La Cattedrale di San Vigilio è il principale edificio religioso di Trento, uno dei simboli architettonici della città trentina, dalle origini antiche che sorge imponente in Piazza del Duomo, forte del rango di basilica minore conferitogli nel 1913 dall’allora papa Pio IX.
Storia
È dedicato al santo patrono del capoluogo del Trentino Alto Adige e la sua costruzione venne iniziata nel lontano 1212 per opera di Adamo d’Arogno, che scelse per la commissione affidatagli dal vescovo Federico Vanga un netto stile romanico al fine di sostituire la preesistente chiesa ch’era più propriamente un tempio cristiano. La Cattedrale fu completata nel 1321 dai nipoti del d’Arogno, dato che il maestro comacino così come il vescovo Manga era ormai dipartito.Il risultato rispecchiava e rispecchia tuttora l’idea primigenia, materializzatasi in un progetto che includeva un interno diviso in tre ampie navate intervallate da colonne a fascio, la navata maggiore culminante in un presbiterio profondo e un’abside semicircolare, due campanili in facciata (ne fu realizzato soltanto uno con un concerto di 8 campane e tale mancanza imprime alla struttura un’asimmetria particolare e una sostanziale incompletezza comunque funzionale alla complessiva monumentalità), capitelli a bocciolo e una porta laterale con protiro.
Esterno della Cattedrale
Il Duomo stupisce per la grande ricchezza estetica percepibile chiaramente su ogni lato, che potrebbe tranquillamente far le veci della zona frontale, vedesi il transetto settentrionale con il suo bel rosone soprannominato per il motivo disegnato Ruota della Fortuna: vi si distinguono infatti dodici raggi sotto forma di slanciate colonnine terminanti con capitelli vegetali, i cui archi s’incrociano suddividendo l’apertura in dodici petali; al centro spicca l’icona della fortuna con tanto di corona e tunica.Un altro rosone è presente naturalmente in facciata, al di sotto del quale s’evidenzia il protiro della Porta del Vescovo e sulla sinistra la nicchia ospitante la Madonna degli Annegati (il nome si deve al fatto che ai suoi piedi venivano riposti i corpi delle persone decedute per annegamento nelle acque dell’Adige), ch’è però una copia del modello originale di fattura duecentesca traslata all’interno della chiesa. L’iconografia cristiana riecheggia nella lunetta del portale, dove sta la figura del Cristo Pantocratore.
Tali decorazioni vennero implementate prima del 1511, data dell’incoronazione in loco dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo, e del 1545, quando si diede inizio al cruciale Concilio di Trento, che si svolse proprio nella Cattedrale di San Vigilio fino al 1563.
Interno del Duomo
La Cappella del Crocifisso (detta anche Cappella Alberti in onore del suo costruttore Giuseppe Alberti, custodisce il crocifisso davanti al quale furono promulgati i decreti della Controriforma sul finire del Concilio, vale a dire il 4 dicembre 1563) fu realizzata successivamente, ovvero nel 1682, mentre ancora più tardi sorse il baldacchino barocco dell’altare maggiore, precisamente nel 1739. L’altare maggiore, per l’appunto, contiene l’urna con le reliquie di San Vigilio.Ricapitolando, il Duomo riassume in sé tutta la bellezza dell’architettura sacra d’ispirazione romanica ma con incrementi che assurgono al gotico e al barocco. I diversi elementi convivono e collimano perfettamente, permeando la complessiva estetica caratterizzata in particolar modo dalle meraviglie della quarta facciata prospiciente via Calepina, dove si dispongono l’abside della Chiesa di San Giovanni, il Castelletto del Vescovo, la Torre Civica e il campanile di San Romedio, dedicato al santo alla cui morte la campana si sarebbe messa a suonare da sola, almeno così si racconta.
Le leggende afferenti la Cattedrale si sprecano, sono tante e tutte molto suggestive, come ad esempio quella che identificherebbe nei due fanciulli scolpiti alla base della colonna de protiro meridionale i figli dell’architetto Adamo d’Arogno, che mandarono avanti l’opera iniziata dal padre, oppure quella inerente il condotto sotterraneo che fungeva forse da collegamento con il Palazzo delle Albere, percorso sovente dal cardinale Madruzzo per evitare i lamenti e le richieste insistenti dei fedeli.
Particolare è la Madonna degli annegati una statua trecentesca, a cui venivano affidate le anime dei cadaveri anonimi ripescati nelle acque del fiume Adige e dei torrenti dei dintorni.
Sotterranea è inoltre la basilica paleocristiana antenata del Duomo, ora visitabile grazie a numerosi scavi in grado di riesumarla progressivamente sottraendola all’oscuro anonimato.
La Cattedrale mostra tanto all’interno quanto all’esterno svariate decorazioni che abbelliscono notevolmente gli ambienti enfatizzando non poco l’aura sacra, tanti affreschi, le Storie di San Giuliano dipinte da Monte da Bologna, il bassorilievo trecentesco raffigurante la Lapidazione di Santo Stefano o la lastra tombale di Roberto Sanseverino d’Aragona, coraggioso condottiero italiano.
La magnificenza di questo stupendo edificio si deve non soltanto all’eleganza della sua veste architettonica ma, più pragmaticamente, alle rilevanti dimensioni: è infatti lunga 72 metri, larga 24 (solo la navata maggiore ne occupa 12) e alta 26 metri. La sua ombra nelle giornate più assolate arriva a espandersi fino a toccare la Fontana del Nettuno, collocata esattamente al centro di Piazza Duomo.
Informazioni utili per visitare il Duomo di Trento
Cattedrale di San Vigilio (Duomo)Dove: Piazza Duomo
Orari di visita: tutti i giorni dalle ore 6.30 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 20.00 (le visite turistiche non sono permesse nel corso delle celebrazioni
Santa Messa: dal lunedì al sabato ore 7.10 – 8.00 – 19.00, prefestive ore 19.00, domenica e festivi ore 8.00 – 10.00 – 19.00
Sito ufficiale: www.cattedralesanvigilio.it
Contatti: sacrestia tel. 0461/231293 o mail info@cattedralesanvigilio.it
Costo ingresso: visita libera
Come arrivare
Il Duomo si trova a pochi chilometri dal casello autostradale Trento Sud lungo dell’A22 e dispone nei dintorni di diversi parcheggi non custoditi, in via Giovanni Prati, in via Borsieri, via Rosmini, Piazza Fiera e Piazza Ezio Mosna; la cattedrale è peraltro a 500 metri dalla stazione ferroviaria; le linee urbane principali arrivano praticamente tutte in prossimità del Duomo e fermano in Piazza Dante, Piazza Duomo e via Rosmini.