Nel 1902 Andrew Chesney fu costretto a lasciare Mary King’s Close: ad allontanare l’ultimo residente da questo surreale vicolo del sottosuolo di Edimburgo fu un esproprio di poche centinaia di sterline anche in virtù di una legge scozzese che vietava (e vieta tutt’oggi) di abitare sottoterra. Anzi per dirla meglio: si poteva avere un’attività lavorativa sotterranea ma non una dimora stabile.
Quando nel 1753 s’iniziò a costruire il complesso che avrebbe poi ospitato il Municipio cittadino, strade e abitazioni edificate nel XVII° secolo in Mary King’s Close vennero relegate a semplici sotterranei.
A distanza di centinaia di anni questo mondo underground si è trasformato in una delle principali attrazioni turistiche di Edimburgo visitabile grazie ad un tour alla scoperta di luoghi misteriosi in compagnia di guide specializzate che accompagnano in un interessante percorso lungo il sottosuolo della capitale scozzese.
A dare il nome a questa zona della città fu una donna, Mary, figlia dell’avvocato Alexander King, vedova e madre di 4 figli nonchè proprietaria di alcune attività legate al commercio tessile. Se l’idea originaria doveva essere quella di riunire in Mary King’s Close (chiamato inizialmente Royal Exchange) parte degli esercizi commerciali di Edimburgo, il progetto venne al contrario abbandonato presto anche se le motivazioni che determinarono questa scelta non si conoscono esattamente.
Per decenni la città sotterranea ha visto ambientare alla profondità di 25 metri sotto il suolo storie e leggende di fantasmi e vicende criminali. C’è chi narra che in questo luogo venissero murati vivi gli appestati mentre altri assicurano di fenomeni paranormali fra cui uno in particolare conosciuto anche dalle migliaia di turisti che vi si recano in visita ogni giorno.
Una medium giapponese, tale Aiko Gibo, si recò nel Mary King’s Close per realizzare una trasmissione televisiva su episodi surreali e misteriosi: mentre stava passeggiando per quei vicoli, qualcosa le si aggrappò ai pantaloni richiamando subito la sua attenzione. Pare si trattasse (da quanto raccontato) di una bimba – anzi della sua apparizione - di pochi anni che piangeva perché, abbandonata li dalla famiglia alla metà del 1600 per via della peste di cui si era gravemente ammalata, aveva perso anche la sua adorata bambola. Annie, questo il nome della piccola, da allora è uno dei fantasmi più noti di Edimburgo: la sua casa si riconosce subito perché i visitatori che si recano nei sotterranei di Edimburgo lasciano per “little Annie” una bambola proprio come quella di pezza portata da Gibo sperando che l’anima della piccola potesse trovare finalmente pace. Giocattoli e soldi (pare più di 2 mila sterline) sono stati raccolti e destinati in beneficenza ad un orfanotrofio ed un ospedale che si occupa di bambini malati.
Ma Annie non è l’unico fantasma celebre della città. Ad aggirarsi per quei vicoli ci sarebbe anche il signor Chesney, di cui avete letto ad inizio articolo: falegname e ultimo abitante di quel luogo – allontanato dalla propria dimora ricevette appena 400 sterline – pare sia spesso protagonista di singolari apparizioni narrate da turisti e cittadini scozzesi. Dalla sua casa, chiusa al pubblico per motivi di sicurezza, si sentirebbero infatti rumori di attrezzi del mestiere.
Insomma, quello che nelle intenzioni doveva essere un luogo riparato per accogliere i commercianti della città divenne invece la sede degli uffici comunali (City Chambers) e i vecchi vicoli di Edimburgo vennero così schiacciati dal peso e dalla mura di nuovi edifici.
Solo verso la fine del XX° secolo l’amministrazione decise di riaprire al pubblico il Mary King’s Close che da allora è una delle attrazioni più frequentate dai turisti. Il tour inizia da Warriston, nei pressi di High Street, proprio sotto le City Chambers, grazie a guide in abiti dell’epoca che narrano storia e vicissitudini che hanno caratterizzato quell’angolo sotterraneo di Edimburgo.
Considerato uno dei luoghi del Regno Unito più infestati da fantasmi, il Mary King’s Close è in realtà uno spaccato di vita reale dei secoli scorsi quando a rifugiarsi nel sottosuolo erano soprattutto poveri e disadattati ma anche delinquenti e malfattori. Se scegliete di visitare l’underground town di Edimburgo non spaventatevi nel caso doveste udire rumori strani o incappare in apparizioni soprannaturali. Perché come ripetono le guide, sorridendo, i “fantasmi sono più in là”.
Aperto al pubblico tutti i giorni dell’anno in orario 10-19 con visite guidate ogni 15 minuti a partire dalle 10 (dalle 9.30 in Agosto). Chiuso il 25 Dicembre.
Tariffe d’ingresso: 13.95£ adulti; 12.50£ over 60 e studenti; 8.25£ bambini dai 5 ai 15 anni. Non ammessi bambini sotto i 5 anni. Non adatto per portatori di disabilità motorie.
The Real Mary King’s Close, al civico numero 2 di High Street, si può raggiungere in treno: dalla stazione ferroviaria Waverley si procede lungo Waverley Bridge sino alla rotonda per poi proseguire su Cockburn Street che porta a Warriston’s Close, una lunga scalinata in pietra che conduce sino all’ingresso del Mary King’s Close. Se volete evitare di effettuare i 100 gradini potete procedere su Cockburn Street fino a quando non incrocerete High Street: proprio di fronte alla cattedrale di St.Giles trovate questa attrazione. In bus: dalla stazione di St.Andrew Square si procede su Princes Street sino a raggiungere The Balmoral Hotel per poi prendere la prima strada a destra su North Bridge. Da li si arriva facilmente a Hugh Street. Per chi si sposta in bicicletta (Edimburgo ha un’ampia rete di piste ciclabili) si possono seguire le indicazioni per il centro storico e High Street: all’ingresso del Mary King’s Close ci sono apposite rastrelliere per parcheggiare. In auto: si consiglia di lasciare la propria vettura in Niddry Street e Castle Terrace anche se l’accesso al Royale Mile è piuttosto limitato.
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