Nel luglio 2015 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco: capolavoro dell’arte arabo-normanna, la chiesa di San Cataldo è uno dei monumenti religiosi simbolo della città di Palermo, in Sicilia. Situata in Piazza Bellini, a pochi metri dalla Martorana (la chiesa dell’Ammiraglio), la sua costruzione venne ordinata da Majone da Bari, terzo Grande Ammiraglio del Regno di Sicilia.
Storia
Edificata negli anni fra il 1154 e il 1160, presenta una delle principali caratteristiche dei luoghi innalzati in quell’epoca: la fusione dello stile cristiano con quello arabo, qui ben visibile dalle tre cupole rosse che spiccano dal tetto. Divenuto sede dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme dal 1937, questo luogo di culto in pietra arenaria è stato protagonista, nel corso dei secoli, di diversi passaggi di proprietà oltre che di destinazione d’uso.Nella seconda metà del 1100 Guglielmo II° donò la chiesa ai frati Benedettini di Monreale che la adibirono a ospizio per gli infermi mentre nel 1867 fu utilizzata dalla Regia Posta di Palermo come deposito per le lettere. Infine, nel 1882, una serie d’interventi di restauro l’hanno riportata agli antichi splendori grazie al sapiente lavoro dell’architetto e restauratore Giuseppe Patricolo, scopritore di molte bellezze artistiche siciliane, e all’impegno della Commissione alle Antichità e Belle Arti sollecitata da Michele Amari.
Descrizione della chiesa
L’edificio, dall’aspetto austero, ha forma di quadrilatero con archi ciechi che inquadrano le 3 finestre aperte su ogni lato; sulla sommità della costruzione vi è una merlatura in stile arabeggiante da cui s’innalzano le tre cupole che ricoprono la navata centrale.L’interno della chiesa si presenta con pareti rustiche e mattoni a vista, senza decorazioni. Di particolare pregio sono i pavimenti realizzati in marmo con inserti di porfido egiziano e serpentino impreziositi da mosaici con motivi che richiamano l’arte araba; sempre di materiale marmoreo è l’altare su cui sono scolpiti, oltre alla Croce, le figure di un uomo, un leone, un vitello e un’aquila a simboleggiare, secondo la tradizione religiosa cristiana, i quattro evangelisti.
I capitelli delle colonne sono di datazione precedente alla costruzione della chiesa, prelevati probabilmente da altri luoghi di culto, com’era in uso a quei tempi. Nei pressi dell’ingresso, in una parete interna della chiesa di San Cataldo, si può ancora osservare una lapide in memoria di Matilda, figlia di Silvestro di Marsico, qui seppellita nel 1161 in tenera età: l’Ammiraglio del Regno aveva acquistato dal demanio le proprietà di Majone da Bari, all’indomani della sua scomparsa, fra cui anche l’edificio sacro intitolato a San Cataldo.
Visitando questo gioiello dell’arte palermitana, reso fruibile a tutti dagli Amici dei Musei Siciliani (associazione locale no-profit), si rimane colpiti anche dalla particolare atmosfera data dalla luce morbida che illumina in modo naturale la chiesa grazie alle finestre collocate sulle pareti delle tre cupole pittoresche. Alla sobrietà della costruzione si mescola il particolare fascino esotico che rende San Cataldo uno dei monumenti fra i più visitati di Palermo.
Informazioni utili, orari e prezzi della visita
Orario di apertura al pubblico: tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 18.Biglietto d’ingresso: intero 2,5€; ridotto 1,5€.
Indirizzo: Piazza Bellini 1 – Palermo – telefono +39 091.6077111.