Il Palazzo Blu di Pisa

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Condividi Sonja Vietto Ramus

Ha ospitato mostre su Chagall, Dalì, Mirò e Picasso, una su Andy Warhol e la storia americana e un’altra su Amedeo Modigliani. Siamo a Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, noto anche come Palazzo Blu per via del colore dell’intonaco riportato alla luce in seguito a recenti interventi di restauro. A pochi passi dal Palazzo Gambacorti, dove ha sede il Comune, e dal Ponte di Mezzo, questo prestigioso centro di esposizioni e attività culturali è gestito dalla Fondazione Palazzo Blu.

Se le origini dell’antica costruzione risalgono all’alto medioevo (VIII° secolo), fu poi la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa ad acquistarlo dai conti Giuli dando inizio ai lavori di recupero che ne hanno riportato alla luce resti della pavimentazione e della cinta muraria. Nel corso del 1400, all’epoca della prima dominazione fiorentina di Pisa, il palazzo venne caratterizzato da numerosi cambiamenti visto anche il declino della famiglia Dell’Agnello che ne aveva la gestione. Divenuto di proprietà del Comune prima e della Repubblica di Firenze poi (XIV° secolo), verso la fine del Cinquecento si trasforma da domus medievale a palazzo tardo-rinascimentale grazie anche agli inserti di pietra serena aggiunti alla facciata per volere delle famiglie Sancasciano e Del Testa.

Trasformato ancora nella seconda metà del Settecento dalla famiglia Agostini, venne poi ceduto in locazione per conto dell’imperatrice Caterina II° nel 1773: proprio con l’avvio della stagione artistica russa l’edificio fu fatto dipingere di color blu iniziando a essere animato da una vita sociale e culturale molto intensa. Nel 1861 il conte Domenico di Ferdinando Giuli acquista il palazzo per la cifra di 50 mila lire avviando i lavori che ce lo hanno reso con le dimensioni e l’aspetto attuale. Restaurate e affrescate le sale (grazie anche all’intervento del pittore Nicola Torricini), Palazzo Blu attraversa così uno dei suoi periodi migliori.

Risparmiato dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, l’edificio è stato abitato sino al 2001 dai conti Giuli per poi essere acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa che lo ha adibito a centro di cultura e arte con esposizioni permanenti e temporanee di pittura, numismatica e altre attività artistiche.

Inaugurato nel 2011, il pubblico può visitarne il piano terra e il primo piano dove sono esposti capolavori di artisti come Cecco di Pietro, Vincenzo Foppa, Aurelio Lomi e Orazio Gentileschi ma anche una ricca collezione del Novecento con esponenti del Secondo Futurismo. Alla Cassa di Risparmio di Pisa appartengono inoltre la raccolta Simoneschi (antichità), opere di numismatica e acqueforti e litografie del pisano Giuseppe Viviani. Le belle sale del palazzo sono arredate con mobili dell’epoca. Dal 2015 sono inoltre visitabili i sotterranei che accolgono oggetti e suppellettili di uso quotidiano ritrovati durante il restauro del palazzo.

Situato in pieno centro storico, sul lungarno Gambacorti, Palazzo Blu è facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Pisa (dieci minuti a piedi percorrendo Corso Italia). La Compagnia Pisana Trasporti assicura collegamenti rapidi e frequenti grazie alla fermata di fronte all’ingresso dell’edificio servita dalle linee 2,4, 5 e 14. Per chi preferisce spostarsi in automobile sono disponibili parcheggi alla stazione San Giusto/Aurelia .

Informazioni utili, orari, prezzo biglietti e visite guidate a Palazzo Blu

Orario di apertura: da lunedì a venerdì 10/19; sabato, domenica e festivi 10/20. La biglietteria chiude un’ora prima.

Tariffa d’ingresso: 3€ intero; 2€ ridotto convenzioni, gruppi e scolaresche; 1€ ridotto gruppi scuola in abbinamento a servizi didattici; 6€ ridotto famiglia.

Prenotazioni per visite guidate e laboratori: Kinzica Società Cooperativa ai recapiti telefonici 050 22 04 650 e 377 1672424 oppure scrivendo una mail a info@kinzicacoop.it ed a info@palazzoblu.it

Sito ufficiale www.palazzoblu.it

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