Non è il Louvre ma la sua “Monna Lisa” è altrettanto bella. La Dama di Elche, un busto in pietra rinvenuto nel 1897 nell’omonima località spagnola, è il pezzo forte del Museo Archeologico Nazionale di Spagna, una delle aree museali più prestigiose della capitale madrilena. Qualcuno magari si ricorda di questa statua dalle origini incerte ritratta di tre quarti sulla banconota da 1 peseta.
A dire il vero qualche legame con il celeberrimo museo parigino c’è: la “signora di Elche” pare sia stata ritrovata da un ragazzino spagnolo di nome Manolico mentre zappava un terreno agricolo. Acquistata da un archeologo francese, rimase esposta al Louvre per alcuni decenni prima di tornare in patria. Oggi, assieme a molte altre opere d’arte, può essere ammirata al Museo Arqueologico Nacional de Espana.
Nato attorno al 1867 per volere della regina Isabella II°, questo museo ospita una grande collezione di reperti archeologici e etnografici, oggetti di arti decorative e numismatiche di epoche diverse raccolti in un palazzo storico al civico numero 13 di Calle Serrano.
Dal 1895 il MAN occupa infatti alcuni spazi dell’edificio della Biblioteca Nazionale in cui una quarantina di sale – in un ambiente con travertino, legno e metallo opaco - sono perfetta cornice per opere che vanno dalla preistoria al XIX° secolo. Realizzato dall’architetto Francisco Jareno de Alarcon, il Palacio de Biblioteca y Museos di Madrid è stato oggetto nel corso dei decenni di interventi di restauro che lo hanno portato agli splendori iniziali: la prima collezione del museo esposta è stata quella proveniente dalla Biblioteca Reale e dal Reale Gabinetto di Storia Naturale. Il patrimonio artistico si è poi ampliato con donazioni, lasciti testamentari e scavi archeologici che hanno riportato alla luce manufatti e reperti di grande prestigio.
Pezzi greci e romani, capolavori di arte medievale, opere iberiche: se la figura femminile di Elche è il pezzo più significativo del museo, anche tutti gli altri non sono certo da meno. Che dire ad esempio della Sirena di Canosa, scoperta nella città pugliese? Questa bella statua risalente al periodo fra il 400 e il 301 a.C. rappresenta una sirena con le ali e le zampe degli uccelli e tiene una lira in mano. Parte del corredo funerario rinvenuto in un’antica sepoltura della città di Canosa è solo una delle tante opere preziose accolte al museo spagnolo.
E la statua di Livia Drusilla, terza moglie dell’imperatore Augusto? Riportata alla luce nel 1860 in occasione di alcuni scavi eseguiti a Paestum per volere del marchese di Salamanca fa bella mostra di se nelle sale del MAN assieme ai Tori di Costix, tre teste in bronzo realizzate con la tecnica della fusione a cera persa.
E poi ancora il Centauro di Royos, la Dama di Ibiza, la Sfinge di El Salobral, il Tesoro di Aliseda, i Piatti di Axtroki e il Toro di Osuna solo per citare qualche altro oggetto d’arte in mostra al Museo Nazionale. Un percorso artistico che permette di ripercorrere la storia delle civiltà della Spagna sino ai giorni nostri con testimonianze che vanno da mummie e sarcofagi egizi a reperti di archeologia araba e ceramiche in stile mudejar.
Orario di apertura: da martedì a sabato dalle 9.30 alle 20; domenica e festivi dalle 9.30 alle 15. Chiuso il lunedì, il 1° e 6 Gennaio, il 1° Maggio, il 24-25-31 Dicembre.
Tariffe d’ingresso: intero 3 €; ridotto 1,50 € (gruppi numerosi con più di 8 persone, volontari culturali…); gratuito il sabato dopo le 14 e la domenica mattina, il 18 Maggio Giornata Internazionale dei Musei, il 12 Ottobre Festa Nazionale di Spagna, il 16 Novembre Giorno del Patrimonio Culturale e il 6 Dicembre Giorno della Costituzione Spagnola.
Il museo è facilmente accessibile e visitabile da portatori di disabilità motorie grazie agli spazi interni senza barriere architettoniche oltre che dalle persone con difficoltà audiovisive (sono infatti presenti pannelli in braille e installazioni per i non vedenti).
Per raggiungere il MAN si possono utilizzare i mezzi di trasporto pubblico: metropolitana linea 4 e linea 2; bus 1, 9, 19, 51 e 74 con fermata al Museo; bus 5, 14, 27, 45 e 150 con fermata a Paseo Recoletos; bus 21 e 53 con fermata a Plaza de Colon; bus 2, 15, 20, 28, 52 e 146 con fermata a Plaza de la Independencia. Chi preferisce raggiungere il museo con la propria auto può trovare parcheggi in Plaza de Colon e al Serranopark (Calle Jorge Juan e Plaza de la Indipendencia).
Sito ufficiale