Il Parco Termale il Bagnaccio è uno dei più famosi bagni liberi della rinomata area termale di Viterbo, assieme al Bullicame, alle Piscine Carletti e alle Masse di san Sisto. Collocato in zona “Fiera di Viterbo”, quasi sul tracciato della Statale Cassia una decina di km a nord del centro di Viterbo, il Bagnaccio presenta una specifica peculiarità rispetto alle altre aree termali gratuite dei dintorni. Possiede infatti due aree distinte, una privata e a pagamento, con più vasche ed alcuni servizi di base, l’altra, adiacente, pubblica e completamente gratuita, ma sicuramente meno accattivante.
Meta prediletta dei camperisti, che trovano qui un vastissimo spiazzo erboso utilizzato come parcheggio, il Bagnaccio permette di gustarsi il relax termale anche d’inverno grazie alle sue acque caldissime senza spendere un euro, o comunque una cifra veramente irrisoria (6 euro).
Il nome di ‘Bagnaccio’ rende perfettamente l’idea di un sito termale piuttosto ‘spartano’ quanto a comfort, tuttavia il rapporto qualità-prezzo non delude, anche perché, trovandosi alle porte di Viterbo, risulta comunque comodissimo spostarsi fino in città per mangiare o rientrare in albergo. In più, in quanto gestite dall’Associazione di Promozione Sociale Bagnaccio, vengono svuotate e pulite ogni notte, garantendo un elevato grado di igiene e manutenzione.
Aperto tutti i giorni dell’anno, fino a mezzanotte nella versione a pagamento (quello pubblico é fruibile a qualsiasi ora), consente di gustarsi il piacere termale anche sotto le stelle, ed oltre al biglietto giornaliero con cui si entra e si esce quante volte si vuole, offre anche un abbonamento annuale al prezzo di 50 euro.
Acque e trattamenti termali
Le vasche dei bagni del Bagnaccio sono alimentate da due sorgenti la cui acqua sgorga in superficie a temperature molto diversificate, ossia la sorgente Polle del Bagnaccio e la Pozzo del Bagnaccio. In un caso, sono sorgenti ipotermali, con temperatura compresa fra 23 e 29 gradi, nell’altro ipertermali, il cui calore oltre i 60 gradi permette di fare il bagno anche in inverno e sprigiona un intenso vapore sfruttato per una sorta di piacevole trattamento inalatorio naturale.Le vasche del Bagnaccio sono usate per lo più per motivi ricreativi: piuttosto che per motivi curativi, sono infatti frequentate dagli appassionati di relax e benessere che si vogliono prendere una pausa rilassante e coccolarsi, di solito nel corso del weekend, quando l’afflusso al sito termale risulta massimo.
I bagni si compongono di due siti termali differenti anche se contigui: uno più grande che ricade in una proprietà privata, ed uno più piccolo e defilato che risulta pubblico. Il primo comprende sei vasche a temperatura diversificata ed offre alcuni servici basilari come un piccolo spogliatoio, angolo ristoro, sedie, WC e un servizio di sicurezza (bagnino) ma richiede per contro il pagamento di un biglietto d’ingresso (molto economico in verità). Il secondo é invece completamente gratuito ma comprende una sola piccola vasca rotonda e non offre alcun tipo di servizio.
L’immenso spiazzo erboso antistante permette di accedere ad entrambi, é gratuito e di grandi dimensioni (difficile non trovare posto). Nel fine settimana e nei periodi più gettonati dell’anno (mesi più freddi, da novemebre a febbraio) l’afflusso al Bagnaccio é piuttosto consistente, nondimeno l’atmosfera nella vasche é improntata ad un grande rispetto del relax altrui.
Chi viaggi in camper scoprirà che il Bagnaccio, con il suo vasto spiazzo erboso, é meta privilegiata dai camperisti, molti dei quali ci passano anche la notte.
Storia dello stabilimento termale
La storia termale dell’area viterbese è fra le più antiche di tutta Italia. La tradizione fa risalire il primo contatto con le fonti termali da parte degli antichi Romani addirittura al III secolo a.C., quando le truppe latine guidate dal console Quinto Fabio Rulliano, superate le vette dei Monti Cimini, trovarono nei pressi del centro etrusco di Surrena (attuale Viterbo) una strada che dalla collina su cui sorge l’attuale Duomo puntava diritta verso il Piano dei Bagni, presso cui le tantissime sorgenti termali erano già sfruttate da secoli dalle popolazioni della Tuscia. Per questo motivo, una volta impadronitisi dell’Etruria e distrutta la maggior parte dei villaggi pre-esistenti, i Romani chiamarono Terme Etrusche, fino all’epoca imperiale, i bagni della zona, ed anzi fecero propria per i secoli a venire della feconda e antichissima cultura termale etrusca.Il duraturo sfruttamento delle acque calde della zona è attestato peraltro dalle imponenti vestigia delle terme romane che si trovano lungo l’antico tracciato della via consolare Cassia soprattutto presso le località di Paliano, Bullicame e Aquae Passeris, così come dall’ampia documentazione a riguardo rinvenibile nelle opere di importanti scrittori di epoca latina quali Strabone, Tibullo, Simmaco, Marziale e di Scribonio Largo, medico dell’imperatore Tiberio.
Dalle imponenti vestigia delle antiche Terme Romane del Bacucco, a nord di Viterbo, rimase colpito addirittura Michelangelo che, passando da Viterbo mentre si recava a Roma, ebbe modo di ritrarle in due disegni a penna, attualmente conservati presso il Museo Wicar a Lille.
Informazioni utili per visitare le terme
Indirizzo, telefono, sito ufficialeStrada del Garinei, 01100 Viterbo VT, Italia
tel. +39 348 552 5660
bagnaccio.it
Come arrivare
Sia da Viterbo che dalla Toscana si percorre la Statale 2 Cassia fino a che, in corrispondenza della Fiera di Viterbo, non si svolta verso ovest su una stradicciola di campagna e quindi, dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, prendendo una sterrata piena di buche (attenzione!) che in un paio di minuti conduce direttamente al parcheggio dell’area termale. Chi invece non dispone di un auto o di un mezzo proprio, sarà costretto, data l’assenza di bus di linea da Viterbo, a noleggiarne uno (auto/scooter), a prendere il taxi, oppure anche a noleggiare una bici, considerata l’esigua distanza dell’area del Bagnaccio dal centro città.