"Giungemmo finalmente nella città vecchia vera e propria, ed ecco apparire ai miei occhi quell’opera insigne, il primo compiuto monumento dell’antichità che io vedevo; un tempio di modeste proporzioni, come si conveniva a una piccola città, e tuttavia così perfetto, così ben ideato da essere ammirevole ovunque si sia".
Fu con queste parole che lo scrittore tedesco Goethe, durante il suo lungo peregrinare in Italia, nel 1786, descrisse la meravigliosa apparizione del Tempio di Minerva, ad Assisi.
Quella visione lo lasciò di stucco: nella città di San Francesco, nella città che non aveva tanto amato per “le enormi sovrapposizioni di chiese con campanili, babilonicamente ammassate, sotto le quali riposa il Santo”, il Tempio di Minerva rappresentava un'eccellenza, la forma più compiuta di perfezione e bellezza classica. Rimase talmente tanto affascinato dal quel monumento da decidere di non visitare altro, niente meritava ancora la sua attenzione. Quella contemplazione l'aveva appagato a tal punto da sentirsi pienamente gratificato, felice e compiaciuto. In questo Tempio meraviglioso egli aveva trovato la compiutezza di un viaggio intero, teso tutto alla ricerca delle opere del mondo classico, disdegnando quelle altre troppo intrise di dottrina cattolica.
E' ripresa dal Goethe la stessa sensazione idilliaca che pervade oggi i turisti alla vista del Tempio di Minerva. In una città illuminata da tinte medievali, ancora incorniciata da antiche cinta murarie che l'hanno protetta per secoli, e costellata di chiese e campanili, il Tempio rappresenta una pregevolezza, regalando ai visitatori uno spettacolo inaspettato. Un' Assisi diversa dal frizzante furore medievale e dall'atmosfera gaia e serena così tipica dei suoi quartieri storici, ma più maestosa e preziosa.
La costruzione del tempio risale al 30-40 A.C., edificato per volere di due consoli che finanziarono il progetto. In origine il monumento venne intitolato ad Ercole, come dimostra il ritrovamento di una lapide votiva a lui dedicata ed il fatto che la sua venerazione era tra le più sentite in città. Il nome attuale risale invece al ritrovamento di una statua femminile dedicata alla dea Minerva.
Il Tempio è un monumento senza tempo, incastonato tra i tanti che ornano la Piazza del Comune, schermato, agli occhi dei viaggiatori, dalla barriera di case moderne che cingono la zona. Ma il Tempio sembra comunque aver trovato il suo posto, integrato perfettamente nell'ambiente che lo circonda, come se il suo essere lì da secoli sia del tutto naturale, come se la storia non avesse fatto il suo corso, come se il tempo non avesse imposto il suo dominio. Il Tempio di Minerva è ancora lì, col suo fare fiero, tipico esempio di monumento della repubblica tardo romana, con la sua facciata maestosa e con la sua tenacia ed il suo orgoglio estemporaneo.
In età romana il tempio divenne il fulcro della vita religiosa della città, osannato come uno degli esempi più sublimi e compiuti di architettura monumentale di tutto l'impero. Col tempo il suo splendore si è arricchito di nuove tinte, divenendo un piccolo gioiello raccolto in stili diversi. Dopo la caduta dell'Impero Romano e la conversione dei pagani in cristiani, anche il Tempio di Minerva fu convertito in una Chiesa, e tale è anche al giorno d'oggi. Nel 1539, su volere ed iniziativa del Papa Paolo III, al suo interno fu edificata la Chiesa di Santa Maria Sopra la Minerva, restaurata in stile barocco nel XVII secolo, al quale venne poi aggiunto un campanile, noto come "Torre del Popolo". Osservando il soffitto interno veniamo catturati dalle preziose decorazione, nel quale spicca, per bellezza e colore, un dipinto che raffigura la Gloria di San Filippo Neri, opera del 1760, realizzata dall'artista marchigiano Francesco Appiani. Sul fondo del tempio un altare centrale richiama la forma della facciata: quattro colonne corinzie rivestite di stucco e oro.
Del fasto romano oggi rimane la bellezza sinuosa delle sue forme esterne, con la facciata a sei colonne che sorreggono l’architrave ed il frontone. Questa visione d'impatto sul tempio, la stessa che impressionò Goethe, è quella sul quale ogni viaggiatore si sofferma estasiato. Niente si può di fronte alla sua grazia e alla sua magica spiritualità.
Informazioni utili
Orario apertura della chiesa di Santa Maria sopra Minerva: Feriali: 07:15 - 19:30. Festivi: 08:00 - 19:30
Info: tel. 075 812361 - fax 075 8197189
Sito web: www.franciscanum.it
email: linotemperini@tiscali.it