del Parque de María Luisa tanto vale raggiungere le due maggiori istituzioni museali del parco: il Museo arqueológico ed il Museo de Artes y Costumbres populares. Anch’essi realizzati in ottica dell’Esposizione del 1929, gli edifici si fronteggiano ai due lati di Plaza América e richiamano ogni giorno (tranne il lunedì, giorno di chiusura) un gran numero di visitatori. Il primo contiene numerose opere di epoca romana e molti oggetti d’oro di ispirazione orientale, mentre il Museo di arti e costumi popolari è una grande ed eterogenea raccolta di pizzi, strumenti musicali, oggetti religiosi e mobili di ogni genere.
La visita a Plaza de España è naturalmente subordinata all’apertura del Parque de María Luisa, che osserva orari differenti a seconda della stagione. D’inverno, da settembre a giugno, l’accesso ai visitatori è consentito dalle 8.00 alle 22.00, mentre d’estate la chusura è posticipata a mezzanotte. Il parco è comodamente raggiungibile a piedi dalla cattedrale e dalle altre maggiori attrattive turistiche della città, ma in alternativa si può contare sulle diverse linee di autobus che fermano nei pressi dell’università, nei pressi dell’ingresso settentrionale.