Le 16 Colonne di San Lorenzo a Milano

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Appena passata “Porta Cicca”, così viene affettuosamente chiamata dai milanesi Porta Ticinese, una delle poche testimonianze ancora integre delle mure medievali che cingevano e difendevano la città nel X secolo, il visitatore si trova inaspettatamente proiettato in uno scenario sospeso tra sacro e profano: a destra la splendida basilica paleocristiana di San Lorenzo Maggiore, monumentale e sontuosa, considerata il modello di riferimento per i templi della Cristianità, a sinistra le imponenti e slanciate Colonne di San Lorenzo, rara testimonianza dell’antica Roma Imperiale, ed al centro una copia in bronzo, l’originale è conservata in San Giovanni Laterano, della statua di Costantino I, l’imperatore che concesse la libertà di culto ai cristiani.
Una potente sintesi artistico-storica che lascia il visitatore a bocca aperta e che nel contempo fa da cornice alla “Vetra dei Cittadini”, uno dei quartieri meneghini più amati.dai giovani, dagli artisti e dai turisti che sono alla ricerca della Milano più vera.

Le 16 colonne di San Lorenzo sono uno dei rari reperti di quando l'antica Mediolanum era, insieme a Roma, la capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Stiamo parlando di un periodo compreso tra il 285 e il 402 d. C. ed è in questi anni che antica Milano costruisce il palazzo imperiale, le terme, un circo per la corsa delle bighe, un mausoleo imperiale e delle mura a protezione della città.
Il colonnato fu eretto intorno al IV secolo dopo Cristo utilizzando però materiali provenienti da edifici del I e del II secolo. È molto probabile che in origine le colonne decorassero l'atrio di un tempio greco/romano, oppure che fossero la struttura portante delle grandi terme volute dall’Imperatore Massimiano ; ogni colonna è alta circa 8 mt, è sormontata da un capitello corinzio ed è collegata alle altre da un architrave di straordinaria bellezza.

Le colonne furono utilizzate durante uno dei tanti rifacimenti dell'antistante Basilica di San Lorenzo e furono poste all'interno dell'atrio della stessa, anche se nei secoli, a causa dei numerosi interventi di rifacimento che la Chiesa ha subito, andarono perdute. Nel XI secolo, in seguito ai lavori di ripristino che si resero necessari a causa di un incendio, le colonne tornarono alla luce e furono assemblate e posizionate dove sono ora, a formare una sorta di "piazza" , un armonico completamento della facciata della Basilica.

Nei secoli seguenti le Colonne di San Lorenzo cominciarono a essere percepite dai cittadini come qualcosa di vecchio e corsero spesso il rischio di venire smontate. È l'Ottocento il secolo che vede il recupero urbanistico e culturale di tutto il quartiere: vengono abbattute le case che sorgevano disordinate tra il colonnato e la basilica, viene smontato il patibolo che serviva per eseguire le impiccagioni sulla piazza ed infine vengono spostati i tintori ed i conciatori di pelle - i vetraschi - che qui vivevano e avevano le loro botteghe.

Le Colonne di San Lorenzo non sono però solo un monumento architettonico di pregevole fattura, perché negli anni sono diventate uno dei luoghi più significativi della capitale meneghina. Porta Ticinese è infatti il cuore più pittoresco ed autentico della movida milanese, come Trastevere a Roma o le Ramblas di Barcellona, per esempio, ed offre al turista scorci improvvisi di innegabile fascino; i fazzoletti di cielo che si intravedono tra un tetto e l’altro fanno da contrappunto ai portoncini anonimi e discreti dietro ai quali si aprono palcoscenici suggestivi: giardini nascosti, cortili segreti e case di ringhiera che non sono solo la testimonianza di una particolare tipologia di architettura popolare tipica di Milano, ma anche di un vero e proprio “modo di abitare”, aperto all’accoglienza e alla condivisione.

Passeggiando tra le Colonne di San Lorenzo, Via Vetere e Corso di Porta Ticinese, si incontrano inoltre i clerales, gli affreschi realizzati da giovani artisti sulle “cler”, le saracinesche dei negozi; dei murales in pratica che vengono commissionati dagli stessi commercianti, i quali hanno saputo trasformare l’abitudine dei più ribelli di imbrattare i muri in arte metropolitana che dialoga con la città alla ricerca di integrazione.
Numerosi sono i ristoranti, i pub ed i locali etnici e la piazza è viva, piena di gente, di gruppi di persone sedute sui blocchi di marmo o sulle scalinate della basilica a sorseggiare un drink o un bicchiere di vino sincero.

Notevoli sono stati inoltre gli interventi mirati a rendere pacifica la convivenza tra i giovani che invadono la piazza per divertirsi ed i residenti che hanno spesso lamentato un eccesso di rumore e di degrado Tra tutti merita di essere ricordata la “silent disco”, un progetto, già attuato in altre capitali europee e nato dall’idea di un gruppo di giovani artisti. gli Intellighenzia Elettronica, che permette di poter ascoltare musica e ballare senza disturbare nessuno: è sufficiente infatti affittare un paio di cuffie attraverso le quali viene diffusa in modalità wi-fi la musica e scatenarsi in silenzio e nel rispetto di tutto il quartiere. E all’una un gruppo di artisti travestiti da netturbini invita con ironia e simpatia gli avventori a raccogliere bottiglie, bicchieri e rifiuti e a gettarli nei giusti contenitori.
Tutto ciò all’ombra di 16 colonne di marmo che a breve compiranno duemila anni.

Come arrivare
In auto. Le Colonne di San Lorenzo si trovano all'interno della zona C a traffico limitato a a pagamento. I parcheggi a pagamento più vicini sono in Corso Genova e Viale Papiniano.
In autobus. La fermata della meropolitana più vicina è quella di Duomo (linea 1/linea 3). Seguire le indicazioni per Via Torino, da percorrere per circa 1 km fino a Corso di Porta Ticinese.
In treno. Da Milano Centrale prendere la metropolitana fino alla fermata Duomo. Proseguire a piedi lungo via Torino e Corso di Porta Ticinese.

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