Lo stabilimento Regina rappresenta il più antico impianto termale della famosa località di Acqui Terme in Piemonte, ed è attualmente uno dei due centri termali in città, assieme allo stabilimento Nuove Terme, dedicato ai trattamenti terapeutici con acqua termale. La sua storia e la sua tradizione sono quindi inscindibilmente legati alle virtù terapeutiche delle acque minerali sorgive di Acqui, ed ai vari tipi di cure tramite le quali esse vengono impiegate per sanare le spiù svariate patologie. Anche ai giorni nostri lo stabilimento Regina appartiene al gruppo delle Terme di Acqui, che possiede tutti gli impianti termali della città, che con il Grand Hotel Nuove terme e il Lago delle Sorgenti raggiunge un totale di quattro.
Il centro di cura termale Regina si trova nella parte sud di Acqui, quella cioè che si estende aldilà del fiume Bormìda di Spigno, e che si caratterizza per un ambiente particolarmente ricco di verde, grazie ai numerosi ettari di parco che lo circondano, ed alla distesa di aperta campagna che si stende a perdita d’occhio. Si tratta di una zona particolarmente legata allo sfruttamento delle acque salutifere, come dimostrato dalla denominazione con cui è nota, quella di “zona dei Bagni” e dalla presenza delle vestigia dell’antico Acquedotto Romano.
Complessivamente il centro termale Regina si colloca in ottima posizione, considerata non solo la pochissima distanza dalla Stazione Fs di Acqui, he dista solo una ventina di minuti a piedi, ma anche l’affaccio diretto sulle sponde della Bormìda e la presenza, proprio di fronte, della prestigiosa Spa termale Lago delle Sorgenti, anch’essa appartenenente alle Terme di Acqui.
Storia dello stabilimento termale
Il primo impulso all’area termale dell’Oltre-Bormìda, che nasce in sordina ma finisce in breve per soppiantare la primigenia area termale di San Franceso, arriva attorno al 1480 quando il Cardinale Teodoro, fratello del marchese di Monferrato Gugliemo VIII, promuove i lavori di sfruttamento delle sorgenti termali aldilà del fiume. Sviluppatisi fino a raggiungere oltre cento camerini a servizio dei bagnanti, nel 1687, gli impianti termali rovinano a causa di una frana ma vengono completamente ristrutturati a spese del Duca di Mantova. Di questi primigeni impianti termali nell’Oltre-Bormida rimane evidente traccia nella struttura dell’Hotel Antiche Terme. Il reparto di cure termali Regina, ancora in uso viene realizzato nel 1931 in soli due mesi, mentre nel 1938 sorge a fianco dello stabilimento curativo anche l’albergo omonimo.Le terme di Acqui sono tuttavia famose sin dalla più remota frequentazione romana, come testimoniato nelle loro opere dai grandi storici latini Plinio il Vecchio e Strabone, che parlano dell’insediamento curativo di Aquae Statiellae. Nel periodo altomedioevale sono inoltre citate dallo storico longobardo Paolo Diacono che indica Acqui come luogo “ubi sunt aquae calidae”, e dal vescovo di Cremona Liutprando che identifica la città con l’area termale della sorgente Bollente e ce ne lascia una succinta descrizione.
Sfruttate assiduamente da regnanti come i Marchesi di Monferrato e da quelli di Saluzzo, dagli Este e dai Gonzaga, le virtù terapeutiche delle sue acque sono studiate e descritte da illustri studiosi come il fisico ferrarese Michele Savonarola e dal medico dei marchesi di Monferrato, Antonio Guainerio nel suo De balneis civitatis aquensis.
Acque e trattamenti termali
Le acque termali impiegate presso lo stabilimento di cura Regina sgorgano in superficie dopo un lungo periodo nel sottuosuolo, lungo quasi 2.000 anni, nel corso del quale si arricchiscono di oligoelementi quali clcoruro di sodio, bromo e iodio, residuo di mari primitivi che ricoprivano un tempo la Pianura Padana, oltre a solfati e solfuri dai depositi di gesso posti sul fondo dei serbatoi acquiferi sotterranei.Grazie alla presenza di faglie nel terreno, l’acqua sgorga da una profondità compresa fra i 2.500 e i 3.000 metri senza ridurre di molto il calore accumulato, cosicchè risultano in superficie due importanti fonti ipertermali, cioè la Bollente, che scaturisce a 75 gradi di temperatura, e la Lago delle Sorgenti, che sgorga a 50 gradi. Molto ricca di solfuri ma ipotermale, in quanto sgorga alla temperatura di 19 gradi, è invece la fonte Acqua Marcia, che perviene ad un serbatoio secondario prima di raggiungere la superficie, perdendo così calore.
Considerata la presenza di componenti sia sulfurea che salso-bromo-iodica in tali acque, lo stabilimento Regina è in grado di erogare trattamenti termali per la cura di malattie dell’apparato muscolo-scheletrico, delle alte e basse vie respiratorie, dell’orecchio, dell’apparato vascolare periferico e dell’apparato ginecologico, mettendo a disposizione sia cure inalatorie e balneoterapia che idromassaggio in vasca con ozono, irrigazioni vaginali e fanghi. I famosi fanghi praticati da secoli nella zona Bagni di Acqui sono in particolare efficaci nella cura dell’artrosi, i reumatismi e le sindromi fibromialgiche.
Informazioni utili per visitare le terme
Indirizzo, telefono, sito ufficialeZona Bagni - Viale Donati 6 - 15011 Acqui Terme (AL)
tel. 0144 324390
www.termediacqui.it
Come arrivare
Coi mezzi pubblici si può raggiungere prima Acqui sfruttando l’apposita stazione FS sulla linea ferroviaria Genova-Torino (da Genova ci vuole circca un’ora e un quarto, da Torino un’ora e mezza) dopodichè basta spostarsi con un percorso a piedi di soli 20 minuti fino allo stabilimento, dopo aver oltrepassato il ponte sulla Bormìda. In auto, o con altro mezzo di spostamento autonomo, si percorre prima l’Autostrada, cioè la A21 sulla direttrice Torino-Piacenza, ovvero la A7 sull’asse Genova-Alessandria. Nel primo caso si esce ad Asti, quindi si prosegue su strada provinciale fino a destinazione via Nizza Monferrato. Nel secondo caso invece si esce a Ovada, da cui si raggiunge la località termale in venti minuti.