Come molte località della riviera ligure, anche la mondana Alassio in provincia di Savona venne interessata fra ‘400 e ‘500 da incursioni dal mare compiute da pirati saraceni con la propensione al saccheggio e alla violenza a fini lucrosi. Proprio in quel periodo molte comunità liguri sentirono in cuor loro l’esigenza di affidarsi alla fede cristiana ritenendola utile per scongiurare malasorte e avversi destini. L’immediata manifestazione di suddetta devozione – talvolta intesa come soluzione apotropaica – fu la costruzione di edifici sacri da intitolare ai santi protettori in modo da creare un’egida trascendentale forte e rassicurante. In altri casi, il monumento ecclesiastico sorgeva in seguito all’intercessione (o presunta tale) dell’elemento divino, come simbolo di un ringraziamento collettivo di matrice esclusivamente religiosa. Secondo la tradizione (ma non secondo la cronaca storia) successe così per la Chiesa di Santa Maria Immacolata, eretta dopo il fallimento piratesco del 1503 che gli alassini attribuiscono a un voto fatto alla Vergine.
In origine si trattava di una piccola cappella con abside rivolta verso il mare della spiaggia della Coscia, dedicata alla Madonna del Soccorso. L’ampliamento strutturale si ebbe nel corso del ‘600 e constò del Convento dei Frati Cappuccini. L’aspetto attuale è quello che già si poteva riscontrare nel ‘700, sicché questa immutabilità la dice lunga sulla volontà da parte dei cittadini e della stessa Diocesi di preservarne l’impianto originale, il più significativo ed emblematico, glorificato dal sobrio stile francescano. In effetti sono tantissimi i rimandi al Santo di Assisi, dalla piazza che reca il suo nome alla statua bronzea posta frontalmente all’edificio e a presiedere la vasca ottagonale in travertino nella quale nuotano cangianti pesci rossi, osservati da sculture di piccioni fissate ai lati. Intorno al basamento della vasca compare la scritta “Laudato si mi Signore per sor acqua la quale è molto utile et humile et pretiosa” (Sia lodato il mio Signore per sorella acqua, la quale è molto utile e preziosa) e nel livello inferiore caratteri metallici compongono la scritta “Santo Francesco Patrono d’Italia A.D. 1939 XVIII".
Le palme che ombreggiano il piazzale filtrano in parte la luce del sole che accarezza la facciata, sulla quale campeggia un mezzo rosone in vetro con cornice in blocchi di mattone, speculare al quale si pongono due meridiane che si spartiscono la competenza oraria giornaliera, l’una a sinistra (recita “Horas Non Numero Nisi Serenas”) e l’altra a destra (“Orior Oriente Sole Cadente Cado”) dell’ingresso. Il portone d’accesso in legno è sormontato da una lunetta raffigurante in bassorilievo la Vergine Maria fra putti, coperta da una volta a tettoia.
I passi all’interno si muovono come ipnotizzati dal magnifico altare barocco in legno di noce scolpito, la cui grandezza coincide quasi con quella del presbiterio, recante la nicchia dorata con la statua della Vergine Immacolata. Altre parole vanno pronunciate per descrivere l’altare marmoreo con la tavola lignea della Madonna del Soccorso realizzata da Macrino D’Alba nel 1573, il pulpito in pietra nera (1503) raffigurante la Natività di Gesù e diversi frati francescani, la tavola lignea ritraente la Madonna e Santi intagliata dall’Ansaldo e, infine, il settecentesco crocifisso in avorio.
Informazioni utili per visitare la Chiesa dei Cappuccini ad Alassio
Chiesa di Santa Maria ImmacolataDove: Piazza San Francesco – Alassio (SV)
Orari Santa Messa: feriale ore 9.00 – 18.00, festivo ore 8.30 – 10.30 – 11.45 – 18.00
Come arrivare
Giunti ad Alassio, raggiungere la chiesa non è difficile, basta percorrere la passeggiata lungomare fino al Torrione della Coscia e seguire la stradina che si addentra nell’abitato, alla fine di Via Antonio Gramsci.