La Vigevano che una lunga storia di gloria e prestigio ci consegna brilla della luce mirabolante dei suoi gioielli architettonici, che fanno capolino in un palcoscenico barocco la cui veste miliare incastona i barlumi estetici di un rinascimento incardinato sulla scenografica complessità di Piazza Ducale. Fervido luogo d’incontro di residenti e turisti di passaggio non casuale, l’esemplare crogiuolo della cittadina raccoglie le meraviglie urbane che sono retaggio progettuale ormai compiuto e asservito alla modernità: troneggia il Castello Visconteo Sforzesco con la sua Torre del Bramante, sigillo in un abbraccio di portici che contempla la magnifica Cattedrale di Sant’Ambrogio, ovvero il Duomo di Vigevano, la cui costruzione fu avviata nel 1532 dal duca Francesco II ottemperando al disegno di Antonio da Lonate, realizzato completamente nella sua forma materiale nel 1606.
La Cattedrale – eretta sulle fondamenta della primigenia basilica risalente addirittura a prima dell’anno 1000 (documenti storici ne comprovano l’esistenza riportando il 963 d.C. come effettivo anno di nascita) - sopperisce alla sua asimmetria con la piazza mostrando agli occhi rapiti dei visitatori la stupenda facciata, frutto dell’ingegno, tecnica e gusto dell’architetto-vescovo Juan Caramuel Lobkowitz, maturato nella seconda metà del ‘600. Da essa traspare immediatamente la raffinata concezione barocca, impressa nella vivacità della curvatura ellissoidale e nella soppesata sobrietà rivelata. Il campanile propende slanciato verso il cielo con la sua cella campanaria merlata; la cupola con copertura in rame e la Sacrestia Capitolare furono completate rispettivamente nel 1716 e nel 1753. L’edificio s’aggrazia alla luce del sole, promettendo sinuose faville anche al suo largo e luminoso interno, articolato in una croce latina a tre navate e custode di notevoli opere d’arte. Lo spazio coperto, interamente decorato da Vitale Sala, rende subito l’idea di magnificenza, alimentata da elementi d’effetto quasi romantico come il terzo altare a sinistra dell’entrata, che si fregia di un polittico a tempera investito del modus operandi leonardesco. Ancor più eclatante si palesa l’altare maggiore, opera di Alessandro Squirico, su cui impera un paliotto d’estrazione settecentesca che presuppone l’inserimento di motivi ricamati in seta e oro evinti da un paramentale del XVI secolo. Sul transetto di destra sono rilevabili dei bei dipinti che recano la prestigiosa firma di Macrino d’Alba e Bernardino Ferrari, quest’ultimo autore del Polittico Biffignandi. Immancabile, data l’altisonanza della Cattedrale di Sant’Ambrogio, l’organo a canne, collocato nel Presbiterio e realizzato nel 1782 dai fratelli Serassi, originari di Bergamo.
All'edificio religioso consegue, data la sua intestina ricchezza, il Museo del Tesoro del Duomo, fondato a partire dai generosi doni di Francesco II Sforza. Il grembo di questa esposizione museale molto intima trabocca di preziosismi che sublimano in complementi di sacra oggettistica e colti rimandi a parentesi pre e post medievali di attestata antichità: parliamo, ad esempio, dei corali e dei codici miniati da Agostino e Ferrante Decio, ma anche di un pastorale in avorio, di calici splendenti, reliquari tra i quali si distingue l’esemplare in argento cesellato in oro di scuola lombarda, e infine - ma non ultimo per importanza – un paramentale cinquecentesco con rifiniture in oro zecchino, che ha fatto ufficialmente la sua comparsa durante la cerimonia d’incoronazione di Napoleone Bonaparte, avvenuta a Monza nel 1805. Il patrimonio del museo è madido della storia dell’uomo e della sua propensione alla fede per qualcosa di più grande: lo si evidenzia dagli effluvi artistici sprigionati dalle due serie di arazzi fiamminghi approdati a Vigevano da Bruxelles e da Oudenaarde e raffiguranti le storie di Ester e Assuero, Giuseppe l’Ebreo e Alessandro Magno, finendo (o iniziando, dipende da quale prospettiva le si ammira) con la parabola del figliol prodigo.
Come arrivare
In auto: percorrere la A7 Milano-Genova con uscita a Gropello Pavia Sud e seguire le indicazioni per il centro città
In treno: si può prendere a Milano, stazione Porta Genova, seguendo la Milano-Mortara; arrivati a Vigevano, percorrere Viale Cairoli per 450 metri e svoltare a destra per via XX Settembre, la quale sfocia in Piazza Ducale dopo appena 150 metri. L’ingresso della Cattedrale è vicinissimo e ci si arriva a piedi.
Duomo di Vigevano
Dove: Piazza Ducale – Vigevano (PV)
Orari Santa Messa: prefestivi e festivi ore 10.00, 10.30, 12.00 e 18.00 (possono subire variazioni)
Museo del Tesoro del Duomo
Dove: Piazza Sant’Ambrogio, 14 – Vigevano (PV)
Orari d’apertura: contattare la segreteria al numero 347/9220895 dal lunedì al venerdì o mandare una e-mail all’indirizzo museodeltesoro@libero.it