Se non ci fosse il Castello dei Principi d’Acaja, Fossano sarebbe certamente diversa, forse meno affascinante ed eloquente di quanto non sia adesso. La bella cittadina in provincia di Cuneo deve buona parte del suo splendore al monumento castellare che si erge fiero sulla piazza principale determinando un grido di orgoglio espanso lungo una skyline eccezionale. Un simbolo, dunque, in piedi dal lontano 1324 (ma la struttura venne in verità ultimata nei basamenti solo otto anni dopo, cioè nel 1332) e forte di un apparato costruttivo di 3.355.000 mattoni, 26.000 tegole e 19.861 carri di pietre: sono dati che obiettivamente fanno impressione, ma la visione stessa di questo fortilizio – inserito nel circuito dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte – lascia a bocca aperta.
Storia
A volerlo come roccaforte di protezione e difesa ma altresì come residenza furono i Savoia-Acaia, che si estinsero lasciando perciò nel 1418 il maniero sotto il controllo dei Duchi di Savoia. Nel 1536 la fortezza subì l’assalto delle truppe francesi ma seppe stoicamente resistere per oltre un mese. All’interno erano già state realizzate ca. un secolo prima la Sala del Trono, l’alloggio del principe, le cantine, la cappella e il cortile con tanto di porticato costellato di colonne in marmo bianco, mentre il lato nord registrava la presenza delle cucine, dei forni e dei servizi inclusi nella quinta torre.La pace con i transalpini venne sancita fra le mura del castello nel 1562: presenti per la firma dello storico Trattato di Fossano Emanuele Filiberto, il cardinale di Lorena, il vescovo d’Orléans e i signori di Allye e Birague. Alla fine del ‘500 risalgono le decorazioni e le implementazioni più massicce, volute da Carlo Emanuele e dalla sua sposa Caterina d’Asburgo, i quali commissionarono l’erezione delle due torri a ovest delle logge e i dipinti dell’artista fiammingo Giovanni Caracca.
Nel Seicento avvenne la trasformazione della fortezza in carcere (molti valdesi della Val Pellice vi furono detenuti e alcuni di questi morirono per le precarie condizioni in cui erano costretti a vivere), successivamente una conversione in quartiere militare diede il là alla creazione in loco degli ambienti destinati ai militi, caserme, magazzini e corpi di guardia. Tutti questi notevoli stravolgimenti estetici trovarono soluzione nel 1960 sotto l’interesse della Soprintendenza ai Monumenti, che intese recuperarlo sotto ogni aspetto riconferendogli gli attributi rinascimentali, un passo importante per far sì che il Castello potesse poi ospitare gli uffici dei beni culturali e, soprattutto, la Biblioteca Civica, avente un bagaglio di oltre 100.000 volumi e un ulteriore fondo storico di 20.000 libri, cui si aggiunse nel 1998 una mole di documenti di stampo orientalistico donata da Mario Vallauri. Tutto molto intrigante, compresa la leggenda del fantasma della duchessa Bona di Savoia, che qui soggiornò fra il 1500 e il 1503 trovando la morte senza degna sepoltura.
E’ questo il motivo per cui il suo spirito si aggirerebbe tra i camminamenti di ronda e le varie stanze.
Cosa vedere e fare al Castello
Oggi il castello mantiene un impianto in cotto a forma di quadrilatero, dotato di cortine merlate e quattro torri quadrate che si fanno riconoscere da lunga distanza. La popolazione ha approfittato della sua imponenza per creare eventi che lo ponessero come sfondo protagonista, suggestiva cornice per lo svolgersi a giugno dei grandi appuntamenti annuali, ovvero il Palio dei Borghi e la Giostra dell’Oca, oltre che fare da sfondo agli appuntamenti più importanti del Mirabilia Festival.Di notte il monumento è ancora più appagante, rende satolli gli occhi con quella maestà accentuata dai riflettori che ne mettono in risalto le linee e il suo gran carattere sfavillante. Fossano tiene a mantenere con la sua rocca un rapporto di stima e amore, ben conscio che un tesoro del genere va preservato, specialmente in relazione alle ottime condizioni in cui si trova, una rarità nel panorama dei castelli dislocati in tutta Italia, alcuni dei quali purtroppo abbandonati a se stessi, altri quasi scomparsi, altri ancora sopravvissuti nei loro esigui resti.
Informazione di servizio: al castello è possibile celebrare matrimoni civili nell’arco di tutto l’anno. Dal 9 marzo al 9 luglio 2017 il castello ospita la mostra Caravaggio – La mostra impossibile, una collezione di 40 capolavori del grande Michelangelo Merisi riprodotti con tecnologia avveniristica rispettosa dell’aspetto originale delle opere.
Informazioni utili per visitare il Castello di Fossano
Castello dei Principi d’AcajaPiazza Castello – Fossano (CN)
Orari di apertura: dal mercoledì alla domenica, due turni di visita al giorno con partenza alle ore 11 e alle ore 15; possibilità di visita guidata su richiesta, consigliata la prenotazione.
Contatti: Ufficio Turistico IAT tel. 0172/60160 o mail iatfossano@cuneoholiday.com; il Comune è contattabile tramite tel. 0172/699649 o mail info@comune.fossano.cn.it
Tariffe biglietti: le visite sono gratuite.
Come arrivare
Dalla stazione di Fossano proseguire a piedi o in bus per corso Emanuele Filiberto, via Cavour e infine giungere al cospetto del castello.