Visita alla Piazza della Repubblica a Firenze

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Condividi Sonja Vietto Ramus

La si conosceva un tempo come Piazza del Mercato Vecchio, poi venne intitolata a Vittorio Emanuele II° e infine prese il nome attuale, Piazza della Repubblica. Siamo nel cuore di Firenze in un’area pedonale che si estende su una superficie di 7500 metri quadrati, salotto buono cittadino che l’aspetto architettonico e la forma rettangolare li deve all’ammodernamento urbanistico quando fu capitale d’Italia.

Fra le principali del capoluogo toscano, piazza della Repubblica è uno dei simboli più importanti di Firenze.

Storia

A costruirla ci vollero dieci anni, dal 1885 al 1895, demolendo l’antica area del Mercato Vecchio sorta, a sua volta, sulle rovine della città romana in epoca medievale e il ghetto ebraico risalente al regno di Cosimo I°. Fu proprio in seguito alla sua proclamazione a capitale - la città svolse questo ruolo dal 1865 al 1871 – che Firenze aspirò a quelle ambizioni borghesi che portarono a risanare il vecchio tessuto urbano ormai in degrado.

Impreziosito anche con la Loggia del Pesce, opera del Vasari, mercato vecchio e ghetto (qui, sul lato nord, furono spostati gli ebrei che risiedevano nel quartiere di San Iacopo) divennero presto luoghi malfamati sia a causa della mancata manutenzione che per la presenza di ladri e assassini che s’instaurarono quando gli ebrei ottennero la libertà di abitare dove volevano. Ad assestare il colpo di grazia fu la decisione di spostare la capitale d’Italia da Firenze a Roma, scelta che condannò la città sulle rive dell’Arno non solo alla miseria ma anche al sovraffollamento di questo quartiere che peggiorò rovinosamente le proprie condizioni igieniche. Per arginare il degrado l’amministrazione cittadina sfrattò gli abitanti della zona e decise di abbattere il ghetto e il mercato vecchio ma anche chiese antiche e edifici storici. Sulle loro rovine attorno alla piazza nacquero palazzi moderni disegnati dall’architetto Micheli e l’imponente arco centrale su cui troneggiava la scritta “l’antico centro della città da secolare squallore a vita nuova restituito”.

Fu in quel periodo che la piazza divenne nota con il nome di Vittorio Emanuele II° riempiendosi anche di caffè e luoghi di incontro intellettuale come Gilli, Gambrinus e Giubbe Rosse: quest’ultimo fu scenario della rissa fra i futuristi Marinetti, Carrà e Boccioni e il poeta Ardengo Soffici colpevole di aver espresso un giudizio negativo sulla loro mostra organizzata a Milano.

Dai lavori eseguiti in piazza della Repubblica sono emerse anche le tracce del passato antico di Firenze che hanno riportato alla luce ciò che era sepolto all’epoca romana: se si dovesse infatti scavare in profondità si troverebbero le tombe di epoca villanoviana e il forum. La piazza sorge proprio nell’incrocio fra il Decumanus e il Cardo maximus costruito nel 59 a.C.; sul foro si affacciavano il Campidoglio, dedicato a Giove Capitolino, e il Tempio di Augusto, entrambi distrutti nel Medioevo così come le terme che vennero rase al suolo. Trasformato nel Foro del Re con case-torri e chiese, quello che un tempo era il foro divenne in seguito il già citato mercato vecchio dove furono costruite botteghe per la vendita di carne e altri generi alimentari. Al 1431 risale la posa della Colonna della Dovizia (distrutta nel XVIII° secolo) con in cima la statua dell’Abbondanza di Donatello: la campana presente scandiva l’orario di apertura e di chiusura dell’area mercatale. Ma non solo. Alla colonna erano infatti incatenati coloro che non pagavano i debiti, i truffatori e i commercianti disonesti messi così alla pubblica gogna.

La piazza oggi

Teatro di artisti di strada e di esposizioni che hanno luogo soprattutto al calar del sole, piazza della Repubblica merita di essere ammirata con attenzione. Ad iniziare dal lato nord, lungo circa 75 metri, costituito da un grande palazzo al centro; proprio qui si affacciano il caffè Gilli, sulla destra, e il caffè Paszkowski, a sinistra; sul lato sud, alle cui estremità confluiscono via Pellicceria e via Calimala, si trova invece lo storico caffè delle Giubbe Rosse. Nella parte est sorgono due edifici in cui confluisce via degli Speziali: di grande pregio è l’Hotel Savoy (su via Roma), progettato da Vincenzo Micheli, e destinato sin dall’origine ad albergo. Lo stile classico dell’architettura fiorentina di questa palazzo ha caratterizzato tutti gli altri costruiti con affaccio sulla piazza nei decenni successivi. Infine, il lato ovest dell’area pedonale è delimitato dai portici (lungo via Brunelleschi e via Pellicceria): i due tratti porticati sono uniti dall’Arcone, il grande arco trionfale innalzato di fronte a via degli Speziali. Di progettazione del Micheli sono anche l’originario caffè Gambrinus e il cinema (oggi i suoi locali ospitano l’Hard Rock Café). Degne di nota infine le Poste Centrali sotto i portici del lato dell’Arcone.

Dopo aver rimosso la statua di Vittorio Emanuele II° nel 1932, dal ’56 nella piazza è stata ricollocata la Colonna dell’Abbondanza, o meglio una sua copia poiché l’originale è custodito nella sede storica della Cassa di Risparmio di Firenze, in via Bufalini.

Come arrivare

Per raggiungere piazza della Repubblica con i mezzi pubblici si possono utilizzare le linee bus 22, 301 A, 37, 6 e C1 che qui hanno le loro fermate (le più vicine sono Orsanmichele, Roma Duomo, Porta Rossa, Pecori Duomo e Piazza della Repubblica, tutte distanti fra i 48 e i 200 metri percorribili a piedi in 2-3 minuti).

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