Il Museo Nazionale dell'Olocausto di Amsterdam

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Condividi Monia Savioli

Il racconto del genocidio degli ebrei olandesi costituisce il cuore del Museo Nazionale dell'Olocausto dei Paesi Bassi. La struttura, aperta dal 16 maggio 2016 ad Amsterdam, crescerà nel tempo, cercando di abbracciare il più alto numero di testimonianze in grado di documentare quel tragico periodo.

La struttura, unica nel suo genere in Olanda, ha affidato il compito di introdurre la prima fase della Shoah alla mostra dei dipinti di Jeroen Krabbé, artista eclettico che ha prestato la sua arte al mondo della pittura, del cinema e della produzione. Il percorso dal titolo De ondergang van Abraham Reiss (La fine di Abramo Reiss) rappresenta, attraverso nove dipinti di grandi dimensioni, la storia del nonno dell'autore, Abramo Reiss, commerciante di diamanti, ovviamente ebreo, che ridotto in povertà dopo il crollo della Borsa nel 1929, venne inviato dalle truppe tedesche, in seguito all'invasione nazista del Paese, al campo di Westerbor e poi a quello di Sobibor dove fu ucciso il 9 luglio del 1943.

I documenti di Abramo Reiss - lettere e fotografie - integrati dai racconti gelosamente custoditi e tramandati in famiglia, hanno offerto la base dalla quale trarre materiale per i dipinti. La raccolta di tutto ciò che è stato utile, unitamente alla sua elaborazione e alle fasi di realizzazione delle opere sono stati documentate da Paul Haenen, il regista che ha curato il film dedicato a Jeroen Krabbé e la creazione dei dipinti, proiettato durante l'esposizione. La storia dell'Olocausto, al quale è dedicata la prima fase di apertura del Museo, scorre attraverso l'organizzazione di mostre ed eventi ad esso collegati, dedicati a testimonianze, oggetti, produzioni artistiche.

La seconda fase cercherà, nel tempo, di rendere l'esposizione permanente, in modo da creare un nucleo specifico di testimonianze capaci di collocare la storia del genocidio degli ebrei olandesi nel più ampio contesto delle persecuzioni imposte in ogni luogo dal regime nazista negli anni del suo potere. Sede del Museo Nazionale dell'Olocausto è la vecchia scuola di formazione all'insegnamento riformata di Amsterdam, collocata accanto all'edificio chiamato 'la Crèche', utilizzato per riunire i bambini destinati ai campi di concentramento dopo il passaggio al campo temporaneo di smistamento di Westerbork. I loro genitori erano invece imprigionati sul lato opposto della strada, nell'attuale sede del Memoriale dell'Olocausto, nell'edificio occupato prima della seconda guerra mondiale dall' Hollandsche Schouwburg, l'ex teatro di lusso del vivace quartiere ebraico.

La storia racconta che i coraggiosi che ingrossavano le fila della resistenza riuscirono a salvare 600 bambini con l'aiuto del personale della scuola. Museo e Memoriale costituiscono quindi l'emblema della Shoah olandese sottolineandone due aspetti, il coraggio umano che permise di liberare le piccole vittime ed il ricordo straziante della deportazione e dei caduti che ne seguirono. Con l'apertura del Museo Nazionale dell'Olocausto, il quartiere culturale ebraico di Amsterdam - che sorge laddove un tempo era collocato il vecchio quartiere - si arricchisce di un ulteriore prezioso tassello che va ad affiancare il Museo Storico Ebraico , con il suo affascinante Museo per bambini, l'imponente Sinagoga portoghese ed il Memoriale.

Il Museo Nazionale dell'Olocausto si trova a Plantage Middenlaan 27 ad Amsterdam

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