Non solo è la piazza più antica di Verona ma anche l’area urbana d’Italia più amata in assoluto al mondo (almeno secondo una classifica stilata nel 2012). Incorniciata da edifici e palazzi storici, Piazza delle Erbe è uno degli angoli più suggestivi della città, per secoli fulcro della vita economica, sociale e religiosa di Verona.
Questa zona pedonale lunga 160 metri e con la pavimentazione in marmo bianco inizia da Via Cairoli e, intersecandosi con Via Della Costa e Via Pellicciai, raggiunge Corso Sant’Anastasia.
Sul lato nord della piazza si affacciano il Palazzo del Comune, per secoli centro del potere cittadino; la Torre dei Lamberti, eretta nel 1172 con mattoni e tufo; le Case dei Mazzanti, utilizzate già nel Trecento dagli Scaligeri come granaio; la Casa dei Giudici, adibita a residenza del podestà e poi sede dei consigli della città. A ovest si trova invece lo splendido Palazzo Maffei, costruito in stile barocco e impreziosito dalle statue delle divinità greche di Giove, Minerva, Venere e Apollo mentre a sud si innalza la maestosa Casa dei Mercanti, voluta dalla famiglia degli Scaligeri nel 1301.
Sorta dove un tempo vi era il foro romano di cui ne ricalca l’impianto, la piazza ha via via visto edifici di epoca medievale sostituire quelli costruiti all’epoca dell’antica Roma: il trascorrere dei secoli ha fatto si che elementi architettonici di vari periodi abbiano creato uno spazio unico tanto da rendere Piazza delle Erbe (chiamata anche semplicemente Piazza Erbe) uno dei luoghi d’incontro più belli del territorio italiano, apprezzato anche dai tanti turisti che si recano in visita nella città di Giulietta e Romeo.
Provenendo da Via Mazzini, all’angolo sud est della piazza si possono ammirare alcuni edifici che conservano i tratti delle case torri del periodo comunale a cui seguono palazzi rinascimentali sovrastati dalla Torre del Gardello che ospita il più antico orologio a campana della città. L’ultimo tratto della piazza accoglie la Domus Nova e l’arco della Costa che deve il suo nome alla presenza di una costola di balena (avete capito bene!) che pende dalla volta.
Se si passeggia fra le bancarelle del colorato mercato si possono scorgere i monumenti che hanno fatto la storia di questo luogo a iniziare proprio dalla colonna del mercato datata 1401 e voluta da Gian Galeazzo Visconti: sulla sua sommità vi è un’edicola in arte gotica con sculture religiose (aggiunte però solo attorno al 1930). Vi sono poi la “berlina”, una sorta di baldacchino in marmo risalente al XII° secolo che sui gradini riporta unità di misure commerciali tipiche della città e la colonna di San Marco: anch’essa in marmo bianco, quest’opera scultorea del 1523 è sormontata dal leone della Repubblica di Venezia.
Il simbolo più antico della piazza è però la fontana di Madonna Verona che troneggia imponente al centro con il suo bel catino dove sgorga l’acqua che proviene dal fiume Lorì di Avesa. Considerata una rappresentazione simbolica della città veneta e uno fra i monumenti più amati dagli abitanti stessi, questa fontana fu costruita per volere di Cansignorio, componente della casata Della Scala nel 1368: sulla grande vasca romana di marmo rosso veronese si innalza una statua a cui vennero aggiunte le braccia e la testa mancanti.
Sul piedistallo ci sono le effigi dei 4 regnanti a iniziare da Vero sino a Alboino re dei Longobardi, Berengario e Verona Regina mentre nel cartiglio in rame retto dalle mani della statua compare la scritta latina “Est justi latrix urbs haec et Laudis Amatrix”, l’antico motto di Verona (E’ città che dispensa giustizia e ama la lode).
In un’area di Piazza delle Erbe sorge anche Piazzetta XIV Novembre dove un monumento in bronzo raffigura la Giustizia: opera dello scultore Egidio Girelli ricorda il triste avvenimento del 1915 quando tre aerei austriaci bombardarono questa zona di Verona affollata per il mercato cittadino. Persero la vita 29 persone e 48 rimasero ferite per le schegge della bomba che cadde proprio qui.