Terme di Santa Cesarea rappresenta l’unico stabilimento termale della provincia di Lecce ed uno dei tre tra tutte le terme della Puglia.
Esattamente come gli altri due presenti nella regione, anche il parco termale di Santa Cesarea sorge direttamente sul mare e si caratterizza dunque come importante centro talassoterapico oltre che termale, dove i visitatori arrivano infatti prevalentemente nel periodo estivo per godersi nella stessa vacanza il relax delle acque sorgive o i cicli di cura necessari e lo splendido mare della costa rocciosa tipica di questo tratto di mare.
Famose ormai da più di un secolo e mezzo per l’intenso tenore di zolfo e di minerali quali bromo e iodio disciolti al suo interno e quindi per la loro riconosciuta efficacia contro malattie delle vie respiratorie, della pelle e del sistema nervoso, rappresentano una delle principali attrazioni di vacanza e benessere nella regione storica del Salento, che si colloca nel punto più meridionale della Puglia, ad una cinquantina di kilometri da Lecce.
Storia dello stabilimento termale
A testimonianza di quanto antichi siano la conoscenza delle proprietà curative e lo sfruttamento delle abbondanti acque sulfuree della zona, la loro presenza è spiegata in termini leggendari. Secondo una prima leggenda, di matrice pagana, le fonti di acqua sulfurea sarebbero il risultato del disfacimento dei corpi degli antichi giganti Leuterni, rifugiatisi nelle grotte della costa salentina dopo essere stati sconfitti da Ercole presso i Campi Flegrei. Lo stesso Aristotele riferisce come già ai suoi tempi i naviganti si tenessero al largo da questo tratto di costa per timore delle intense esalazioni sulfuree che ritenevano evidentemente pestifere e nocive, mentre la leggenda relativa i giganti Leuterni e quindi alla nascita delle sorgenti sulfuree e ripresa fra gli altri da importanti scrittori latini quali Plinio il Vecchio e Strabone.Una seconda leggenda, di epoca cristiana ma che si innesta sulla precedente per spiegare la nascita delle sorgenti sulfuree, narra la fuga della vergine e poi santa Cisaria che, per sfuggire alle insidie del padre si sarebbe rifugiata presso l’attuale Grotta Sulfurea, in cui il corpo del perverso inseguitore avrebbe preso fuoco arso da violente fiammate di zolfo. Per questo motivo nel XV secolo, il tratto di costa noto per secoli come Fons Gigantum o anche Litus Leuternium comincia a chiamarsi Santa Cisaria.
A livello storico, la prima constatazione dell’effettiva qualità curativa delle acque zolfigne affioranti all’interno delle grotte sul mare di Cesarea Terme si rintraccia nel XV secolo, ad opera del famoso medico salentino Galateo anche se lo sfruttamento intensivo a scopo terapeutico delle varie sorgenti avverrà soltanto secoli più tardi, a causa soprattutto dell’abbandono e dello spopolamento in cui la zona versa a seguito del saccheggio di Otranto da parte dei Turchi nel 1480. A partire dalla metà del XIX secolo riprende invece la lenta riscoperta delle fonti termali e l’interesse al loro utilizzo a scopo curativo, con la realizzazione su progetto del Corti, dello stabilimento termale che ancora oggi insiste sulla grotta termale Gattulla.
Acque e trattamenti termali
Le acque ricche di zolfo che alimentano gli impianti delle terme di Santa Cesarea affiorano all’interno di quattro grotte marine, denominate Sulfurea, Gattulla, Fetida e Solfatara. Dalle polle che emergono all’interno dei questi antri naturali scaturisce un’acqua ricchissima di preziosi minerali curativi, tanto che esse risultano classificate non solo come sulfuree, ma anche come salso-bromo-iodiche e sono perciò le migliori acque termali in assoluto per la cura di patologie delle alte e basse vie respiratorie.Sotto forma di inalazioni, sono impiegate in particolare per difendere tutti i pazienti ma particolarmente quelli in età pediatrica dall’abbassamento delle difese immunitarie che porta specialmente nel periodo invernale a ripetute affezioni quali riniti, sinusiti, bronchiti, faringiti e simili malattie. I vapori sulfurei sono inoltre utilizzati per insufflazioni endotimpaniche e politzer crenoterapico quale efficace mezzo di contrasto della sordità rinogena. Oltre ad inalazioni, nebulizzazioni ed aerosol, che rappresentano le cure principali proposte alle Terme di Santa Cesarea, vengono comunque somministrate con grande efficacia terapeutica anche la balneo-fangoterapia per il trattamento di artrosi, dolori vertebrali e muscolari, ed esiti post-traumatici o post-chirurgici. Grazie alla notevole concentrazione di zolfo e di bromo, inoltre, i bagni termali consentono di esplicare una forte azione curativa nei confronti di affezioni della pelle quali psoriasi e dermatiti varie ed anche come lenitivo degli stati di affaticamento, agitazione ed insonnia, tutte patologie legate allo stress e a problemi del sistema nervoso.
Le acque di santa Cesarea sono da sempre famose anche per i trattamenti di irrigazione vaginale con cui si curano patologie ginecologiche quali annessiti, vaginiti, problemi del ciclo mestruale.
Fra le strutture e gli impianti compresi all’interno del Parco Termale che si estende direttamente sullo specchio di mare antistante, si ricordano i tre edifici per i trattamenti detti Terme Gattulla, Terme della grotta di Santa Cesarea con la grande piscine di circa mille metri quadrati scavata nella roccia fra i due antri, e l’Albergo Palazzo. Molto suggestivi, e anche comodo per abbinare mare e terme, sono anche i due lidi messi a disposizione degli utenti, ovvero il lido Caicco, piscina naturale terrazzata nella scogliera, bordata di faraglioni e dalla quale si raggiungono a nuoto le grotte sulfuree, e la Piscina Sulfurea, vasca di acqua termale ricca di zolfo a 30 gradi ricavata nella rupe a picco sul mare e dotata di solarium e discesa diretta al mare.
Informazioni utili
Indirizzo, telefono, sito ufficialeVia Roma, 40 73020 Santa Cesaera Terme (Lecce)
tel. 0836 944070
www.termesantacesarea.it
Come arrivare
Considerato che coi mezzi pubblici (bus) il solo tragitto da Lecce richiede un cambio a Maglie ed un tempo di percorrenza di circa un’ora e venti, conviene assolutamente recarsi a Santa Cesarea con un veicolo a disposizione. In tal caso, una volta a Lecce, si imbocca la Statale 16 Adriatica che porta direttamente a poche centinaia di metri dallo stabilimento effettuando lo stesso tragitto del bus, ma con un tempo di percorrenza di soli tre quarti d’ora.
Trattandosi di una zona molto turistica è anche molto facile e comodo noleggiare un’auto o una moto, senza spendere cifre astronomiche.