Per più di 37 anni 720 mila uomini lavorarono alla sua costruzione assieme a quella del mausoleo di Qin Shi Huang, primo imperatore cinese, di cui fa parte. Patrimonio dell’Umanità dal 1987, il celebre Esercito di Terracotta è un capolavoro artistico oltre che un’opera di grande valore storico. Fra le più importanti scoperte archeologiche del XX° secolo, si trova nella parte nordorientale della Cina, a 64 chilometri dalla città di Xi’an.
Conosciuto come l’Ottava Meraviglia del mondo, venne costruito per ordine del giovane tredicenne Cheng (che prese il nome di Qin Shi Huang) a partire dal 246 a.C., anno in cui si proclamò imperatore.
I lavori per l’edificazione di questo complesso, destinato a proteggere nell’aldilà il sovrano, si ampliarono a tal punto da portare alla costruzione di una vera e propria città sotterranea, una sorta di rappresentazione in miniatura di tutto l’impero. Il tumulo sepolcrale fu circondato da una cinta muraria quadrangolare con un lato di 500 metri e quattro porte orientate verso i punti cardinali. Venne poi innalzata una seconda cerchia con perimetro rettangolare e muri spessi otto metri con torri di avvistamento posizionate ai 4 angoli. Il mausoleo fu infine sepolto sotto un’enorme quantità di terra. Oggi non si conosce ancora con certezza a quale profondità si trovi l’edificio funerario: alcuni studiosi ritengono sia situato 50 metri sotto il livello del terreno mentre per altri sarebbero addirittura 500.
L’intera area copre una superficie di circa 56 chilometri quadrati e ha l’aspetto di una pianura su due livelli coronata da una collina. Un progetto molto ambizioso che richiese per oltre tre decenni il lavoro incessante di centinaia di miglia di uomini: mentre all’esterno dell’edificio tombale vennero costruiti templi e torri (andati però poi completamente distrutti), all’interno furono riprodotte dimore con arredi e decori sontuosi (fra cui splendidi soffitti impreziositi da costellazioni celesti).
Nel 1974 alcuni contadini scavando un pozzo sul Monte Li, a circa un chilometro e mezzo a ovest del muro esterno del mausoleo, incapparono per caso in una galleria: che il monte fosse il custode della tomba del primo imperatore cinese era risaputo (la zona era stata posta sotto tutela sin dal 1961) ma nessuno sapeva dell’esistenza di un cunicolo.
Gli archeologi riportarono alla luce qualcosa come ottomila statue in terracotta, fedele rappresentazione dell’esercito personale dell’imperatore Qin, disposte in assetto da battaglia. Questa impressionante formazione militare occupa un’area di circa 230 metri per 70 suddivisa in 11 corridoi in cui sono allineati uomini e cavalli a grandezza naturale. Le sculture furono modellate una a una e ogni soldato ha un volto e un’espressione differente; ornamenti, abiti, utensili e armi a corredo delle statue s’ispiravano alla realtà e sono state quindi molto utili per ricostruire mode e abitudini dell’epoca.
Archi, carri e oggetti in legno si sono deteriorati con il trascorrere del tempo così come i colori vivaci con cui i guerrieri e i cavalli erano stati dipinti; si sono invece conservati i manufatti realizzati con materiali non deteriorabili come le spade forgiate con una lega di rame e stagno e altri elementi fra cui nichel e cobalto.
Nel 1979 l’Esercito di Terracotta è stato protetto da una grande tettoia e trasformato in una sorta di museo all’aperto dove i visitatori possono assistere allo stato di avanzamento degli scavi. Dopo la scoperta della prima galleria, le ricerche effettuate nei dintorni del Monte Li hanno portato al ritrovamento di altre camere sotterranee: due custodiscono guerrieri mentre una terza è vuota. Durante altri recenti scavi sono state riportate alla luce anche magnifiche quadrighe in bronzo con dimensioni che corrispondono alla metà di quelle reali.
La “fossa” più grande che compone l’attuale esercito ospita 6 mila sculture fra soldati e cavalli di cui solo 2 mila sono però esposte al pubblico; l’area intermedia (96 metri per 84) rivela invece il mistero dell’antico assetto militare ed è composta da arcieri, fanti, cavalieri e aurighi. La più piccola, la fossa numero 3, con i suoi 21 metri per 17, ha 68 statue di ufficiali e rappresenta il posto di comando. La sala espositiva dei Carri in Bronzo accoglie i più grandi artefatti al mondo realizzati con questo materiale: ogni carro è costituito da circa 3400 pezzi e pesa ben 1234 kg; infine sono stati riportati alla luce oltre 1700 pezzi in oro e argento (per un peso totale di 7 kg) in origine utilizzati come decorazione.
Informazioni utili, orari e prezzo biglietti per la visita
Biglietto d’ingresso: 120 yuan a persona (circa 15,50€) - permette la visita all’intero museo. Gratis bambini sotto 1,20 mt di altezza. Orario: dalle 8.30 alle 18 dal 16 Marzo al 15 Novembre e dalle 8.30 alle 17.30 dal 16 Novembre al 15 Marzo. La biglietteria chiude un’ora prima.All’interno del sito archeologico le indicazioni in inglese sono poche; si consiglia quindi di dotarsi di una guida o opuscolo che aiuti nelle spiegazioni così come a orientarsi nella visita. Sono disponibili audioguide (in inglese) alla biglietteria. Prevedete almeno tre ore per il tour e se possibile evitate le festività nazionali (inizi ottobre) e quella dei lavoratori (1-3 maggio) perché sono i periodi più affollati.
Raggiungere il mausoleo: dall’aeroporto internazionale di Xi’an Xianyang con lo shuttle bus (dalle 8 alle 21) ogni mezz’ora si può arrivare alla stazione ferroviaria di Xi’an (ticket 26 yuan – 3,40€); dal lato opposto della strada (di fronte alla stazione) si trovano le fermate dei bus 306 (in servizio dalle 7 alle 19), 914 e 915 (dalle 6.30 alle 19.30) che portano direttamente al museo.
Sito ufficiale www.bmy.com.cn