Il quartiere De Pijp ad Amsterdam è uno dei più ricchi in termini di sapori, colori, etnie, luoghi di interesse e storia. Non a caso è anche noto come il quartiere latino e bohemien della città, famoso per il meltin pot di culture, usi e tradizioni, espresse in particolare dalla grande varietà di ristoranti e luoghi in cui assaggiare cucine sempre diverse.
Il suo nome è legato in particolare a due simboli, l'ultracentenario mercato all'aperto Albert Cuypmarkt e la vecchia fabbrica della birra, ora trasformata nella nota Heineken Experience. Diviso nelle due zone De Oude Pijp e De Nieuwe Pijp, la prima più antica, la seconda più recente, il quartiere ha una storia connessa all'esplosione demografica che si verificò nel XIX secolo, periodo in cui si moltiplicarono le occasioni di lavoro.
Un po' come è accaduto per l'altro quartiere simbolo di Amsterdarm, il Jordaan. Il governo dell'epoca decise di espandere il centro cittadino, dando vita ad una lottizzazione che cancellò le vecchie case di campagna, nella zona circoscritta dal fiume Amstel e dai canali Singlegracht, Boerenwetering e Amstelkanaal. Il nuovo quartiere che vide la luce si chiamò inizialmente Buurt YY, vale a dire "Quartiere YY". Un nome particolarmente anonimo come l'impianto: lunghe strade ed edifici di quattro piani con i tetti a due spioventi e tre finestre sui lati.
La monotonia non impedì la caratterizzazione successiva, ad iniziare dal nome, modificato nell'attuale De Pijp. Le ipotesi sulla sua origine sono due: la prima rimanda alla piccole chiuse che circondavano la zona, chiamate "pijpen"; la seconda alla fisionomia delle strade che ricordano stanze lunghe e strette chiamate "pijpenla". Il quartiere è stato caratterizzato fin dai suoi esordi da un'atmosfera bohémien dettata dalla presenza di studenti universitari, scrittori e artisti, da F. Bordewijk, ad Arthur van Schendel e a Piet Mondriaan. Il primo cabaret dei Paesi Bassi, il ‘De Kuil’, nella Quellijnstraat, nacque proprio nel quartiere.
Nel locale si esibiva Eduard Jacobs con i famosi membri del suo gruppo. Negli anni '60 De Pijjp visse il vero e proprio boom che lo inserì, al di là delle atmosfere variegate di sempre, fra i quartieri più costosi dell'intera città. Il birrificio Heineken in quegli anni aveva iniziato a produrre moltissimo e la necessità continua di mano d'opera aveva attirato un numero sempre maggiore di immigrati provenienti da ogni angolo del mondo. Il sogno continuò fino al 1988, anno in cui lo stabilimento venne chiuso e più tardi trasformato in museo della birra. Intanto il De Pijp era ormai sulla breccia dell'onda, culla alla moda dei cosiddetti dinkies, le coppie sposate a doppio reddito e senza figli.
Locali, ristoranti, trattorie e caffè si sono moltiplicati accanto a quelle che vengono considerate come le attrazioni chiave del quartiere, ad iniziare dal mercato. Nei circa 100 negozi che animano l' Albert Cuypmarkt è possibile trovare ogni cosa dal cibo ai vestiti, dai mobili alle opere d'arte, dagli abiti, ai fiori e persino ai gioielli. Fino ad ora, e per cento anni, l'Albert Cuypmarkt ha conquistato centinaia di clienti e turisti con i suoi caratteristici profumi, densi di sollecitazioni cosmopolite, e con i suoi colori, accesi e sempre diversi. Sarphatipark, il polmone verde del quartiere, taglia a metà sia il nuovo, sia il vecchio Pijp.
Il terreno sul quale è stato realizzato doveva ospitare, in origine, una stazione ferroviaria. Poi gli obiettivi sono cambiati e la nuova soluzione ha trovato il plauso dei residenti. Il parco richiama lo stile elegante dei giardini inglesi ed è dominato dalla statua dedicata al medico ed urbanista ebreo Samuel Sarphati, vissuto nel XIX secolo dal quale ha ereditato il nome. Durante il periodo nazista, all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, la statua venne tolta ed il parco cambiò il nome in Bollandpark.
Poi, chiuso quel tragico capitolo, nel maggio del 1945 tutto tornò alla normalità. De Oude Pijp è legato soprattutto alla birra. La vecchia fabbrica del 1863, chiusa a poco più di un secolo dalla sua apertura, nel 1988, ospita oggi il museo interattivo The Heineken Experience, dedicato al processo di produzione della Heineken. Le terrazze, nelle quali è possibile sedersi per gustare il caldo tocco del sole nelle giornate di bel tempo, caratterizzano piazza Marie Heinekenplein, luogo di ritrovo privilegiato per decidere la meta delle uscite di gruppo, fra le quali può essere incluso De Badcuyp un piccolo music hall ricavato da un vecchio bagno pubblico ed ora trasformato in palcoscenico per i musicisti di tutto il mondo.
L'origine di De Nieuwe Pijp, la parte nuova del quartiere, risale agli anni '30 quando la necessità di ospitare la nuova mano d'opera, determinò la nascita di altri appartamenti. Lo stile con i quali sono realizzati è espressione della corrente architettonica tipica della Scuola di Amsterdam. Ne sono esempi l'edificio P.L. Takbuurt ed il complesso di appartamenti situato vicino alla via P.L. Takstraat chiamato arbeiderspaleizen, letteralmente palazzo dei lavoratori. Il quartiere De Pijp è situato a pochi chilometri del centro di Amsterdam in direzione sud. Il modo più semplice per arrivare a De Pijp è con il tram. Le corse, dalla stazione centrale di Amsterdam sono quelle effettuate dal tram n. 16 e n. 24. Le fermate sono "Stadhouderskade" o "Albert Cuyp Straat." Il quartiere è anche servito dalle linee 3, 4, 7, 10 e 12.