Grattacieli, locali di ogni tipo, hotel di gran lusso, spiagge attrezzate. E la possibilità, caldo permettendo, di vivere all’aria aperta in una sorta di Venice Beach in salsa arabica. Dubai Marina è questo. E come accade in questa città in eterno divenire probabilmente molto di più. Il quartiere di Marina è infatti uno degli ultimi nati in un tratto di costa di circa tre chilometri dove fino al 2005 non c’era nulla, ed ora è una delle attrazioni più importanti di Dubai.
Ora solo nei grattacieli che si innalzano tra il mare e il canale navigabile alle loro spalle - dove si trovano anche i moli per una moltitudine di barche e yacht - abitano circa centomila persone. Il cuore del quartiere è la passeggiata del lungomare (di circa un km e ottocento metri) chiamata confidenzialmente “The Walk” dagli expat (i lavoratori stranieri che la affollano per prendere il sole e fare jogging) che qui si danno appuntamento, in particolare, il venerdì, il giorno di festa. E la spiaggia si riempie come se questa fosse un qualunque lungomare del mondo.
Ma questo è Dubai: quindi la prima cosa che colpisce è lo skyline di grattacieli e hotel come l'Al Seef Tower, l'Hilton e lo Sheraton che si inerpicano nel cielo con le fondamenta conficcate nella sabbia. La seconda è il contrasto tra la distesa di occidentali in costume che si abbronzano e i lunghi abiti bianchi (per gli uomini) e neri (per le donne) degli abitanti locali che invece si limitano a passeggiare. Intorno poi una infinità di insegne, dalle pizzerie (veramente) italiane ai ristoranti indiani, dalle brasserie francofone ai pub anglosassoni.
Non solo: a rendere ancora più festosa l’atmosfera ci sono le pedane dei dj che a intervalli regolari alle spalle della spiaggia mixano note elettroniche e suggestioni lounge. Il controllo dei bagnanti poi è affidato a bagnini in pieno stile “Baywatch” (ma qui sono solo uomini) e la vigilanza a giganteschi buttafuori spesso di colore con polo aderenti sui pettorali enormi e auricolare d’ordinanza all’orecchio. Una avvertenza però: con il calare del sole è proibito fare il bagno. E il personale con fermezza invita i bagnanti a colpi di fischietto ad uscire dall’acqua.
Di fronte alla spiaggia poi sta nascendo un altro monumento alla intraprendenza e alla capacità di innovare di Dubai: l’isola Bluwaters. Si tratta di un’isola artificiale che ospiterà grattacieli, hotel e attrazioni tra cui Dubai Eye, una ruota panoramica che punta a diventare la più alta al mondo. Alle spalle della passeggiata poi si trova il Dubai Marina Mall, uno dei tanti mega centri commerciali. In questo caso all’interno si trovano circa 140 negozi e locali pubblici oltre ad un supermercato e un cinema multisala.
Insomma, Marina è una specie di città nella città e come tale può contare sull’accesso alla rete dei trasporti. La linea della metropolitana che attraversa la città ha infatti una fermata chiamata proprio Dubai Marina che, attraverso una serie di passaggi sopraelevati, conduce alla passerella sospesa sul canale navigabile interno. E anche questa è una attrazione visto che il “lungofiume” artificiale si estende complessivamente per sette km. Da qui attraverso un ponte poi si arriva sino a “The Walk”. Non solo: poco lontano c’è anche la fermata di una tramvia che attraversa una parte della città e zigzagando tra i grattacieli arriva sino al Mall of Emirates.
Una altra attrazione poi del quartiere, come detto, è il Dubai Marina Yacht Club (www.dubaimarinayachtclub.com/en ) che permette l’ancoraggio, lungo gli oltre tre chilometri del canale, a quasi seicento imbarcazioni con postazioni anche per giganti di quasi 50 metri di lunghezza. Per chi volesse poi scoprire questo mondo comodamente dall’acqua lo yacht Club organizza mini crociere su barche di varie dimensioni con anche la cena a bordo o romantici aperitivi al largo per vedere le luci della città che si accendono.