Splendore e fascinosa decadenza, silenzio e caos, natura e vita: questo e molto altro è Ragusa Ibla, o semplicemente Ibla, il quartiere di Ragusa culla di uno straordinario barocco siciliano e di un’arte ormai perduta. Questo splendido quartiere, cuore del centro storico della città, sorge su una bella collina che raggiunge i 440 m s.l.m. e dalla cima di essa, domina con maestosa eleganza la vallata circostante, regalando a chi la visita dei panorami semplicemente mozzafiato.
Le origini di questa città antica sembrano risalire alle vicende del villaggio di Hybla Haerea, che nel periodo bizantino raggiunse particolare rinomanza per la produzione del grano, tanto che il nome “Ragusa”, che subentrò successivamente, secondo studi recenti, significherebbe “luoghi del grano”. Nell’848 la città venne conquistata dai saraceni e rimase in loro possesso per due secoli, per poi passare sotto dominio normanno e successivamente svevo. Divenne in seguito feudo della nobile famiglia dei Chiaramonte e fu da loro unita alla Contea di Modica, raggiungendo in questo periodo un particolare splendore dal punto di vista economico, grazie all’introduzione del sistema dell’enfiteusi, grazie al quale andò a conformarsi la particolare struttura urbana della città, costituita da un fitto reticolato di muretti volti a delimitare i terreni coltivabili.
Il Terremoto della Val di Noto e la ricostruzione
L’11 gennaio 1693 accadde poi un terribile evento che cambiò per sempre la storia di buona parte della Sicilia orientale e che determinò il futuro assetto della città di Ragusa. Un devastante terremoto distrusse infatti completamente la città portando successivamente a galla il problema della ricostruzione e fu proprio a causa di una disputa tra i vecchi nobili, che volevano ricostruirla dove sorgeva prima, e i nuovi borghesi, che suggerivano invece di ripartire dalla contrada Patro, che si vennero a creare due Raguse: rispettivamente Ragusa Vecchia e Ragusa Nuova, unificate da un punto di vista amministrativo solo nel 1926.Ed è proprio nella città vecchia che ha sede il pittoresco quartiere di Ibla, piccolo gioiello architettonico ricostruito in tardo barocco dopo il terremoto, che contiene in sé ben 14 dei 18 monumenti della città iscritti alla prestigiosa lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Qui, tra strette vie e ripide scalinate, si susseguono meraviglie di arte e storia dal sapore elegantemente nostalgico.
Cosa vedere a Ibla
Cuore spirituale e artistico del quartiere sono senza dubbio le chiese, che si susseguono numerosissime per tutta Ibla e che conservano storie e architetture affascinanti. Tra le più note, non si possono non citare la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa e il Convento di San Francesco dell’Immacolata, la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la Chiesa delle Anime Purganti e, soprattutto, il magnifico Duomo di San Giorgio, che è forse il più fulgido manifesto di barocco siciliano presente a Ibla, situato nella centralissima Piazza Duomo, poco distante dal Giardino Ibleo.Ma Ibla non è solo chiese e conventi; camminare per questa città vecchia è infatti una continua sorpresa, un continuo scoprire piazze, fontane, maestosi palazzi barocchi e rinascimentali, memorie di gloriosi tempi che furono e di cui oggi rimangono gli splendidi resti, ma anche vie strette e silenziose che portano a luoghi dove a regnare è una modesta seppur elegante tranquillità.
Ibla è una perla, un piccolo tesoro di siciliano splendore dove è consigliato recarsi armati di macchina fotografica e di occhi pronti ad accogliere la bellezza.