La Basilica di San Salvatore si è affermata praticamente da subito quale monumento paleocristiano fra i più rappresentativi a Spoleto estendendo il proprio richiamo artistico a tutta l’Umbria venendo dichiarato nel giugno del 2011 Patrimonio Mondiale dell’UNESCO integrante il sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. L’edificio è frutto di un rifacimento operato nel VIII secolo per volontà dei duchi longobardi, ma la primigenia costruzione risale addirittura al IV secolo per mano dei monaci siriaci.
Una chiesa che, fra storia, misticismo e allegoria religiosa, ha avuto nell’intitolazione il suo più altalenante arcano derivato dalla volubilità degli eventi e dei tributi. La sua antica origine si ebbe quale omaggio ecclesiastico ai martiri Concordio e Senzia, salvo poi avvenire un cambio nomenclare nell’815, quando è a San Salvatore che l’edificio venne ricondotto sebbene soltanto poco tempo dopo una citazione latina lo menziona in qualità di Monasterium Sancti Concordii senonché nel ‘500 si parlò curiosamente di Chiesa del Crocifisso. Il Novecento ha infine confermato il nome con cui oggi la basilica si conosce e venera. La facciata era un tempo la parte che più di tutte addensava elementi decorativi, ma di quella ricchezza originaria sono rimasti i portali e le finestre dell’ordine superiore (meraviglie che coniugano pilastrini scanalati e capitelli) entro uno spazio contraddistinto da lesene e diviso in duplice ordine.
Internamente si presenta straordinaria per la sua sofisticata semplicità che evidenzia già nell’impianto a tre navate motivi di ammirazione notevoli, concentrati a partire dal presbiterio tripartito con copertura a volta su base ottagonale. Le due cappelle aperte che cingono ad ambo i lati l’abside presentano la tipica ossatura dell’ambulacro derivazione diretta della metodologia architettonica orientale di stampo siriaco. Trascurando frammenti di stucchi che compaiono in controfacciata, è al fondo della nicchia centrale che l’interesse risorge immediatamente con la croce gemmata supportata da riquadrature marmoree finte in grado di racchiudere dei clipei. La struttura si palesa esemplare anche per il materiale con il quale è stata di fatto realizzata: la spolia antica è stata impiegata massicciamente per porre in essere colonne, basi, cornici e capitelli. Ci sono peraltro voluti i restauri di fine XX secolo per fare ulteriori scoperte, una delle quali utile per definire l’origine processuale degli elementi scolpiti, evinti da blocchi di età classica, vedesi il davanzale della finestra sinistra (quella, per intenderci, con riportata la scritta “AVO MATRI”) o l’architrave del portale maggiore.
Trattare la descrizione della basilica presuppone la naturale ovvietà di una seconda trattazione, ovvero quella del Cimitero civico posto in sub livello rispetto alla chiesa. Fu progettato dall’architetto Ireneo Aleandri (autore anche del Teatro Nuovo presente a Spoleto) nel 1836 e rivela uno spiccato gusto neoclassico che traspare in tutta la sua beltà dallo scalone capace di creare docile armonia fra i vari livelli e altresì una scenografia d’impatto visivo notevole per la coppia di ali del loggiato aventi funzione di quinte sceniche. E’ proprio questo il punto focale dello spazio cimiteriale, dedicato alla sepoltura di autentiche eminenze e incentrato sull’omologazione pleonastica della simbologia cristiana costellata da emblemi come l’albero della vita, la rosa, il monogramma di Cristo e la palma, con l’aggiunta di stemmi associati alle famiglie Fratellini, Rota e Zacchei Travaglini. Qualche tomba illustre riguarda Antonelli, Bachilli e Sansi, le cui decorazioni e sculture rappresentano veri e propri capolavori artistici.
Informazioni utili
Dove: Via Basilica di San Salvatore (indicata anche in Piazza Mario Salmi) – Spoleto (PG).Orari: aperta dal lunedì alla domenica con orario 9.30-12.30 e 14.30-16.30.
Contatti: tel. 0743/21862.
Biglietti: Ingresso libero.
Come arrivare: Arrivando da sud in auto, uscire a Orte dalla A1, proseguire sulla SS3 Flaminia verso Terni e poi sulla SS395 che sfocia in SS Spoletina, il cui prolungamento (via Flaminia) porta direttamente alla basilica; da nord uscire dalla A1 al casello Valdichiana e immettersi sulla E45 per Foligno, poi sulla SS75 e infine sulla SS3. In treno sono disponibili varie linee dirette da Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Torino. L’aeroporto più prossimo è il “San Francesco d’Assisi” a Perugia.