La Cripta del Peccato Originale a Matera

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Condividi Samuele Pasquino

Il territorio materano vanta una storia dove hanno prosperato meraviglie giunte quasi intatte fino a noi così da risultare autentiche testimonianze dell’ingegno tecnico e artistico dell’uomo.
Nel caso dell’arte rupestre, l’attenzione convoglia senza dubbio nella Cripta del Peccato Originale, un gioiello altamente rappresentativo a pochi chilometri da Matera, la città dei Sassi. Qui si addensano fieri e bellissimi gli affreschi in stile longobardo-benedettino la cui inestimabilità ha contribuito a nobilitare l’edificio che li custodisce, appunto la cripta, tanto da essere soprannominato “La Cappella Sistina dell’arte rupestre”: cotanto onore si merita quella chiamata Grotta dei Cento Santi, dati i soggetti sacri raffigurati nelle pitture. Monaci del VII secolo d.C. e successori vengono indicati quali autorevoli decoratori di queste opere d’arte atte a imprimere un solido credo nel grembo di cavità rocciose delegate a ospitare meditazione e preghiera derivanti dal culto tradizionale.

La Cripta del Peccato Originale è figlia di un periodo di fervore religioso contraddistinto da flussi ecclesiastici rilevanti e pellegrinaggi massicci attraverso la Gravina di Picciano. Ma perché “Cripta del Peccato Originale”?
La risposta risiede in una specifica scena affrescata in cui è ritratto il frutto del peccato, identificato in un fico e non nella proverbiale mela colta da Eva: l’arcano fluttua insistente sul termine latino pomum, tradotto dal luogo comune in “mela” ma in realtà appartenente a qualunque frutto da cogliere.

Quella che dapprima rappresentava la chiesa di riferimento, oggi si configura come una grotta a un solo vano che custodisce tre nicchie absidali e un patrimonio di affreschi databili IX secolo. Il trittico di nicchie presenta gruppi di tre icone sante rappresentate: a San Pietro-Sant’Andrea-San Giovanni succede la triade formata da una Madonna con Bambino e due Vergini ai lati, per finire con gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. L’iconografia sacra riesuma stazioni del Vecchio Testamento, in particolare la Genesi, con sfondi floreali dai colori accesi evinti da diversi materiali, alcuni orientali come la polvere di lapislazzuli.

E’ usuale che molti capolavori creati dall’uomo percorrano gli affollati sentieri della storia finendo perduti e solo dopo secoli ritrovino la salvifica luce.
La cripta si è aggrappata a una circostanza che ha eletto suoi inconsapevoli scopritori due pastori – un bambino e suo nonno – che durante una notte scelsero di ripararsi insieme agli animali fino alla mattina, quando fu il sole a rivelare le pitture agli ignari viandanti.
La scoperta venne a galla soltanto qualche decennio più tardi dal confronto fra quel bambino divenuto ormai adulto e l’attuale sindaco di Matera Raffaello De Ruggeri, da anni alla ricerca della chiesa. Racimolate le essenziali informazioni, ecco che il luogo fatidico venne ufficialmente riconsegnato alla pubblica ammirazione il 1° maggio 1963, ma soltanto nel 1966 prese avvio una lunghissima fase di restauro grazie alla quale oggi la cripta – visitata ogni anno da migliaia di curiosi – è diventata mater perenne di esempi d’arte rupestre riconosciuti a livello mondiale e fra i più importanti in assoluto del pianeta.

Informazioni utili per la visita

Dove: il sito si trova su un versante della Gravina di Picciano, ca. 10 km da Matera. La biglietteria è ubicata nell’azienda agricola “Fratelli Dragone” in Contrada Petrapenta.
Orari: da aprile a settembre la guida è disponibile alle ore 9.30, 11.00, 12.30, 15.30, 17.00 e 18.30; da ottobre a marzo alle ore 9.30, 11.00, 12.30 e 15.30;
Prezzi: intero € 10, ridotto € 8 con possibilità di avvalersi di audio guide disponibili in sei lingue, ovvero italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo.
Sito ufficiale: www.criptadelpeccatooriginale.it
Come prenotare: essendo proprietà privata, il sito è visitabile esclusivamente su prenotazione. La visita guidata è obbligatoria e per assicurarsela bisogna chiamare il numero 320/3345323 (rif. Coop. Synchronos, ente che detiene la gestione del sito) o inviare una e-mail all’indirizzo criptadelpeccatooriginale@gmail.com

Come arrivare
In auto: da Matera percorrere la SS 7 Via Appia per la Basentana; dopo aver superato il ponte sul torrente Gravina, imboccare la strada provinciale per la diga di San Giuliano – La Martella e, dopo ca. un chilometro, svoltare a destra prendendo il sentiero asfaltato diretto alla Masseria Dragone; proseguendo si raggiunge la riva destra del torrente e da qui una stretta gradinata conduce all’ingresso della cripta.
In treno: stazioni di Bari (60 km da Matera) o Metaponto (45 km), servite da autobus di linea.
In aereo: aeroporto di Bari Palese, distante ca. 50 km da Matera ma collegato alla città da autobus di linea.

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