E’ uno dei monumenti storici più visitati di Comacchio, la “piccola Venezia” dell’Emilia Romagna, a due passi da Ferrara e Ravenna. Realizzata in semplici laterizi con malta, travi in legno e colonne in pietra d’Istria, la Loggia del Grano, o dei Signori, sorge nella graziosa piazzetta Ugo Bassi, di fronte alla Torre dell’Orologio.
Storia
A volerne la costruzione nel 1621 fu il cardinale Giacomo Serra che affidò la progettazione all’architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti, noto con il nome di Argenta: l’edificio, deposito granario per i poveri, rappresenta ancora oggi, dopo secoli, uno dei simboli della città lagunare. Proprio in questa piazzetta al coperto, veniva infatti radunato il grano da distribuire in caso di necessità ai più bisognosi e allo stesso tempo era luogo di ritrovo e di contrattazioni per i mercanti.
La visita alla Loggia dei Mercanti del Grano
Ma come è fatta la Loggia del Grano? Con pianta rettangolare di circa 11 metri di lunghezza per 6 di larghezza, questo edificio è composto da un piano terra e da un primo piano. Il loggiato con le colonne in pietra d’Istria, roccia calcarea che con il trascorrere del tempo assume una colorazione grigio chiara, caratterizza il piano terra: gli architravi in marmo sono sorretti da quattro di queste colonne che delimitano anche due archi a tutto sesto. In ricordo dell’aiuto che la città di Comacchio diede a Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, una targa datata 1884 è stata posizionata proprio fra i due archi.A dividere il piano terra da quello superiore è una cornice in materiale laterizio. Al primo piano si trova il granaio vero e proprio, un locale dalla forma rettangolare con finestre quadrate contornate da cornici in cotto.
La parete ovest del loggiato ospita infine una lapide del 1621 in memoria del cardinale Serra che dispose la costruzione dell’edificio: la Loggia del Grano è una delle prime opere del progetto di rinnovamento urbanistico che hanno caratterizzato la città di Comacchio negli anni successivi al passaggio dalla dominazione degli Estensi a quella della Chiesa.
Grazie all’intervento congiunto fra proprietà privata e Amministrazione Comunale, la Loggia è stata recentemente riportata agli antichi splendori: questo spazio pubblico coperto è stato infatti restaurato in base ad un progetto approvato anche dalla Soprintendenza ai beni Architettonici della regione Emilia Romagna.
Considerata dai comacchiesi il “salotto buono” della città e punto di incontro del centro storico, l’edificio con le sue eleganti arcate accompagna alla scoperta delle vie centrali di Comacchio lungo le arterie pedonali di via Fogli, piazzetta Ugo Bassi e piazza Folegatti. Un tempo, proprio qui nelle vicinanze, sorgeva anche il celebre Ponte di Piazza che venne però distrutto dagli austriaci nel 1844 per permettere ai soldati di spostarsi in maniera più agevole da una parte all’altra della città.
Se siete a Comacchio alla scoperta delle sue bellezze storiche e architettoniche non dimenticate di visitare la Loggia del Grano: questa testimonianza della dominazione papale e religiosa della cittadina adagiata nella tranquilla provincia ferrarese permette di fare un salto nel passato fra usi e antiche tradizioni.