Affacciata sul Golfo Paradiso, la piccola cittadina di Camogli catalizza buona parte del turismo fomentato dalla Liguria specialmente in estate, quando l’acqua del mare si scalda sotto i raggi del sole e le giornate divengono piacevolissime parentesi oniriche. Nell’ottica di una visita in questa splendida gemma della regione, è bene tener da conto alcuni punti di interesse che attendono soltanto di essere gratificati dall’attenzione di chi vi transita alla ricerca di autentici pezzi di storia.
Uno fra questi, il Castel Dragone, sovrasta Camogli a strapiombo sul mare col fare di un saggio trionfante sebbene alquanto invecchiato dal tempo che ha solcato fiero. L’edificio, costruito su uno sperone di roccia, è ormai un’istituzione pubblicamente riconosciuta, stoico nel suo permanere dal XIII secolo, utilizzato come roccaforte di avvistamento a prevenire le frequenti incursioni dei pirati saraceni.
Chiamato anche Castello della Dragonara, appellativo popolare derivante dal termine “dragonaria” (vortice d’aria di tempesta) a indicare la particolare posizione soggetta spesso e volentieri alle impetuose mareggiate, il maniero che si può ammirare oggi risulta più grande rispetto all’impianto precedente, le cui ridotte dimensioni non impedivano a ogni modo ai camoglini di riunirsi in assemblee amministrative o di rifugiarsi all’interno in caso di pericolo.
S’intenda l’odierna struttura come una fenice, risorta dalle ceneri di un primigenio edificio distrutto nel 1448 su volontà della Repubblica di Genova e poi riedificato sei anni più tardi. Nel XVI secolo venne dismesso come postazione difensiva e conseguentemente adibito a prigione, ma è negli anni ’70 del Novecento che avvenne la svolta con l’installazione entro le mura dell’acquario tirrenico, dotato di vasche colme di acqua marina atte a ospitare pesci, crostacei e molluschi procurati dal custode del castello: l’acquario tirrenico ha preceduto il celeberrimo Acquario di Genova, tant’è che alla sua dismissione molti degli esemplari vennero trasferiti nel capoluogo ligure.
Oggi il Castel Dragone, che si fa notare a notevole distanza arricchendo il panorama costiero, si compone di due piani terrazzati accessibili da una scala che avvolge il perimetro e all’interno, completamente ristrutturato con volte e travi in legno in ausilio all’ossatura in pietra, alloggiano mostre ed esposizioni: a cavallo fra aprile e maggio, con aperture straordinarie nella stagione estiva, viene organizzata ogni anno la Mostra fotografica dei Falò di Camogli, dedicata alle grandi composizioni artistiche che vengono date alle fiamme in riva al mare in onore di San Fortunato.
Essa costituisce tuttavia solo l’ultimo dei tanti eventi espositivi succedutisi nel tempo, come la mostra post restauro del Cristo degli Abissi, l’iniziativa culturale a tematica risorgimentale “Camogli paese modello… 1815-1915. Uomini e storie del Risorgimento” e la mostra “Ritratti per una città: Antonio Schiaffino (1879-1968), pittore camogliese”.
Preludio dell’ingresso al castello è lo spiazzo dove giacciono in posa per farsi fotografare due cannoni risalenti al ‘500, secolo in cui si decise di attrezzare il maniero con opportune ed efficienti armi da fuoco al fine di accentuarne la funzione difensiva in prospettiva marcatamente strategica, una funzione che, in verità, cessò di assolvere soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la quale ospitò un corpo di guardia incaricato di sorvegliare la porzione di mare prossima alla costa sull’onda dei fatti tragici che investirono il piroscafo britannico “Washington”.
Castel Dragone (o Castello della Dragonara)
Dove: Camogli (GE)
Quando: visitabile in occasione di mostre temporanee o su orari da concordarsi col Comune in determinati periodi dell’anno
Come arrivare
In auto: percorrere la A12 fino al casello di Recco, da cui proseguire per Camogli
In treno: stazione ferroviaria Camogli-San Fruttuoso
In aereo: aeroporto di Genova, distante ca. 35 km da Camogli
Parcheggio: in caso di grandi eventi come la Festa di San Fortunato o la Sagra del Pesce, si consiglia caldamente di parcheggiare l’auto a Recco, per poi raggiungere Camogli comodamente a piedi (solo 2 km di distanza colmabili in ca. 15 minuti) o tramite navette.